Una novità che ha sorpreso un po’ tutti gli automobilisti: più di otto milioni di abbonati hanno ricevuto la comunicazione che Telepass raddoppia il canone. In cambio i fruitori del servizio riceveranno l’estensione del servizio di soccorso a tutta la rete stradale, anche al di fuori delle Autostrade.
Dal primo gennaio 2016 l’aumento del canone Premium
Dal primo gennaio 2016 per chi ha sottoscritto un contratto Twin, Family o Telepass con Viacard l’opzione Premium passerà da 78 centesimi a 1,50 euro mensili. Gli abbonati che hanno ricevuto la proposta unilaterale di modifica del contratto hanno 60 giorni di tempo per recedere dall’accordo, altrimenti le modifiche verranno ritenute tacitamente approvate.
L’aumento è così importante che l’azienda Telepass stessa ha deciso di offrire qualcosa in cambio ai suoi utenti per scongiurare il rischio di perdite di abbonati: chi ha attivato l’opzione Premium coinfluirà in quella Extra e i clienti pagheranno per un anno la stessa cifra; al termine del 2016 i clienti potranno decidere se passare definitivamente a Extra oppure se passare al canone Telepass “normale”.
Federconsumatori contro l’aumento delle tariffe Telapass: si rivolgerà all’Antitrust
A quanto pare queste nuove opportunità offerte in cambio del raddoppio del canone vengono ritenuti dei semplici contentini, visto che la scelta di Telepass sta già creando malcontento e polemiche. Le associazioni dei consumatori si scagliano contro la società: è un operatore unico, gode di una posizione di monopolio e la sua scelta di modificare i contratti e le tariffe rappresenta una violazione grave. Federconsumatori sta valutando insieme al suo staff legale se i nuovi contratti Telepass sono validi, dato che i clienti sono costretti ad accettare le nuove condizioni in assenza di una concorrenza che offre prezzi o servizi più convenienti.
La vede diversamente il Codacons, secondo cui Telepass è una società privata che non opera in posizione di monopolio e l’estensione del servizio di soccorso è utile. Telepass prima di confermare il raddoppio del canone aveva contattato proprio il Codacons per sapere se le loro decisioni avrebbero potuto in qualche modo violare il Codice del Consumo: l’associazione aveva indicato alcune correzioni da fare e pare che Telepass si sia adeguata.
Non è comunque da escludere che in un futuro molto vicino la questione possa finire all’attenzione dell’Antitrust: non sarebbe la prima volta che Telepass finisce sotto il vaglio del Garante. Nel 2011 l’Antitrust stabilì che il canone non è gravoso (14/35 euro all’anno), che una regolamentazione dei pedaggi non avrebbe portato ad un miglioramento delle Autostrade e che il Telepass non è un nuovo strumento di pagamento, ma solo un servizio in più che viene offerto (chi lo vuole paga, altrimenti no) senza alcuna imposizione.
Il telepedaggio nelle Autostrade
Il Telepass è sì un servizio per i clienti, però c’è chi dice che sia uno strumento utile anche per Autostrade per l’Italia (che detiene il 96,5% della società), che nel 2011, grazie ai 7 milioni di abbonati, ha risparmiato il 13% delle ore di coda. Atlantia, la società holding di cui fa parte anche Autostrade per l’Italia, ha vinto una gara per il telepedaggio per veicoli pesanti in Francia e un’altra simile in Austria. Quindi viene difficile pensare che il telepedaggio possa essere inteso come servizio accessorio e non come un vero e proprio mercato scisso da quello del pagamento.
In Europa Atlantia è riuscita a fare tanta strada grazie al sistema free flow, con il quale si può rilevare il passaggio di un mezzo senza che debba per forza passare attraverso un casello fisico. Come mai in Italia invece i caselli autostradali stanno continuando ad aumentare? Negli ultimi anni il numero è salito da 461 a 510: uno ogni cinque chilometri e mezzo di nuove Autostrade costruite. Gli introiti delle concessionarie sono salite del 31%, mentre gli italiani utilizzano sempre meno le Autostrade (10 milioni di chilometri percorsi in meno rispetto a cinque anni fa): a questo punto un mondo senza caselli non sarebbe più conveniente per l’azienda che fornisce il telepass?