Il Torino Jazz Festival è ormai giunto alla quinta edizione. Si è fatto spazio tra gli eventi jazzistici del nostro paese a suon di spallate, conquistando il podio del settore grazie ad una formula innovativa e ben ponderata, che supera la semplice rassegna musicale attraverso una sinergia di eventi e di attività.
In effetti leggendo il programma di questa edizione, che bloccherà la città dal 22 aprile al primo maggio, salta subito agli occhi che l’intero evento, tra l’altro veramente ricchissimo, segue davvero tutti i fili culturali che conducono al genere musicale per eccellenza del XX secolo. Oltre ai concerti, che per rimanere nello spirito di New Orleans si trascineranno fino a notte fonda nei locali, nelle piazze e negli angoli più bui della città, in calendario ci sono anche incontri letterari, rassegne cinematografiche, mostre fotografiche e workshop didattici tenuti dai maestri del settore. Come a dire che tutte le strade portano al Jazz.
Un esempio della filosofia della manifestazione, è senza dubbio la sonorizzazione dal vivo del film Premio Oscar Birdman da parte di uno dei più importanti percussionisti viventi, autore della colonna sonora, Antonio Sánchez.
All’interno dell’evento, affidato alla direzione artistica di Stefano Zenni (amante ed esperto del genere, autore tra l’altro di una Storia del jazz. Una prospettiva globale), la presenza del palco Fringe rappresenta un festival nel festival, ed affianca al cartellone principale un’ulteriore selezione di grandi artisti, per far rivivere i Murazzi, la sponda del Po storicamente punto di ritrovo per la movida torinese, ormai “caduta in disgrazia” agli occhi delle autorità cittadine a causa della morosità dei locali. Una ferita aperta che brucia ancora sul volto della splendida Turìn.
Da New Orleans a Piazza Castello, ecco i grandi nomi che troveremo nel Torino Jazz Festival
Nonostante il Torino Jazz Festival riscriva l’intera geografia cittadina, ribattezzando temporaneamente Via Charlie Parker o Viale Louis Armstrong alcune arterie principali del centro, sarà Piazza Castello il vero cuore pulsante della manifestazione, battente al ritmo sincopato di be-bop.
Sul palco centrale della piazza saliranno i big di questa edizione, con una serie di concerti serali gratuiti davvero appetitosi. Vi segnaliamo, tra gli altri, il concerto a suon di tromba di sabato 23 Aprile, che vedrà al centro della scena Roy Paci e l’Orchestra del Fuoco.
Lunedì 25 aprile, invece, il Torino Jazz Festival gioca in casa, portando sul main stage la prima assoluta del nuovo progetto di Max Casacci, il chitarrista fondatore dei Subsonica. Si chiama Pulse! (Jazz and the city) e si caratterizza come un incontro fortuito tra la black music ed i suoni della città. Staremo a vedere.
Fabrizio Bosso e il suo quartet sono invece i protagonisti del 29 Aprile, con l’omaggio al genio di Duke Ellington che anticipa il grande finale del Primo Maggio, quando la piazza diventerà il teatro di una grande festa soul, grazie all’energia degli Incognito, la formazione britannica nota per aver portato a risonanza globale la formula ibrida dell’Acid Jazz. E qui, fidatevi, ci sarà da sudare anche all’aperto.
Per un quadro completo dell’evento, i cui biglietti sono disponibili sul sito ufficiale del Torino Jazz Festival e su Vivaticket, vi consigliamo caldamente di buttare un occhio al programma completo: 63 pagine di amore la musica e per una città.