Scandalo Nsa: Usa sempre in ascolto

Pubblicato il 25 Giu 2015 - 4:30pm di Irene Masala

L’Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, nota come Nsa, avrebbe ascoltato e registrato le conversazioni telefoniche di diversi capi di Stato francesi, da Jacques Chirach, a François Hollande passando per Nicolas Sarkozy, durante un arco di tempo che va dal 2006 al 2012. Questo quanto risulta dagli ultimi documenti top secret pubblicati da Wikileaks, secondo i quali le orecchie degli alleati americani sarebbero sempre in ascolto degli affari domestici europei. La reazione della Francia non si è fatta attendere e Hollande ha immediatamente convocato una riunione di emergenza del consiglio di Difesa, durante la quale si è ribadito che non sarà tollerata “nessuna azioni che metta a rischio la sicurezza e la protezione degli interessi nazionali francesi”.

Da parte sua, la Casa Bianca dichiara di non aver spiato nessuna conversazione di nessun Presidente dell’Eliseo, nonostante in un primo momento si sia rifiutata di commentare l’accaduto. «Francia e Stati Uniti sono spesso alleati nel mondo a favore della democrazia e della libertà. Che ci sia stata questa “copertura” evidentemente non è né accettabile né comprensibile”, ha commentato il portavoce governativo, Stéphane Le Foll.

La sorveglianza dell’Nsa si sarebbe concentrata sulla Francia già dalla crisi dei mutui Subprime, quando Sarkozy espresse aspre critiche nei confronti della gestione della crisi economica da parte di Washington. Un altro dialogo importante, che non è sfuggito alle registrazioni americane, sarebbe quello relativo alla ripresa delle trattative tra Palestina e Israele nel 2011, quando Sarkozy tentò di creare un quartetto che potesse arbitrare il processo di pace senza la partecipazione degli Stati Uniti.

Il merito della pubblicazione di queste informazioni è di Julian Assange, fondatore di Wikileaks che da tre anni è costretto a vivere sotto asilo all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. “Siamo fieri del lavoro portato avanti con alcuni media francesi di primo piano, come Libération e Médiapart, così da rendere pubblica queste intercettazioni di comunicazione”. Le informazioni pubblicate conterrebbero anche i numeri di cellulare di alti funzionari, oltre a quello di Hollande. Questi dati, se verificati, potrebbero compromettere il rapporto di fiducia dell’intera Europa con l’alleato a stelle e strisce.
Per ora la Francia rimane in attesa di chiarimenti.

Info sull'Autore

Laureata in Scienze Politiche e Giornalismo ed Editoria, da anni si occupa di geopolitica e relazioni internazionali, con particolare interesse per il Medio Oriente e il conflitto arabo-israeliano. Due grandi passioni, scrivere e viaggiare, l'hanno portata a trascorrere gli ultimi sei anni tra Roma, Valencia e Israele/Palestina. Ha inoltre frequentato il Master in Giornalismo Internazionale organizzato dall'IGS (Institute for Global Studies) e dallo Stato Maggiore della Difesa, nell'ambito del quale ha avuto modo di trascorrere due settimane come giornalista embedded nelle basi Unifil in Libano.

Lascia Una Risposta