Rimborsi ai partiti, tornano i finanziamenti e il Movimento 5 Stelle protesta contro le novità

Pubblicato il 10 Set 2015 - 10:10am di Ubaldo Cricchi

La Camera ha approvato la legge sui rimborsi ai partiti, che potranno intascare le rate dei finanziamenti pubblici del 2013 e 2014 anche senza rigorosi controlli sui bilanci. I deputati del Movimento 5 Stelle hanno dimostrato il loro disappunto lanciando in Aula dei fac-simile di banconote da 500 euro al grido di “Vergogna, pigliatevi anche queste!”.

La Camera approva la legge che sblocca i rimborsi ai partiti

I rimborsi ai partiti sono da tantissimo tempo nell’occhio della critica: già nel 1993 c’erano le proposte di referendum per sospenderli, ma sono stati aboliti solo recentemente con la legge Letta, i cui effetti si avranno a partire dal 2017. I partiti avrebbero dovuto intascare i finanziamenti a luglio, ma la commissione di garanzia che avrebbe dovuto controllare la correttezza dei bilanci si era dimessa, bloccando di fatto i rimborsi.

Lo sblocco è arrivato grazie all’approvazione del ddl presentato dal deputato PD Boccadutri: via libera ai rimborsi ai partiti per il periodo 2013-2015. Il primo ok della Camera è arrivato con 319 sì, 88 no del Movimento 5 Stelle e 27 astenuti di Sel. In futuro il finanziamento diretto sarà sostituito dal due per mille dei contribuenti, che dopo il flop dell’anno scorso (quando furono raccolti meno di 200.000 euro) sembra aver ingranato (5,5 milioni).

Movimento 5 Stelle contro le novità sui finanziamenti

Gli esponenti del Movimento 5 Stelle si sono scagliati contro questa legge (definita da Grillo come una leggina truffa che elude un’altra legge truffa), ricordando che loro hanno sempre rinunciato sia al finanziamento pubblico che al 2 per mille versato dai contribuenti. Smentisce questa versione il firmatario del ddl, Boccadutri, che afferma che quelli del M5S in realtà non hanno rinunciato a nulla: semplicemente non gli spettava il rimborso perché non hanno presentato nessun documento di bilancio.

Boccadutri non accetta quindi gli insulti di chi in Aula ha gridato “ladri”, chiarendo che la legge sui rimborsi ai partiti in approvazione serve a sistemare una situazione relativa solamente a quest’anno. Ma i deputati del Movimento non ci stanno e rincarano la dose: Nuti ha detto che definire chi ha approvato questa legge con l’appellativo di ladri è offensivo per i veri ladri, mentre Di Battista si scandalizza per il fatto che questo sia stato il primo provvedimento della maggioranza dopo un’estate difficile.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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