Secondo Francesco Cariello, deputato del M5S, una buona parte del fondo 8 per mille che doveva essere destinato all’edilizia per la scuola è stato utilizzato per scopi differenti da quelli indicati dalla legge (di cui lo stesso Cariello è il primo firmatario). In pratica solo sei scuole su più di 1.800 istituti otterranno i fondi per finanziare i progetti.
Per Cariello l’edilizia per la scuola non è una priorità del Governo
Il fatto che le scuole che hanno richiesto di poter ottenere quei fondi siano state così tante è la dimostrazione che la norma che ha inserito l’edilizia scolastica (e in particolar modo la messa in sicurezza degli edifici) tra le finalità di impiego del fondo 8 per mille viene ritenuta importante dalle amministrazioni locali; evidentemente, prosegue Cariello nella sua denuncia, il Governo non crede che la sicurezza delle scuole debba essere una priorità.
Nella sua nota, il deputato del Movimento 5 Stelle dice che fino ad oggi l’Esecutivo ha guardato al fondo dell’8 per mille come una sorta di bancomat da cui attingere per scopi diversi, dalla riduzione del debito pubblico alle missioni internazionali, passando anche dagli interventi messi in atto per sistemare le pseudo emergenze.
Proposta di legge per vietare l’uso dell’8 per mille per finanziare le leggi
Per impedire un ulteriore uso improprio di quelle somme, tutti i membri della Commissione Bilancio alla Camera hanno firmato una proposta di legge che prevede il divieto di utilizzo della quota dell’8 per mille del gettito Irpef devoluta alla gestione dello Stato per la copertura finanziaria delle leggi. La proposta è ancora ferma in Commissione e il suo obiettivo è quello di impedire che i fondi dell’8 per mille vengano utilizzati per finanziare leggi decise e gestite dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tra le bozze della legge di Stabilità che sono circolate in questi giorni, aggiunge Cariello, è stato possibile leggere anche un articolo che già prevede un taglio di dieci milioni di euro dal fondo dell’8 per mille per l’esercizio finanziario del 2016. Con le scuole che letteralmente vanno a pezzi, conclude il deputato del M5S, Renzi e Lotti (definiti il gatto e la volpe) utilizzano a loro piacimento le risorse del fondo statale più desiderato dal mondo della politica.