Sondaggi Politici Elettorali Giugno 2019: gli ultimi su Lega, Movimento 5 Stelle e PD

Pubblicato il 8 Giu 2019 - 1:28pm di Federica Micheli

La situazione politica prima delle elezioni europee era caratterizzata da un’unica domanda: Cosa accadrà?

A quasi due settimane dagli esiti è indiscutibile affermare che il grande vincitore è Matteo Salvini, il quale con la Lega ha registrato una maggioranza schiacciante sul suo alleato di governo Luigi di Maio.

Adesso il dubbio che inizialmente attagliava l’Italia, ha lasciato spazio a degli  interrogativi ancora più impellenti: Cosa ne sarà di questo esecutivo? e qual’è la percezione degli Italiani relativamente alla situazione politica corrente?

Ecco cosa dimostrano i sondaggi politici elettorali di questo Giugno 2019 relativamente a Lega, Movimento cinque stelle e Partito Democratico.

Sondaggi Politici Elettorali sulla Lega e su Matteo Salvini di Giugno 2019

A seguito degli esisti delle elezioni europee 2019, la Lega di Matteo Salvini si attesta come il primo partito assoluto in Italia.

I risultati ottenuti in Italia, dimostrano una sostanziale diversità dal quadro Europeo, nel quale l’Internazionale sovranista non è riuscito a sfondare.

A fronte di questa strabiliante vittoria, l’ascesa del leader sembra ancora non arrestarsi, tanto che stando agli ultimi sondaggi il Carroccio si avvicina al 37%.

Dopo le settimane pre elettorali, che hanno visto traballare un pò la fiducia degli italiani a seguito dei continui scontri con l’alleato di governo Luigi si Maio e in reazione al tanto acclamato caso Siri, la Lega torna a registrare un trend assolutamente positivo, tanto da staccare ( e di molto), le altre forze politiche.

La fiducia nei confronti del leader della lega, specialmente dopo le elezioni sembra aver nuovamente trovato uno slancio positivo, tanto da far tirare un sospiro di sollievo a coloro che temevano un imminente terremoto politico.

Nello specifico la Lega è riuscita a riscuotere un particolare successo sia nelle regioni Nord-est, Nord-Ovest centro Italia, ma anche nelle Marche e con grande stupore in Emilia Romagna, storicamente orientata verso partiti di sinistra.

La maggioranza degli elettori, crede fermamente che dopo gli esiti delle elezioni, l’attuale governo non farà la fine di quello renziano, ma continuerà il suo operato, anche se non senza peripezie, nonostante il risultato disastroso registrato dai penta stellati, che hanno riportato una cocente sconfitta.

E’ indubbio dire che una buona porzione di italiani, non crede affatto nella durata dell’esecutivo, in quanto il braccio di ferro tra Lega e Movimento Cinque Stelle sembra non essersi placato, nonostante le continue rassicurazioni provenienti dal Viminale.

Il vero banco di prova per Matteo Salvini, sarà nelle prossime settimane, quando dovrà rispondere in modo concreto alla lettera invitata dall’Unione Europea in relazione ai conti non troppo incoraggianti dell’Italia.

Forte della fiducia accordatagli dal popolo, Matteo Salvini dalla Basilicata ha affermato di aver l’intenzione di presentare a Bruxelles un piano che preveda una netta riduzione delle tasse da un lato e un aumento sostanziale dell’occupazione dall’altro.

La crescita, secondo il leader, non sarà possibile con una pressione fiscale maggiorata, per questo i punti sopracitati sono quelli sui quali punterà maggiormente i piedi.

Sicuramente la situazione in cui si trova l’Italia, non è delle migliori specialmente dopo questo richiamo dall’UE, ma la preoccupazione maggiore per l’esecutivo è relativa alla risposta dei mercati non solo nei prossimi giorni, ma sopratutto nelle prossime settimane.

Di certo, visto il clima cocente ,al fine di continuare a rimanere sulla cresta dell’onda, per la Lega sarà fondamentale mantenere in modo concreto le promesse fatte agli italiani, altrimenti i brillanti risultati riportati fino ad ora corrono il rischio di cadere a picco, compromettendo seriamente la durata dell’esecutivo.

Sondaggi Politici sul Movimento Cinque Stelle Giugno 2019

Se la Lega può tirare un sospiro di sollievo dopo i tumulti di Maggio, la stessa cosa non si può dire per il Movimento Cinque Stelle che è stato il grande sconfitto alle elezioni europee 2019.

Il calo dei consensi si era registrato già nei mesi passati, a seguito dei continui battibecchi con l’alleato di governo causati da delle divergenze di idee su punti importantissimi per il futuro dell’Italia , ma anche  in conseguenza al reddito di cittadinanza, elemento sul quale di Maio aveva puntato molto in campagna elettorale.

Dopo gli esiti delle elezioni il Movimento, ha perso ulteriormente un altro punto e mezzo di percentuale, confermando il terzo posto nella graduatoria dei partiti politici italiani, con  un 16,5%.

Ancora una volta, la vera roccaforte del Movimento Cinque stelle resta il sud e nello specifico la Sicilia e la Puglia, anche se proprio in queste regioni i risultati ottenuti dai leghisti, spaventano gli esponenti penta stellati.

Secondo alcuni sondaggi, la perdita di consensi è dovuta alla figura di Luigi di Maio, tanto che il 43% degli elettori penta stellati, è fermamente convinto della necessità per il leader di dimettersi; questo pensiero è altresì condiviso anche dal 34% degli elettori.

Uno dei grandi errori commessi dal Movimento Cinque Stelle, stando al giudizio espresso dalla maggioranza dell’elettorato italiano, è stato quello di aver seguito troppo a lungo le orme di Salvini, per poi discostarsi in maniera repentina creando un sostanziale scompiglio nell’esecutivo; anche se una buona fetta di italiani ritengono che invece lo sbaglio sia stato aver perseguito ideali troppo di sinistra e progressivi.

E’ indubbio dire che il voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau, ha riconfermato Di Maio, come capo politico, allontanando almeno per ora la possibilità imminente di una dimissione, cosa che è stata vista in modo molto positivo anche da Matteo Salvini.

Se i Cinque Stelle, hanno intenzione di riacquistare la fiducia degli elettori, a questo punto devono percorrere una strada tutta in salita, specialmente perché la leadership del ministro dello sviluppo economico, sembra essersi particolarmente compromessa in questi mesi.

La lettera proveniente dall’Unione Europea ha creato del fermento, anche all’interno del movimento, tanto che il leader si è visto costretto a rispondere via Facebook.

Così come il suo alleato di governo, anche Luigi di Maio è concorde nella necessità di ridurre la tassazione agli italiani al fine di dare un impulso positivo all’economia, impegnandosi inoltre a cercare una via comune per rispondere alle pressioni provenienti dall’Unione Europea.

Di certo la promessa di un impegno nella revisione dei conti economica, non sarà sufficiente né all’Europa ma nemmeno agli italiani, che chiedono all’esecutivo concretezza e mantenimento delle promesse.

Sondaggi Politici Elettorali sul Partito Democratico Giugno 2019

Le elezioni europee di Maggio 2019, hanno confermato la lenta ma graduale risalita del partito democratico, dopo la scoccata ricevuta alle elezioni italiane di Marzo 2018.

Il PD riconferma il secondo posto, registrando passaggio dal 22,7%, ad un 23,8% , staccando in maniera sempre più netta il Movimento Cinque Stelle, ma rimanendo sempre distante dalla Lega.

Questo trend positivo, il partito democratico l’aveva iniziato a registrare a partire dall’elezione a segretario di Nicola Zingaretti, ma solamente le ultime elezioni hanno testimoniato con assoluta certezza la rinnovata fiducia dell’elettorato verso il centro sinistra.

La sconfitta alle elezioni di Marzo 2018, ha costretto gli esponenti del partito, a rimettersi in discussione, analizzando con attenzione gli errori commessi i quali hanno causato a copiosa perdita di elettori.

Ad oggi la situazione rispetto ad un anno fa è in retta ripresa, e questo si può esperire dai risultati positivi conseguiti.

Nel dettaglio gli abitanti delle aree metropolitane hanno espresso un ampio consenso al segretario Zingaretti, tanto che a Roma si sono attestati come primo partito con il 30% superando la Lega di oltre 5 punti percentuali; tuttavia nla regione Lazio resta una roccaforte legista.

Le altre città orientate verso i Democratici sono Torino, Milano, Genova e Firenze, che rappresentano il vero neo per i leghisti, mentre a Napoli si configura come seconda forza partitica.

E’ importante ricordare che il Partito Democratico, non registrava un segno positivo dal boom del 40% delle europee del 2014, infatti questo appare un segnale molto confortante che fa ben sperare al Nazareno.

Stando alle parole dei massimi esponenti del partito, i risultati riportati mettono in risalto che l’Italia sta prendendo sempre più colpevolezza della necessità di contrastare la dilagante ondata di populismo e nazionalismo di cui la Lega è il portabandiera.

Questa visione è anche confermata dal risultato disastroso delle forze di centro destra, quali Forza Italia di Silvio Berlusconi e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che sono usciti con le ossa rotte dalle elezioni.

I Dem, si definiscono come la sola alternativa all’egemonia della destra Italiana, basata su lavoro e sviluppo e inclusione sociale, e sono ben consapevoli dell’importanza delle prossime settimane.

Punto centrale sul quale vogliono concentrare l’attenzione per l’immediato futuro, è  quello di formare un’unione di tutte le forze sociali, civiche e associative, al fine di ampliare ulteriormente il consenso dell’elettorato italiano.

Dal punto di vista dei Democratici, quello che emerge dal quadro politico attuale, è un esecutivo letteralmente spaccato al suo interno che è la causa principale di fragilità.

Anche Nicola Zingaretti ha voluto dire la sua, relativamente alla lettera dell’Unione Europea, esponendo tutta la sua preoccupazione per la situazione economica italiana dopo un anno di esecutivo misto Lega- Cinque stelle.

Ci sono buone probabilità che il Partito Democratico nelle prossime settimane registrerà un aumento ulteriore di punti percentuali, specialmente se si prende in riferimento all’attenzione dimostrata da Zingaretti riguardo le richieste dei pensionati.

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