Torino: padre in fuga con figlio neonato. L’uomo soffriva di depressione

Pubblicato il 16 Apr 2015 - 12:09pm di Elisabetta Zazza

Ore di panico e angoscia nel torinese. Un giallo che sta facendo palpitare tutto il Settentrione, e non solo. Da martedì scorso è ricercato E.C., un impiegato torinese di 39 anni, che da un momento all’altro è scomparso, portando con sé suo figlio di appena 15 giorni. È in fuga verso la Francia. Non si sa altro. L’uomo è ricercato dai carabinieri del Comando provinciale di Torino, e stanno collaborando con la gendarmeria francese.

A dare l’allarme è stata sua moglie: “Mio marito e’ scappato in macchina con nostro figlio di 15 giorni e non e’ piu’ tornato”. E’ quanto ha riferito martedi’ sera ai carabinieri la donna di 32 anni residente a Orbassano, nel Torinese. Secondo quanto appreso dai primi rilievi, l’uomo sarebbe transitato da Bardonecchia, diretto in Francia attraverso il traforo autostradale del Frejus.

Una fuga misteriosa, apparentemente insensata, ma giustificata da un elemento determinante: l’uomo soffriva di depressione. Lo ha rivelato la donna agli agenti, denunciando la scomparsa del figlio. Il suo compagno soffre di turbe paranoiche: era in cura da uno psichiatra e fino a un mese fa assumeva psicofarmaci.

Martedì mattina, prima di darsi alla fuga, pare che l’impiegato torinese fosse andato dal suo psichiatra, accompagnato da moglie e figlio. Sembra che avesse deciso autonomamente di interrompere la terapia farmacologica e lo aveva riferito al medico. Il medico, non ritenendolo ancora opportuno, gli avrebbe detto di riprendere la cura. All’uscita dallo studio, però, l’uomo non sembra affatto turbato. Appare tranquillo.

La coppia si ferma in un centro commerciale per fare la spesa. E. C. e il piccolo rimangono in auto ad aspettare, ma quando la moglie torna nel parcheggio la Fiat Freemont grigia non c’è più. Freneticamente, in preda a una crisi di panico, compone il numero del cellulare del marito: alla prima chiamata squilla, ma lui mette giù. Poi spegne il telefono.

Da quel momento calano le tenebre del silenzio. Il telefonino non è stato più riacceso, nessuno ha più avuto notizie di lui e del bambino. La moglie sostiene che prima della fuga non si era verificato alcun litigio né motivo di tensione nella coppia che potesse in qualche modo giustificare una simile reazione. Probabilmente è stata proprio l’interruzione dei farmaci a provocare uno squilibrio psichico tale da indurlo al folle gesto.

Gli inquirenti, in un primo momento, sono riusciti a seguire gli spostamenti dell’uomo grazie all’iPhone che aveva con sé. L’ultimo avvistamento dell’auto dell’impiegato torinese in fuga con il figlio è avvenuto al traforo autostradale del Frejus, alla guida della sua Fiat Freemont. Le telecamere di sorveglianza del traforo lo hanno ripreso mentre viaggiava in direzione della Francia. Purtroppo, dalla Francia le tracce dell’uomo in fuga si sono perse. Il suo telefonino spento non permette più di localizzarlo. La moglie teme per l’incolumità del suo bambino.

Info sull'Autore

Elisabetta Zazza è una testarda ragazza abruzzese, che dopo la maturità ha deciso di lasciare il paesino per studiare nella grande capitale. Dopo una laurea triennale in Lettere e Fiolosofia alla Sapienza, ha iniziato a collaborare per le testate “Prima Stampa” (cartaceo), “ConfineLive.it” e “Corretta Informazione.it”. Intanto, mentre scrive e lavora, sta terminando la specialistica in “Editoria e Scrittura”. Diventare giornalista è il sogno di chi è curioso di sapere, desidera capire e sente il dovere di raccontare.

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