Tabella purezza e colore diamanti: scala e grado di classificazione

Pubblicato il 5 Ago 2017 - 10:11am di Ubaldo Cricchi

Quando si pensa al mondo della gioielleria e ai vari preziosi materiali che ne sono protagonisti, una delle primissime cose che vengono in mente è senza dubbio il diamante; per chi decide di avvicinarsi al settore delle pietre preziose (anzi, delle più preziose) può essere utile conoscere la tabella relativa alla purezza, al colore, al peso e al taglio dei diamanti. In base a queste caratteristiche è possibile fare una classificazione dei diamanti: scopriamone scala e grado.

Classificazione dei diamanti in base a carati e colore

Nel corso degli ultimi anni sono stati introdotti dei rigidi criteri di classificazione delle pietre: in questo modo vengono tutelati anche i possibili acquirenti; le caratteristiche principali in base alla quali vengono ordinati i diamanti sono il peso in carati, il colore, la purezza e il taglio. Questi fattori vengono spesso indicati come 4C, visto che in inglese si chiamano Carat, Colour, Clarity e Cut. Il peso (o meglio, la massa) del diamante viene espressa in carati, l’unità di misura utilizzata per tutte le gemme preziose; un carato equivale a 0,2 grammi, ma per le pietre di peso inferiore di solito si utilizzano i cosiddetti punti (un punto è pari ad un centesimo di carato). Per stabilire il prezzo dei diamanti al carato tutte le principali maison fanno riferimento al listino internazionale Rapaport. Bisogna specificare che non è detto che un diamante da un carato costi esattamente il doppio rispetto ad una pietra da mezzo carato: le gemme di grandi dimensioni sono più rare, quindi quella più grande costerà più del doppio rispetto a quella che ne pesa la metà.

La seconda classificazione è quella che si basa sul colore: le pietre possono avere tonalità che vanno dal bianco ghiaccio fino al bianco caldo e sono ordinate in base ai criteri istituiti dal Gemological Institute of America (GIA), che prevede una scala che va dalla lettera D (pietre perfettamente incolori) e arriva fino alla Z. Le pietre classificate con la lettera D sono le più rare e di conseguenza le più costose, mentre i diamanti che rientrano tra le categorie F e J sono i più diffusi sul mercato. Ecco la tabella dei colori dei diamanti:

Lettera scala Colore
D Perfettamente incolore
E Bianco eccezionale
F Bianco extra +
G Bianco extra
H Bianco
I, J Bianco leggermente colorito
K, L Bianco colorito
M, N, O, P, Q-R, S-Z Colorito

Tabella purezza e importanza del taglio

Tenendo conto della purezza (Clarity), i diamanti vengono classificati in base al loro livello di trasparenza, alla continuità e all’omogeneità. Ovviamente la presenza di inclusioni (cristalli di altro genere o fratture) fa scendere il grado di purezza che viene valutato dagli esperti con l’utilizzo della famosa lente a dieci ingrandimenti (sicuramente vi sarà capitata di vederla in qualche film). Anche in questo caso vediamo la tabella della purezza dei diamanti stilata secondo i gradi di classificazione stabiliti dal GIA:

Sigla Purezza
IF (Internally Flawless) Internamente Puro
VVSI1-VVSI2 (Very Very Small Inclusion) Inclusione piccolisima
VS!-VS2 (Very Small Inclusion) Inclusione molto piccola
SI1-SI2 (Small Inclusion) Inclusione piccola
P1-P2-P3 (Piquè) Inclusione visibile ad occhio nudo

L’ultima caratteristica che prendiamo in considerazione è il taglio: anche questo è un fattore molto importante nella classificazione dei diamanti, infatti riguarda la forma della pietra, il numero delle faccette e la loro posizione, e altre qualità della pietra come la proporzione. Tra le 4C, il taglio (Cut) è l’unica che viene influenzata dall’intervento dell’uomo: un diamante ben tagliato seguendo delle rigide formule matematiche potrà riflettere la luce al suo interno e disperderla e rifletterla attraverso tavola e corona. A seconda del taglio, la pietra può avere diverse forme (tondo, ovale, a cuore, a smeraldo, a goccia e così via).

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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