Statistiche del gambling nel mercato nazionale ed europeo

Pubblicato il 23 Apr 2019 - 1:16pm di Giacinta Carnevale

L’industria del gioco è una delle più attive e prosperose soprattutto per quanto riguarda il mercato nazionale. Solo nel 2017 in Italia si sono raggiunte cifre record e sono circa 26 milioni gli italiani appassionati al gioco. Scopriamo nel dettaglio quelle che sono le statistiche ed i dati raccolti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Aams).

Il gioco: i numeri e le statistiche riguardanti l’Italia

Nel 2017 il gioco in Italia ha raggiunto la cifra record di 101,8 miliardi di euro, circa 5 miliardi in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 17 milioni di giocatori. Nell’importo sono compresi gli oltre 49 miliardi spesi nel settore delle slot machine, circa 9 miliardi giocati in gratta e vinci e molti altri ancora versati nel gioco online e nelle scommesse sportive. Stando alle statistiche, gli italiani sono al primo posto in Europa nel gioco, dove spendono una cifra pro capite di circa 400 euro al mese. I dati raccolti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sono stati elaborati da Il Sole 24 Ore che ha deciso di pubblicare sul proprio sito una classifica con la media dei soldi spesi nel gioco nelle diverse province italiane.

Secondo l’elenco del quotidiano, in testa troviamo la città di Prato con una spesa pro capite di circa 672 euro; a seguire troviamo poi le città di Sassari (516 euro), Como (494,4 euro), Teramo (463,4 euro) e Sondrio (460,7 euro). Scorrendo la classifica possiamo notare inoltre che nelle prime quindici posizioni ci sono ben dieci città situate nel Nord Italia e che Milano è la prima grande metropoli in graduatoria, con una spesa media pro capite di 414,6 euro per un totale di 592,6 milioni. Gli abitanti di Roma invece, nonostante la Capitale si trovi più in basso in classifica, spendono per il gioco più di 700 milioni di euro.

Tra le province italiane che invece hanno una spesa medio-bassa, che quindi non supera i 200 euro pro capite, troviamo Cagliari, Crotone, Enna e Padova. Esistono inoltre regioni d’Italia come la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte occidentale, la Toscana, il Trentino, la provincia di Perugia e gran parte del Veneto e Toscana dove risulta essere molto bassa la spesa pro capite del gambling.

Secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, malgrado si sia giocato di più, le entrate erariali sono diminuite ed i motivi sono da far risalire principalmente al fatto che i giocatori italiani hanno iniziato a spendere più soldi in giochi che vengono tassati meno, come ad esempio quelli online.

Il gioco online infatti negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più, complice la proliferazione di numerosi casino autorizzati da AAMS e lanciati da grandi operatori nazionali del gioco.

L’analisi condotta da AAMS, però, non è in grado di quantificare le spese del gioco illegale che, a differenza di quello legale, è maggiormente diffuso nel sud Italia. Qui molte delle normali slot-machine vengono spesso sostituite con macchinette modificate i cui guadagni vengono controllati dalle mafie e dalla criminalità organizzata.

In Italia negli ultimi anni è aumentato il numero di persone che sceglie di giocare alle slot machine, le quali coprono circa il 60% del mercato nazionale dei giochi. Secondo i dati de Il Sole 24 ore infatti, oltre 10,3 miliardi sono stati spesi nelle nuove slot e nelle videolottery, ossia 6 miliardi in più rispetto al 2017. Nel complesso la spesa totale e reale per il gioco è pari a quasi 20 miliardi di euro solo in Italia. Infine uno studio portato avanti da Repubblica.it, mostra un’ulteriore mappatura del gioco in Italia, suddiviso però per categorie: ad esempio il lotto è maggiormente diffuso al Centro-Sud, mentre le scommesse sportive sull’ippica sono giocate principalmente nelle Marche, in Toscana ed in Emilia Romagna. Quelle virtuali sono concentrate soprattutto in Campania e in Sicilia ed le lotterie istantanee, in particolare i gratta e vinci, sono molto diffusi in gran parte dell’Umbria, delle Marche, del Lazio e dell’Abruzzo.

Statistiche del gioco nel mercato europeo: ecco i dati

Quello del gioco è un fenomeno che negli ultimi 10 anni ha coinvolto la stragrande maggioranza delle nazioni europee e, come già anticipato, l’Italia è in vetta alla classifica, preceduta solo dal Regno Unito.

La cosiddetta cultura del gioco è aumentata con il passare del tempo ed è in continua evoluzione e sviluppo, basti pensare all’enorme diffusione del gioco online, dove troviamo ogni tipologia possibile di gioco. L’Europa ha un’incidenza nei ricavi globali del gioco pari al 52%, a seguire poi c’è l’Asia con il 27%, l’America Settentrionale con il 12%, l’Australia con il 7% ed infine troviamo sia l’America Latina che l’Africa con l’1. La cosa positiva è che circa il 75% dei ricavi del mercato europeo proviene dal settore regolamentato, ovvero dai casino legali che operano dietro rilascio di una certificazione al gioco da parte dell’AAMS. La categoria che influisce maggiormente su questi dati è quella delle scommesse sportive che hanno ricavi pari al 51% mentre le slot ed i casino online contribuiscono per il 27%.

Paesi come la Danimarca hanno iniziato ad attuare politiche per contrastare e limitare il gioco e presto anche la Polonia potrebbe seguire lo stesso esempio. In Olanda invece il Governo aveva promesso l’introduzione di un quadro giuridico specifico già dal 2014 con l’obiettivo di farlo entrare in vigore nel 2017. Tuttavia finora non è stato attuato ancora nulla, sono state invece fatte nuove promesse per il 2019: la nuova normativa, che dovrebbe entrare in vigore dal 2020, prevede una tassazione davvero molto alta, pari al 29%.

Tra i paesi europei spicca la Romania che ha introdotto una legislazione sul gioco alla fine del 2015 ed è attualmente considerato un modello da seguire in questo settore per molte altre nazioni. Anche la Svezia ha deciso di seguire l’esempio del governo rumeno, introducendo a partire dallo scorso 1° gennaio, una normativa sul gioco che prevede un’aliquota unificata sul gambling pari al 18%: la nuova normativa servirà soprattutto a verificare se gli operatori di gambling siano in grado di gestire le attività di gioco in maniera responsabile e sicura, così da tutelare i giocatori.

Insomma il settore del gioco, soprattutto quello online, in Europa ha avuto una crescita veloce in merito agli investimenti effettuati e all’interesse dei giocatori. Ciò nonostante, come abbiamo potuto vedere, questa crescita è stata affiancata anche da importanti e nuove normative che sono state pensate per scoraggiare le attività illegali, che rappresentano ancora un punto debole del comparto e che possono essere ridimensionate solo in presenza di una fitta collaborazione tra tutti gli attori del mercato: Stato, operatori, players.

Info sull'Autore

Giornalista pubblicista, la mia passione per la scrittura nasce fin dai tempi del liceo. Attualmente scrivo di Cinema, Spettacolo, Musica e Moda e Cultura per CorrettaInformazione.it. Amo il calcio, la musica, le serie tv ed il cinema.

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