Reddito minimo, Poletti illustra il piano del governo Renzi: contributo di 320 euro alle famiglie povere

Pubblicato il 1 Feb 2016 - 10:58am di Ubaldo Cricchi

Giuliano Poletti torna a parlare del reddito minimo, illustrando il piano del Governo per il sostegno agli indigenti che prevede un contributo di 320 euro al mese per un milione di poveri e un programma finalizzato alla loro inclusione sociale. Il ministro del Lavoro ha confermato che l’Esecutivo si impegnerà anche sul fronte pensioni, portando entro quest’anno uno strumento di flessibilità.

Reddito minimo, la ricetta del governo Renzi: 320 euro alle famiglie povere e piano per l’inclusione sociale

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Giuliano Poletti ha parlato di quella che potrebbe essere la versione italiana del reddito minimo. La settimana scorsa è stato approvato dal Governo il disegno di legge delega: dopo il via libera del Parlamento, entro sei mesi ci sarà l’arrivo dei decreti attuativi. La riforma vera e propria quindi arriverà solo nel 2017, ma già da quest’anno potranno essere utilizzati i 600 milioni di euro che sono stati stanziati con la legge di Stabilità 2016: inizialmente il sostegno verrà concesso alle famiglie in difficoltà con figli minori a carico, ma l’obiettivo è quello di ampliare la platea dei beneficiari (e magari aumentare l’importo) fino a dare il contributo a tutti i 4 milioni di italiani che vivono in condizioni di assoluta povertà.

Secondo Poletti si tratta di una svolta radicale, visto che in Italia non è mai esistito uno strumento unico a carattere universale per il sostegno delle famiglie povere. Il piano non prevede un mero trasferimento monetario, ma anche l’impegno delle istituzioni mirato all’inclusione sociale delle persone che vivono in condizioni di povertà. L’obiettivo è quello di dare a tutti l’opportunità di vivere in modo dignitoso. Secondo il Ministro un provvedimento del genere ha un valore che è pari a quello del Jobs Act. I beneficiari del reddito minimo avranno alcuni obblighi, tra cui quello di accettare un’occupazione e quello di mandare i propri figli a scuola, ma si pensa anche ad un coinvolgimento delle associazioni di volontariato.

Pensioni, Poletti conferma l’introduzione della flessibilità in uscita

Poletti non ha parlato solo del reddito minimo, ma ha rilasciato altre dichiarazioni sul tema lavoro: per quanto riguarda le pensioni si è limitato a ribadire l’impegno del Governo sulla flessibilità in uscita, ma ha aggiunto che se ne riparlerà solo quando ci saranno proposte precise. Un accenno anche su quello che è stato definito il lavoro agile: il legislatore non potrà non tenere conto di quello che possono portare le innovazioni tecnologiche, ovvero il rischio che si possano bruciare dei posti di lavoro a fronte di una maggiore libertà. Infine Il Ministro ha escluso, almeno per il momento, la possibilità che vengano introdotti degli sgravi fiscali per l’incentivazione del lavoro da casa, anche se le soluzioni per il welfare aziendale che sono previsti dalla legge di Stabilità puntano in quella direzione: Poletti fa l’esempio l’assicurazione Inail, che un tempo era legata esclusivamente all’ufficio o alla fabbrica, ma che verrà estesa anche alle attività che si svolgono da casa con un tablet.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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