Gli sprechi alimentari in Italia: dati e consigli

Pubblicato il 10 Mar 2016 - 7:02pm di Daniele Celli

I dati inerenti lo spreco alimentare sono sempre più preoccupanti. Tali sprechi nel mondo si possono riassumere in tre grandi categorie: la prima riguarda le perdite che si determinano a monte della filiera agroalimentare, durante la coltivazione, l’allevamento, la raccolta e il trattamento della materia prima (i foodlosses); la seconda categoria di sprechi alimentari fa riferimento agli sperperi che avvengono durante la trasformazione industriale, distribuzione e le produzioni in eccedenza (prodotto invenduto, ossia foodwaste); infine un’ultima fetta è compresa in quelli domestici, ossia gli alimenti acquistati ma che non finiscono sulla tavola dei consumatori perché lasciati scadere nel frigo o nella dispensa.

In Europa si stima che 89 milioni di tonnellate di alimenti siano scartati ogni anno. Il cibo viene sprecato a qualsiasi stadio della catena alimentare, dalla fattoria alla tavola, da produttori, lavoratori, venditori al dettaglio, ristoratori e consumatori.

Gli sprechi alimentari in Italia

Approfondiamo ora la questione a livello italiano: il Politecnico di Milano ha effettuato una ricerca, da cui è emerso che ogni anno vengono sprecate 5,1 milioni di tonnellate di cibo. I dati Istat, invece, stimano che in Italia ci sono 5 milioni di individui colpiti dalla cosiddetta “povertà alimentare”, ossia persone non in grado di fruire di un pasto completo dal punto di vista proteico almeno ogni due giorni. Il paradosso, sottolineano gli esperti di risparmio di www.affarimiei.biz, è evidente: se da un lato una parte di Stivale spreca gli alimenti e a fine giornata butta nella spazzatura cibo ancora commestibile, dall’altra parte ci sono italiani che non possono permettersi di mangiare adeguatamente e a sufficienza per soddisfare il loro fabbisogno di cibo. Un dato su cui riflettere perché fotografa tutte le contraddizioni della società attuale.

Soluzioni e iniziative contro lo spreco alimentare

Sulla base di questi dati è nato un manuale che racchiude l’intento di aumentare la raccolta di almeno 30 mila tonnellate di cibo nei prossimi tre anni: questa iniziativa è promossa dalla Fondazione Banco Alimentare e dalla Caritas Italiana con il supporto del Ministero della Salute. Le regole racchiuse in questo manuale vogliono promuovere una maggiore consapevolezza alimentare, portando alla diminuzione degli sprechi alimentari e offrendo a chi fa fatica a mangiare adeguatamente l’opportunità di nutrirsi.

Questo progetto vuole anche promuovere la conoscenza del fatto che alcuni cibi scaduti da poco sono ancora commestibili e che non è quindi necessario gettarli via il giorno della data di scadenza ritrovata sulla confezione, azione che contribuisce notevolmente agli sprechi alimentari. Sulla base di questi progetti stanno nascendo altre iniziative locali, legate non tanto a grandi associazioni come può essere la Caritas, ma anche all’azione di piccole aggregazioni territoriali. Ad esempio a Como, grazie ai volontari dell’associazione Siticibo e alla disponibilità della cooperativa Aclichef, è possibile il recupero dei pasti avanzati nelle mense scolastiche. Il cibo avanzato, di solito circa 50 porzioni al giorno, viene donato alla mensa dei poveri della città.

Un altro segnale positivo circa l’aumento della consapevolezza riguarda la quantità di italiani che chiede la doggy bag al ristorante per non sprecare il cibo che avanza durante il pasto: la percentuale è pari al 30%, ossia 1 italiano su 3. Inoltre più del 90% di italiani auspica che il tema dell’educazione alimentare venga presto affrontato a scuola, analogamente all’educazione civica.

Info sull'Autore

Editore online, giornalista, esperto di Web Marketing, Affiliate Marketing e SEO. Proprietario e direttore responsabile di Corretta Informazione e diversi altri siti internet di news generiche e guide di economia. Scopre questo particolare lato del web nel 2010 come articolista, ottenendo nel 2013 l'iscrizione all'Ordine dei Giornalisti (albo pubblicisti). Laureato in Statistica Gestionale presso l'Università La Sapienza di Roma. Contatti: redazionewrt@gmail.com

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