Tagli alla sanità, le novità: esami e analisi solo se necessari, altrimenti si dovranno pagare

Pubblicato il 3 Ago 2015 - 11:45am di Ubaldo Cricchi

Negli ultimi giorni si è parlato tanto dei tagli alla sanità che potrebbero portare grandi novità in ospedali e ambulatori: con la riorganizzazione visite, analisi ed esami per immagini potranno essere prescritti gratuitamente solo se realmente necessari. In più potranno esserci anche delle penalizzazioni per quei medici che firmeranno prescrizioni non appropriate.

Con i tagli alla sanità si devono recuperare 10 miliardi in 5 anni

Entro la conclusione di questo mese il Ministero della Salute indicherà quali saranno gli interventi mirati alla riduzione degli sperperi. Saranno coinvolte tante prestazioni (come la risonanza, la Tac, il test per l’individuazione del livello di colesterolo, l’ecografia in gravidanza, ma anche i ricoveri) che attualmente rappresentano quasi un quinto di quelle che vengono fornite gratuitamente dal servizio sanitario.

Ogni anno vengono erogate 200 milioni di prestazioni; secondo una stima, spesso si tratta di esami ed analisi inutili che costano al sistema sanitario più di 13 miliardi.. La riorganizzazione della sanità dovrà portare ad un recupero di almeno 10 miliardi in cinque anni. Per raggiungere questo obiettivo i tagli non si limiteranno ai ricoveri e alla diagnostica (con una riduzione di quasi 30 milioni di prestazioni ogni anno), ma riguarderanno anche beni, servizi e personale.

Per stilare la lista dei tagli alla sanità, i tecnici del Ministero lavorano insieme ad altre otto istituzioni, tra cui l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa), la Banca d’Italia, la Consip e la Ragioneria Generale dello Stato. Ecco quali saranno le conseguenze della riorganizzazione sulle varie prestazioni erogate.

Le conseguenze della riorganizzazione: gli esami

Per quanto riguarda gli esami, la gratuità o meno della prestazione dipende dalle condizioni di salute del paziente: chi soffre di una determinata patologia non dovrà pagare nulla per quello specifico test, mentre chi non presenta fattori di rischio sarà obbligato a pagare. Un ulteriore freno al consumismo sanitario sarà rappresentato dalla probabile introduzione di un meccanismo che, in caso di più accertamenti, quelli successivi sono a carico del servizio sanitario solo se il primo ha indicato che gli altri test sono necessari per giungere ad una diagnosi corretta o per verificare gli effetti di una terapia.

Tac, ecografie e risonanza magnetica solo in casi di necessità

Rivoluzione anche per quanto riguarda le immagini, ovvero risonanza magnetica, Tac ed ecografie. Si tratta di accertamenti costosi, quindi verranno effettuati solamente nei casi di necessità effettiva. Il medico di base dovrà seguire un nuovo protocollo: attenendosi alle nuove regole eviterà di subire una riduzione di stipendio. In caso di prescrizioni inappropriate, il dottore per evitare le sanzioni dovrà motivare le sue decisioni. Esempi pratici: se si vuole verificare la presenzia di un’ernia, la Tac sarà a pagamento e la risonanza al ginocchio non verrà più concessa gratuitamente a chi ha superato i 65 anni.

Il ministro della sanità Lorenzin ha spiegato che gli esami e le ecografie durante la gravidanza vengono prescritte in modo ingiustificatamente abbondante. Gli accertamenti verranno contingentati e modulati in relazione alle condizioni della persona incinta e del bambino. Chi vuole sottoporsi ad ulteriori test dovrà mettere mano al portafogli e pagarli di tasca propria.

Ricoveri più brevi

Ci sarà una stretta anche sulle degenze: per diverse patologie i ricoveri (nei reparti di chirurgia o di medicina) dovranno essere più brevi. In realtà di questo provvedimento se ne parla già da tempo, visto che un paio di giorni in corsia in più costano alla sanità miliardi di euro. In alcune Regioni l’uscita anticipata dall’ospedale viene già facilitata dai servizi di assistenza di quartiere; nelle altre zone molti trattamenti che prevedevano un ricovero verranno convertiti in regime ambulatoriale o day hospital.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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