Recensione del film “Point Break“, remake dell’omonima proiezione datata 1991, stavolta con veri atleti di sport estremi.
POINT BREAK è un remake dell’omonimo film del 1991, Point Break – Punto di rottura, che racconta le vicende di Johnny Utah (Luke Bracey), un giovane agente dell’FBI che si infiltra in un gruppo criminale di atleti di sport estremi, capeggiati da Bodhi (Edgar Ramirez) per capire, esponendosi a grandi pericoli, chi è la mente che organizza crimini apparentemente slegati tra loro. Il film, distribuito in Italia dalla Eagle Pictures, uscirà in Real 3D il 27 gennaio 2016.
Recensione del film “Point Break”
In Point Break viene rappresentato il cammino, sia fisico che spirituale, di Utah e Bodhi che porterà il primo alla scoperta della propria strada attraverso il sogno di libertà del secondo. Tutte le scene riprese non sono frutto di un set costruito, ma sono state eseguite in luoghi impervi da veri atleti di sport estremi, che si dedicano e rischiano la vita per perfezionare imprese mai viste prima sul grande schermo. E lo fanno in un modo magistrale che coinvolge lo spettatore già dalle prime scene.
Il film ruota intorno alle (immaginarie) “Otto prove di Ozaki” che, come affermato dal regista Broderick Johnson, sono necessarie per entrare in contatto con le energie della Terra. Il tema su cui si basa la pellicola è il trovare la propria strada, che sia la ricerca di se’ o della verità. Per Edgar Ramirez il film evoca un grande messaggio di libertà e, aggiunge poi il direttore generale Ericson Core, che il pubblico dovrebbe riflettere sulla propria esistenza e sul trovare la propria via.
Dei due personaggi principali, Bodhi incarna l’anti-eroe mosso da motivi filosofici che però, con lo scopo di ridare alla Madre Terra quello che le è stato trafugato, non si ferma davanti a nulla per riuscire nella propria impresa, compiendo crimini sempre più efferrati. Utah, d’altro canto, si mostra ben più saggio di lui, ma non meno spericolato, disposto a compiere anche lui le otto prove per superare i propri limiti e trovare la sua strada. Tra Bodhi e Utah nasce un forte legame di amicizia che, durante le spericolate acrobazzie, offusca il binomio “cacciatore – preda” (agente dell’FBI e criminale).
Tra le controfigure di Bodhi, Utah e compagni, troviamo nomi famosi di atleti di sport estremi, come Xavier De Le Rue (sette volte campione di snowboard), Jeb Corliss (B.A.S.E. jumper di fama mondiale), Jon Devore (paracadutista professionista), Chris Sharma (uno dei migliori free climbers al mondo) e Ian Walsh (famoso serfista che nel 2004 cavalcò un’onda di 20 metri a Jaws, Hawaii). Il tutto fatto appositamente per dare un senso di libertà e, perché no, di brivido adrenalitico anche per chi guarda il film comodamente seduto in poltrona.