Room, al cinema il film ispirato al “Caso Friztl” con l’attrice premio Oscar Brie Larson: trama e recensione

Pubblicato il 3 Mar 2016 - 3:30pm di Patrizia Monaco

Recensione e trama di “Room”, film ispirato alla drammatica storia del Caso Fritzl. Protagonista al cinema l’attrice premio Oscar Brie Larson.

Room

Recensione di “Room”, l’attrice premio Oscar Brie Larson nel film ispirato alla drammatica storia del “Caso Fritzl”

È finalmente giunto il week end durante il quale il pubblico italiano avrà la possibilità di conoscere meglio l’attrice premio Oscar Brie Larson e più in generale il film Room. Non serve essere esperti di cinema per comprendere la riuscita di un’opera, in questo caso un film, presentato per la prima volta in Colorado il 4 settembre 2015. Diverse settimane dopo, Room rientra tra i candidati nella categoria “Miglior film” all’88esima edizione degli Academy Awards, al fianco di veri e propri kolossal come Revenant, Mad Max e The Martian. Come molti sapranno però, fortunatamente non bastano gli effetti speciale a rendere speciale una pellicola e Room ha fatto della semplicità uno dei propri cavalli di battaglia. Altre candidature sono arrivate per le categorie Miglior sceneggiatura non originale, Miglior regista e Miglior attrice, e proprio in quest’ultimo caso il film si è aggiudicato la statuetta vedendo premiata la sua protagonista assoluta, Brie Larson. Nel corso degli ultimi mesi, la giovane attrice statunitense ha raccolto una lunga serie di riconoscimenti per la medesima interpretazione nel ruolo di Joy in Room, a partire dal prestigioso Golden Globe  fino ad arrivare al BAFTA, Screen Actors Guild Award e ancora i Critic’s choice Movie Award. Un vero trionfo per la sua 22esima apparizione sul grande schermo ed una carriera parallela come cantautrice. Nella magica notte degli Oscar ha soffiato l’agognato primo premio a celebri attrici del calibro di Cate Blanchette, Charlotte Rampling e Jennifer Lawrence, nulla di regalato insomma. Vittoria inaspettata quanto attesa per un talento che potrà di certo regalare ancora molto all’universo hollywoodiano. Nelle circa due ore di Room, Brie Larson trova un impeccabile compagno d’avventura in Jacob Tremblay, attore di soli 8 anni che, alla sua quinta presenza in un film, regala al pubblico una prestazione sensazionale, una vera ciliegina sulla torta per un lavoro già di per sé di ottimo livello. Sesta esperienza alla regia invece per Lenny Abrahmson che, alla soglia dei 50 anni d’età, può attualmente considerare Room come il film di una vita.

La sceneggiatura è ripresa dal romanzo Stanza, letto, armadio specchio firmato dalla scrittrice irlandese Emma Donoghue, già vincitrice per il medesimo libro nel contesto del Premio Alex nel 2011. A suo volta, la sceneggiatrice naturalizzata canadese, ha ispirato la propria scrittura al drammatico Caso Fritzl, avvenuto in Austria nel 2008. Anzi, più che di accadimento si dovrebbe parlare di scoperta, poiché proprio nell’aprile di quell’anno le pagine dei giornali austriaci ed internazionali, vennero riempite dai tragici dettagli di quella drammatica storia. Ben 24 anni di prigionia a danni di una giovane donna, nascosta e stuprata in una piccola stanza da suo padre Josef Fritzl. Dagli incestuosi rapporti sono nati ben sette bambini, di cui uno tragicamente morto dopo soli tre giorni di vita per problemi respiratori. Da qui nasce Room, un’intensa perla cinematografica presente nei cinema italiani a partire da giovedì 3 marzo 2016. Un cast eccellente capace di trasmettere il profondo senso d’angoscia di una madre costretta a far nascere e crescere suo figlio in una stanza senza finestre e senza vie di fuga. Il coraggio di ribellarsi ad un futuro già segnato, con la determinazione che solo una madre intenta a salvare il proprio bambino può trovare dentro di sé, in quell’anima quasi rassegnata a ciò a cui la vita l’aveva da troppi anni condannata. Il piccolo Jacob Tremblay rappresenta una piacevole scoperta, perfetto nella performance e nel sostenere l’importanza del ruolo chiamato a ricoprire. Brie Larson trasmette, senza troppi filtri, il senso di sfinimento e l’incapacità di aprirsi ad una nuova vita nella fase post-traumatica. Troppo profonda la ferita, immenso l’amore per suo figlio, l’unico davvero in grado di farla rinascere dopo l’inevitabile oblio. Tre semplici parole per definire l’attrice: brava, brava e brava.

Trailer e trama del film al cinema da giovedì 3 marzo, eccellente Jacob Tremblay nel ruolo del piccolo Jack

Un giorno, prima che venissi al mondo, tu piangevi e piangevi e guardavi la tv tutto il giorno ed eri uno zombie. Poi io sono nato e sceso dal cielo, e sono arrivato nella stanza e boom, mi hai visto. Avevo gli occhi aperti, così hai tagliato il cordone e hai detto “Ciao Jack!

Così si apre il film Room e questa sequenza di parole non potrebbe spiegare meglio ciò che avverrà nel corso delle successive due ore di pellicola. A pronunciarle è il piccolo Jack (Jacob Tremblay) che un attimo dopo sveglierà sua mamma Joy (Brie Larson) per ricordarle che proprio in quel giorno avrebbe raggiunto il quinto anni di età. Una routine estremamente costante, che porterà il bambino a festeggiare il proprio compleanno nella medesima stanza, come avvenuto negli anni precedenti. Non potrebbe essere altrimenti poiché, da più di cinque anni, Joy è imprigionata nella stanza (Room, appunto) angusta e senza finestre, sviluppata per un numero misero di metri quadrati.  Jack non lo sa, non può comprendere il dramma della sua vita, perché sua madre pur di proteggerlo e di rendere la sua vita più normale possibile, gli ha fatto credere che la stanza rappresenti il mondo intero. Non esistono alberi, foglie, mare o montagna, è tutto frutto della fantasia umana, esistono solo in televisione. Anche le persone che appaiono sul piccolo schermo sono false, esistono solo Jack, Joy e la stanza. Unica “eccezionale” presenza è quella del loro aguzzino Nick (Sean Bridgers) che quotidianamente accede alla stanza per portare cibo e medicinali a madre e figlio, continuando ormai da anni ad abusare della donna dopo che il piccolo Jack viene fatto addormentare nell’armadio. Se ripensiamo al titolo del romanzo che ha ispirato la realizzazione del film Room, troviamo gli elementi che essenzialmente costituiscono il mondo del bambino: stanza, letto, armadio e specchio. Insostenibile dunque per una madre il pensiero di continuare a veder crescere il proprio figlio in una situazione paradossale e assurda, e diventa sempre più impellente il bisogno di trovare una via di fuga per fuggire da quell’inferno.

Una mattina Joy riesce ad escogitare un piano. È estremamente rischioso ed oltre al danno potrebbe valere anche la beffa di rendere ancor più cattive le intenzioni del suo rapitore. Eppure affronta con determinazione il momento delle spiegazioni al piccolo Jack. Il mondo è fuori, è immenso ed è bellissimo, se Jack riuscirà a seguire le sue indicazioni, potranno esplorarlo in una nuova vita insieme. Il bambino è comprensibilmente spaventato ma accetta di seguire le parole della madre. Verrà finto morto a seguito di una brutta infezione respiratoria. Arrotolato in un tappeto prima della quotidiana visita di Nick, la disperazione (finta) di Joy costringerà l’uomo a farsi carico del cadavere del bambino per poi liberarsene non lontano dalla stanza. Nel momento in cui si troverà, ancora arrotolato nel tappeto, sul furgone dell’uomo, Jack dovrà ricordare le indicazioni di Joy e dunque saltare fuori dalla vettura per chiedere aiuto a qualsiasi passante. Seppur con estrema difficoltà, essendosi trovato per la prima volta a contatto con il mondo esterno, Jack porterà a termine il piano escogitato dalla madre, e per i due giungerà finalmente il momento di dimenticare l’infernale prigione nella quale sono stati rinchiusi per anni. Nella seconda parte del film, una volta liberati, Room metterà sotto la lente d’ingrandimento la capacità di reagire di Jack, letteralmente entusiasta delle meraviglie del mondo e della gentilezza dei propri nonni materni, mentre Brie Larson metterà in evidenza le difficoltà di Joy nel lasciarsi alle spalle il suo drammatico passato.

Di seguito le immagini dei due attori, Jacob Tremblay e Brie Larson, agli Academy Awards 2016:

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Info sull'Autore

Nata nella provincia di Roma, è trascorrendo l'adolescenza nella capitale che inizia a coltivare la propria passione per il giornalismo. Amante della bella musica, della buona politica e dell'impegno sociale, continua giorno dopo giorno a coltivare la sua innata curiosità muovendosi tra i più svariati ambiti della comunicazione.

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