Riforma pensioni 2015, i lavoratori precoci in attesa di novità sulla Quota 41

Pubblicato il 10 Ago 2015 - 1:08pm di Ubaldo Cricchi

Dopo le notizie positive sulla proroga dell’Opzione Donna, un’altra categoria di persone attende delle importanti novità sul fronte pensioni: si tratta dei lavoratori precoci, che sperano in un’approvazione della Quota 41. Con questo sistema le persone che hanno iniziato a lavorare prima di compiere 18 anni e lo hanno fatto per almeno 41 anni potrebbero arrivare alla pensione indipendentemente dalla loro età anagrafica e senza subire penalizzazioni sull’assegno.

Modificare la legge Fornero sule pensioni per una maggiore flessibilità in uscita

Per arrivare ad un meccanismo del genere bisognerebbe però modificare l’attuale struttura normativa, la rigidissima riforma Fornero. Questa legge, bisogna ricordarlo, entrò in vigore nel 2012, in un momento storico davvero difficile per la situazione del nostro Paese: serviva una normativa in grado di restituire una sostenibilità economica e più volte la riforma Fornero è stata elogiata per i risultati ottenuti sotto questo aspetto.

Quota 41: assegni senza penalizzazione per i lavoratori precoci

L’obiettivo di chi spinge per la Quota 41 è quello di annullare le penalizzazioni a cui vanno incontro i lavoratori precoci che sono andati in pensione prima di quest’anno: per chi ha lasciato il lavoro dopo l’inizio del 2015 è già stata garantita la sospensione delle penalizzazioni fino alla fine del 2017. Secondo molti si tratta di un’ingiustizia, di una disparità inspiegabile ed è per questo che anche i sindacati e alcune forze politiche chiedono a gran voce un provvedimento.

Nel caso in cui la Quota 41 non riesca a concretizzarsi e venisse approvato il piano di uscita proposto da Tito Boeri, presidente dell’Inps, i lavoratori precoci potrebbero adeguarsi a questo sistema, con la possibilità di raggiungere il pensionamento anticipato “in cambio” del conteggio degli assegni con l’applicazione del sistema contributivo.

Novità con la legge di Stabilità?

Probabilmente i lavoratori precoci (ovvero persone che hanno iniziato a lavorare in età molto giovane ma che ora , nonostante una lunga carriera lavorativa alle spalle, sono di fatto esclusi da ogni tutela previdenziale) dovranno attendere ancora un po’ prima che le proposte per la risoluzione della loro situazione vengano discusse. È infatti opinione di molti che l’eventuale provvedimento verrà inserito nella legge di Stabilità, che verrà discussa solo a partire dal prossimo mese di Ottobre per essere approvata entro la fine dell’anno.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

2 Commenti finora. Sentitevi liberi di unirsi a questa conversazione.

  1. Franco 10 Agosto 2015 at 15:52 - Reply

    Ma i precoci che per motivi di licenziamento e per una non ricollocazione nel lavoro non hanno raggiunto i 41 anni (magari ne hanno da 37 a 39) cosa fanno si attaccano????? Se sono stati licenziati non è colpa loro e se nessuno li ha assunti o li assume causa l’età che anno non è colpa loro……quindi cosa faranno????? Attenzione perché di precoci così ce ne sono tantissimi!!!!!!!!

  2. Enrico 13 Agosto 2015 at 20:36 - Reply

    io a 62 anni avrò superato i 43 anni di contributi

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