Riforma pensioni 2015, novità e proposte: Damiano contro le penalizzazioni dei lavoratori precoci

Pubblicato il 2 Ago 2015 - 4:27pm di Ubaldo Cricchi

Sono ancora tante le categorie di soggetti che aspettano novità sul fronte della riforma pensioni 2015: i precoci, gli esodati, gli over 55 e le lavoratrici attendono con impazienza Settembre, il mese in cui si dovrebbero vedere i primi segnali concreti di un dibattito che si trascina da ormai tantissimo tempo.

Settima salvaguardia in vista per gli esodati

Tra un paio di giorni, più precisamente il 4 Agosto, la Commissione Lavoro della Camera si riunirà per discutere sulle proposte che riguardano la settima salvaguardia. Il presidente Cesare Damiano ha chiesto al Governo di fornirgli per quella data i dati precisi sul numero delle persone tutelate e sulla cifra ancora disponibile nel fondo esodati.

Le somme non utilizzate per le salvaguardie precedenti potrebbero essere utilizzate per finanziare un nuovo intervento in grado di permettere a 26.000 persone che nel 2011 erano senza un’occupazione di accedere al pensionamento anticipato. Ma sul tavolo della commissione non ci saranno solo le proposte sul tema degli esodati: si discuterà anche di altri argomenti legati alla riforma pensioni, come le questioni dei ferrovieri e dei precoci.

Damiano: stop alle penalizzazioni per i lavoratori precoci

La commissione farà di tutto per far sì che i lavoratori precoci andati in pensione anticipatamente prima del 31/12/2014 con anzianità contributiva massima possano godere della sospensione della penalizzazione che invece viene già garantita fino al termine del 2017 a chi ha lasciato il lavoro dal primo Gennaio 2015. Una disparità assurda che però, visto lo stop dei lavori parlamentari per la pausa estiva, potrà essere superata solo in autunno, con la legge di Stabilità.

Riforma pensioni 2015, quale proposta la spunterà?

Una legge di Stabilità che dovrà anche chiarire una volta per tutte su quali binari sarà indirizzata la riforma pensioni: verrà sposato il piano Boeri, con l’adozione del metodo contributivo e l’utilizzo dei risparmi a vantaggio dei soggetti più a rischio di criticità? Oppure si opterà per la Quota 100? O verrà scelto il sistema proposto da Damiano con uscita flessibile a partire dai 62 anni di età con 35 anni di contributi e un meccanismo di penalizzazioni decrescenti?

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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  1. Flavio 3 Agosto 2015 at 13:05 - Reply

    Confido che il presidente Damiano proponga anche la quota 41 anni di contribuzione per i precoci (cioè quelli che hanno iniziato a lavorare a 14/15 anni).

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