Trasporto pubblico: in Italia servono 40 miliardi di euro di investimenti

Pubblicato il 31 Mar 2015 - 10:23am di Elisabetta Zazza

Il trasporto pubblico italiano urbano ed extra-urbano, necessita di almeno 40 miliardi di euro di investimenti per recuperare il gap infrastrutturale che lo separa dagli altri Paesi europei, dove le reti metropolitane, tranviarie e il parco mezzi su gomma risultano più efficienti. E’ quanto emerge dall’analisi condotta a livello mondiale da Giacomo Mori, Managing Director della societa’ di consulenza internazionale alle aziende, AlixPartners, dal titolo “Nutrire la mobilità del futuro”.

Da quest’analisi, il trasporto pubblico italiano non ne esce proprio a testa alta: il servizio, nel suo complesso, dalle strade alle reti metropolitane e tranviarie fino ai mezzi su gomma, ha bisogno di essere completamente rinnovato, per avvicinarsi agli standard degli altri paesi europei, e per riuscirci dovrebbe investire 40 miliardi di euro. Deve rinnovare le reti metropolitane e tranviarie, potenziare il parco mezzi su gomma e su materiale rotabile e abbassare l’età media dei mezzi, che in Italia è superiore a quella del resto d’Europa: 11,6 anni contro 7.

Secondo l’analisi, per adeguarci agli standard europei venti miliardi dovrebbero essere destinati agli investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture, 9,5 miliardi per l’adeguamento del parco mezzi e 10 per organizzare la mobilità sostenibile, nuovo sistema di spostamento in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati. Come? Attraverso, ad esempio, il sostegno pubblico per il rinnovo del parco con veicoli elettrici e reti di ricarica, il potenziamento di car/bike sharing e car pooling. In questo modo si andrebbero a ridurre la congestione stradale, l’inquinamento, l’incidentalità e i costi del trasporto.

La stessa analisi sottolinea anche come il car sharing stia registrando in tutto il mondo una crescita “costante e difficilmente prevedibile” con oltre 5 milioni di utenti nel 2014 (+39% rispetto al 2006) e circa 100 mila veicoli condivisi (+30%) e il boom si è fatto sentire anche in Italia (+70% nel 2014 rispetto all’anno precedente), soprattutto a Milano, che ricopre quasi l’80% del totale.

Un trasporto pubblico più efficiente potrebbe ridurre il numero di veicoli privati in circolazione nelle grandi città italiane: secondo l’Automobil Club d’Italia (Aci), nelle metropoli italiane il 59,4% degli spostamenti è effettuato con l’automobile contro il 40% di Londra, ad esempio.

Questo consentirebbe di ridurre il traffico, abbattendone i costi dovuti al tempo perso “rimanendo in coda”: stando alle stime della Fondazione Filippo Caracciolo, Centro Studi dell’ACI, nelle sei città italiane più trafficate (Palermo, Roma, Milano, Napoli, Genova e Torino) la congestione costa al nostro Paese oltre 5 miliardi di euro l’anno. Solo nella Capitale, tanto per citare un esempio, i costi dovuti al traffico toccano i 2,3 miliardi di euro l’anno, per una media di 1.005,91 euro per ogni automobilista e 722,75 euro per ogni utente del trasporto pubblico.

Info sull'Autore

Elisabetta Zazza è una testarda ragazza abruzzese, che dopo la maturità ha deciso di lasciare il paesino per studiare nella grande capitale. Dopo una laurea triennale in Lettere e Fiolosofia alla Sapienza, ha iniziato a collaborare per le testate “Prima Stampa” (cartaceo), “ConfineLive.it” e “Corretta Informazione.it”. Intanto, mentre scrive e lavora, sta terminando la specialistica in “Editoria e Scrittura”. Diventare giornalista è il sogno di chi è curioso di sapere, desidera capire e sente il dovere di raccontare.

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