Non ho più voglia di studiare, consigli e rimedi: come posso ritrovarla?

Pubblicato il 21 Nov 2017 - 5:37pm di Helodie Fazzalari

Non avere più voglia di studiare non è grave: è un problema che si può superare senza troppe difficoltà. Se siate liceali o studenti universitari, o state studiando per qualche concorso, poco importa, perché in tutti i casi, qualcosa sicuramente vi accomunerà, o meglio ci accomunerà, perché siamo di fronte ad un problema che prima o poi uno studente si ritroverà ad affrontare. Succederà anche al primo della classe, e a quello sempre pronto alle interrogazioni, e poi succederà molto più spesso a chi è disposto a studiare solo ciò che gli interessa davvero. “E’ bravo ma non si applica”, “potrebbe fare di più!”. Ma esattamente come si fa quel “di più”? Come si ritrova la voglia di studiare? Quali i rimedi? Vediamo insieme come “applicarci”, con qualche piccolo trucco.

Come ritrovare voglia e motivazione: consigli per studiare con obiettivi

La prima cosa da fare è riflettere sul motivo per il quale si studia e soprattutto cosa potremmo ricavare da quello che stiamo studiando. Spesso capita che si tratti di un obbligo imposto dai genitori, piuttosto di un reale interesse. Questa non rappresenta una motivazione valida, bisogna concentrarsi su un qualcosa di più personale, magari su una prospettiva futura, anche idealistica, basta che convinca. Un esempio potrebbe essere pensare al tempo speso per studiare, come un passo in avanti verso la propria indipendenza.

Componente essenziale sono sicuramente gli obiettivi. E’ opportuno prefissarsi un programma di studio da seguire giornalmente. Questo prevede: le ore che saranno dedicate allo studio, i capitoli che si andranno ad affrontare, il conteggio dei giorni che intercorrono tra la data di inizio del programma e l’esame. Potrebbe essere utile stimare in quest’arco di tempo, il periodo dedicato all’assimilazione della materia, e quello dedicato a ripeterla. il programma va seguito giorno per giorno, ma non deve essere più pretenzioso del dovuto, in tal caso si correrebbe il rischio di non rispettarlo e di ritrovarsi a far i conti con ansie e frustrazioni.

Focalizzare l’attenzione per riuscire a studiare bene

Per raggiungere quest’obbiettivo, si racconta che Vittorio Alfieri si faceva legare alla sedia. Fortunatamente non è necessario ricorrere a metodi così estremi oggi. Spesso è l’ambiente esterno a distrarci, la gente, le voci, i rumori. Questo può accadere anche semplicemente chiudendoci nella nostra stanza, perché basta uno smartphone e una connessione ad internet per connetterci con il mondo li fuori. Dunque l’unico modo per poter dare inizio alla studio è quello di eliminare qualsiasi distrazione. Non potendo voltarvi altrove sarete costretti a prestare attenzione alla materia da studiare. I consigli sono: mettere la modalità aereo del cellulare, chiudere la rete WiFi, assenza di rumori e isolamento temporaneo dalle altre persone. E’ sempre bene prima di iniziare, mangiare qualcosa e dormire a sufficienza, in modo da non incorrere nel pericolo di addormentarvi sui libri.

Se il carico di studio è troppo pesante, o avete la consapevolezza di non essere affini a quel tipo materia, potreste farvi prendere dall’ansia, e questa potrebbe impedirvi di mettervi all’opera. Un aiuto efficace, è il confronto con i vostri compagni/colleghi. Così facendo potrete ripetere loro ciò che avete imparato, nel caso in cui si trovino in difficoltà, e loro potranno fare lo stesso con voi. Ripetere insieme aiuta ad approfondire gli argomenti non lasciando niente al caso.

Metodo di studio: consigli per apprendere velocemente

Ma, per studiare bene, non basta ritrovare la voglia. Ciò che ci serve è un metodo di studio efficace. A volte leggere e ripetere si rivela insufficiente per assimilare tutti i contenuti da studiare. Per  questo ogni individuo, durante il suo percorso di studi, deve trovare il proprio metodo. Questo una volta acquisito, diventa la base da cui partire per affrontare ogni tipo di materia.

Metodo alla vecchia maniera

Sicuramente non è la soluzione più veloce ma c’è chi si trova bene con il metodo del riassunto. Richiede una certa abitudine alla scrittura e viene utilizzato spesso da chi predilige le materie umanistiche.

Le mappe mentali

Qui la memoria viene esercitata attraverso il collegamento tra una “parola chiave” e un’immagine. Utilizzando la mappa, riuscirete a collegare gli elementi da dover assimilare, più facilmente tra loro. Una mappa mentale fatta bene, è piena di colori e e disegni che aiutano a fissare meglio i vari concetti.

La tecnica del pomodoro

Si tratta di un metodo inventato da un informatico italiano. Utilizzò un timer da cucina a forma di pomodoro (da qui “la tecnica del pomodoro”), per misurare il tempo in cui avrebbe mantenuto continuativamente la concentrazione. Venne fuori una teoria che prevede sessioni di studio di 25 minuti, interrotte da piccole pause si circa 5 minuti. In più la tecnica prevede che ogni quattro “pomodori”, dunque ogni 4 sessioni da 25 minuti, sia necessaria una pausa più lunga dai 15 ai 30 minuti.

Lettura veloce

Questa è una tecnica volta ad aumentare la velocità di lettura. Consiste nel seguire con una matita o una penna il rigo mentre si legge, ma facendola avanzare più velocemente della lettura effettiva. Inoltre non bisogna focalizzarsi sulle singole parole, ma va bene anche coglierne 3/4 alla volta. Così facendo, con un pò di pratica al giorno, si riuscirà a leggere un testo decisamente in meno tempo.

Seguendo questi pochi e semplici passi forse ritroverete la “voglia”  perduta di studiare, e unendola alla giusta dose di costanza, raggiungerete i vostri obiettivi.

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