Usa: poliziotto uccide un afroamericano

Pubblicato il 8 Apr 2015 - 3:34pm di Irene Masala

Michael Thomas Slager, poliziotto trentenne del New Charleston, in South Caroline, ha freddato con otto colpi alla schiena un afroamericano disarmato e in fuga. La vittima, il cinquantenne Walter L. Scott, era stato fermato durante un controllo autostradale a causa di un fanalino rotto nella parte posteriore della sua Mercedes. L’agente è stato arrestato con l’accusa di omicidio in seguito alla diffusione di un video girato da un passante e pubblicato ieri dal New York Times. Il filmato mostra il momento del fermo della vettura, il breve confronto con l’agente di polizia fino alla fuga dell’automobilista e alla fatidica sparatoria.

Secondo la versione del poliziotto, sarebbe stato costretto a sparare perché temeva per la propria incolumità. La vittima avrebbe infatti tentato di appropriarsi della sua pistola taser, fatto che comunque non giustificherebbe la reazione spropositata della forza di polizia. Versione poi ulteriormente messa in discussione dalle immagini del video, che mostrano come Slager, dopo aver ammanettato l’uomo ferito, torni indietro per recuperare un oggetto da terra e lo posizioni in prossimità della vittima.

L’incriminazione è stata confermata anche dal sindaco Keith Summey durante una conferenza stampa nella quale ha affermato che l’agente Slager avrebbe preso una decisione sbagliata “Quando si ha torto, si ha torto. non mi interessa se sei dietro uno scudo o se sei un cittadino, dovrai subire le conseguenze di questa decisione”.L’indagine passerà ora alla competenza delle autorità federali e il poliziotto rischia fino a 30 anni di prigione.

Quel video, di cui probabilmente Slager non sospettava l’esistenza, è stato fondamentale per evitare il ripetersi di episodi come quelli di Ferguson, dove l’adolescente Michale Brown era stato ucciso dall’agente Darren Wilson, contro il quale non era stato possibile procedere per assenza di prove inconfutabili.

Le prove stavolta ci sono, ed evidenziano chiaramente un’atteggiamento discriminatorio delle forze di polizia oltre ad un uso spropositato della forza, dilagante in tutta la società americana.

Info sull'Autore

Laureata in Scienze Politiche e Giornalismo ed Editoria, da anni si occupa di geopolitica e relazioni internazionali, con particolare interesse per il Medio Oriente e il conflitto arabo-israeliano. Due grandi passioni, scrivere e viaggiare, l'hanno portata a trascorrere gli ultimi sei anni tra Roma, Valencia e Israele/Palestina. Ha inoltre frequentato il Master in Giornalismo Internazionale organizzato dall'IGS (Institute for Global Studies) e dallo Stato Maggiore della Difesa, nell'ambito del quale ha avuto modo di trascorrere due settimane come giornalista embedded nelle basi Unifil in Libano.

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