Sono disponibili i primi dati sulle tasse universitarie di quest’anno: rispetto allo scorso anno accademico la contribuzione degli atenei, grazie anche al nuovo Isee 2016, risulta praticamente ovunque in aumento e questo conferma l’Italia in cima alla poco gratificante graduatoria dei Paesi europei con le tasse universitarie più alte.
Gli aumenti delle tasse universitarie in Italia: sono le più alte d’Europa
I numeri riescono ad esprimere meglio la notizia: Aberto Campailla di LINK Coordinamento Universitario ha spiegato che all’Università di Pisa l’importo complessivo della contribuzione studentesca (che ammonta a 53 milioni) è salita di 8,4 milioni rispetto a quanto indicato nel bilancio previsionale; parliamo di un aumento delle tasse pari al 18,8%. Anche a Padova sono stati registrati numeri record, con la contribuzione che, in termini assoluti, è cresciuta di 6 milioni. Dati in salita anche per Milano Bicocca: nel 2014/2015 l’ammontare dei contributi era di 35,5 milioni di euro, mentre per il 2015/2016 l’importo totale previsto è di 38 milioni. E l’aumento poteva anche essere maggiore dei due milioni e mezzo: fortunatamente l’Ateneo milanese ha attuato una riforma della tassazione in senso progressivo, limitando l’aumento delle tasse universitarie, che sarebbe potute arrivare a toccare il 10%.
Tasse molto alte e bassissime percentuali di studenti esonerati dal loro pagamento: lo scenario è completato dai dati di Eurydice. In Italia solo il 12% degli studenti è esonerato dal pagamento delle tasse universitarie; il confronto con gli altri Paesi è incredibile: in Spagna la statistica sale al 28%, in Francia al 35% e in Croazia addirittura al 40%. Per quanto riguarda gli importi, la tassazione media in Italia ammonta a 1.200 euro: quasi il doppio di quello che pagano gli studenti belgi (la quota massima oscilla tra i 600 e gli 890 euro), mentre il confronto con la Germania, dove la contribuzione media è di soli 50 euro, non è neanche proponibile.
Le proposte: tassazione progressiva ed esoneri fino a 28.000 euro di Isee
I dati possono essere definiti drammatici, ma la politica sembra non essere interessata all’argomento, nonostante siano già state presentate ben due proposte di legge per la riforma della tassazione universitaria; Campailla ritiene invece che il tema sia decisamente importante e per questo deve essere riportato al centro del dibattito. Per fare questo è stata lanciata “Don’t tax me now!”, una proposta sulla contribuzione studentesca che prevede un allargamento della No Tax Area fino a 28.000 euro di reddito Isee. In questo modo ci sarebbe l’esonero dalle tasse universitarie per circa 600.000 studenti (ovvero il 39% del totale). In più viene proposta una tassazione progressiva e un livello di tassazione massima agli atenei stabilito a livello nazionale. Con “Don’t tax me now!” viene richiesto anche che la tassazione non sia collegata alla carriera universitaria e che venga garantita più attenzione agli studenti disabili e agli studenti stranieri che vivono in difficoltà economica.
Vorrei aggiungere che il nuovo isse 2016 è una vrea truffa,
in un anno ho visto il mio isee famigliare raddoppiato, ovviamente con tutti gli aumenti poi conseguenti .
Come è successo? Semplice avendo una piccola azienda
artigiana (2 soci) con contabilità semplificata per il mio bilancio ai fini isee2016 vale solo il capitale netto, ovvero merce in magazzino e saldi positivi, peccato che fra fatture non pagate dalla p.ammin. , fallimenti subiti, mancati incassi,
fidi bancari, conti in rosso, di negativo c’è tutto o quasi il capitale positivo. Quindi tutto va a gonfie vele, e pago il doppio delle tasse, ma con che soldi ???
Aggiungo che anche il parametro mi è cambiato, da 2,96 a 2,46 e questo anche se siamo sempre 4 ( 2 figlie, una studente univ. e una disabile all’85% incurabile ) .
Va sempre peggio ma solo per noi non per la casta
(politici, burocrati, magistrati, sindacalisti, ricconi, cardinali a Roma, ecc. ) Saluti .