Disabili e scuola, edilizia non all’altezza

Pubblicato il 14 Mag 2014 - 8:53am di Daniele Celli

Exposanità ha presentato i dati raccolti da uno studio sul rapporto tra disabili e scuola in Italia, dove il livello dell’edilizia scolastica non si è mostrato all’altezza delle vere necessità che hanno gli alunni con problemi di questo tipo.

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Continuano a verificarsi problemi rilevanti sulla gestione degli alunni disabili nelle scuole italiane: questo, quanto emerso dal rapporto stilato dagli esperti che parteciperanno ad Exposanità, evento che come ogni anno si terrà nel mese di maggio (da mercoledì 21 a sabato 24, a Bologna) e che avrà tra i temi principali proprio l’adattamento degli istituti scolastici agli studenti con difficoltà motorie, intellettive, uditive e visive.

Numeri – Sui dati presi dal settore della scuola in Italia, comprendente quella dell’infanzia, primaria e secondaria (di primo e secondo grado), sono circa 223.000 gli alunni disabili, per i quali è necessario, allo stesso tempo, mettere a disposizione insegnanti di sostegno e adattare le strutture dell’edilizia scolastica alle norme previste dalla legge.

Prendendo in considerazione la media assoluta della scuola italiana, un ragazzo su 40 (circa uno ogni due classi) è disabile e il dato complessivo è salito del 3,2% rispetto alle cifre di un anno fa. La maggior parte di questi ragazzi proviene dalla scuola primaria (38% sul totale), mentre se andiamo avanti con gli anni c’è un calo che vede la scuola secondaria di primo grado con il 29% e di secondo grado con il 24%.

La situazione – A lanciare l’allarme è intervenuta Marilena Pavarelli di Exposanità, che ha spiegato come nella scuola italiana sia presente il problema legato alla presenza di strutture non ancora all’altezza.

Secondo i dati ricavati su base Istat, le scale a norma mancano al 21% delle scuole primarie (circa una su cinque) e al 13% delle secondarie di primo grado, mentre i servizi igienici non regolari sono presenti  nel 23% dei casi per le primarie e nel 21% delle secondarie di primo grado. Ancor più allarmanti le cifre sui percorsi interni ed esterni per disabili, accessibili in meno di tre scuole su dieci. Su tutti questi dati relativi all’edilizia scolastica, al sud Italia il problema è più accentuato, al contrario delle regioni del nord dove sembrerebbe essere limitato ma comunque presente.

Se da una parte il Meridione non può ritenersi soddisfatto del funzionamento della scuola su questo fronte, dall’altra c’è il dato sul rapporto tra docenti e ragazzi disabili che vede Basilicata e Molise come prime regioni d’Italia, con 1,6 alunni per insegnante. Cifre che crescono e non poco se andiamo a vedere Lombardia e Lazio, dove il gran numero di disabili (nel Lazio sono il 3,1% sul totale italiano) comporta un grosso rapporto di 2,4 studenti per insegnante.

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