Bonus Pensioni Renzi 50 euro in più 2017: importo minimo “pensioni più basse”, regole e requisiti

Pubblicato il 29 Nov 2016 - 10:40am di Pietro Paolucci

Soltanto poche ore fa è comparsa l’introduzione di un bonus per le pensioni minime. A ufficializzarne il varo è lo stesso Matteo Renzi, il quale ne parla in tv durante un’intervista al programma di Canale 5 Domenica Live condotto da Barbara D’Urso. Di seguito specifichiamo i dettagli di tale prestazione aggiuntiva e quali regole i pensionati dovranno seguire per poter beneficiare della riforma delle pensioni 2016.

Bonus di 50 euro per le pensioni minime: informazioni di base

Ad una settimana dalla votazione per il Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre 2016, il Premier Matteo Renzi, come abbiamo anticipato, si è sbilanciato al programma della D’Urso sostenendo la fondazione di un nuovo incentivo. Il bonus, va a rientrare all’interno della lunga e dibattuta riforma delle pensioni 2016, nuovo sistema normativo che farà parte della Legge di Bilancio 2017.

In breve, il nuovo bonus pensioni è pensato per venire in aiuto a coloro i quali percepiscono una pensione minima. Rientrano in questa categoria i pensionati che ricevono assegni mensili al di sotto dei 1.000 euro. L’entità della retribuzione ammonta per ora a 50 euro in più. Il ‘per ora’ sta a indicare il fatto che dal 2018, secondo quanto emerso, la cifra potrebbe crescere di 30 euro, raggiungendo un incentivo mensile pari a 80 euro per le pensioni più basse (sotto i 1.000 euro al mese); praticamente un importo equivalente a quanto percepiscono già i lavoratori dipendenti con uno stipendio inferiore ai 1.500 euro mensili.

Tale provvedimento, se pensato assieme a tutte le altre riforme che sono emerse già prima che quest’autunno cominciasse, va a concorrere per formare un’ingente piano che, considerando quando spesso ribadito dal Presidente Renzi, non sarà affatto accantonato nel caso in cui la riforma costituzionale Renzi-Boschi venisse rifiutata. Confidando in ciò, entriamo ora nel dettaglio delle istruzioni per beneficiare del piano in oggetto e per aggiornare il proprio profilo secondo i requisiti della riforma delle pensioni 2016.

Pensioni e SPID: l’urgenza di attivare l’identità digitale entro il 2016

È ormai a cadenza giornaliera che si sente parlare delle credenziali SPID, acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale. Come suggerisce il titolo, tale sistema fungerà da lasciapassare per poter accedere ai servizi dell’INPS, ente che dovrà anticipatamente verificare, anche nel caso in oggetto, se il pensionato potrà o meno beneficiare del bonus di 50 euro attestando la fruizione di una pensione minima.

Per tale circostanza, e per tutte le altre forme che cingono la nuova riforma delle pensioni, il Presidente dell’INPS Tito Boeri, sovrappone alle promesse del Premier, le proprie parole categoriche. Costui, afferma l’importanza di attivare lo SPID prima della fine del 2016 sia da parte dei lavoratori, sia da quella dei pensionati.

Il motivo di tale urgenza nasce per il semplice fatto che se non si soddisfacesse la richiesta di Boeri, sorgerebbero di conseguenza parecchi problemi per mettere in moto i piani deliberati. Aggiornare i database dei lavoratori e i rispettivi trattamenti previdenziali è un’istanza cui si può corrispondere soltanto se il lavoratore o il pensionato, a priori, abbia attivato il proprio SPID, mediante il quale accedere poi al portale web dell’INPS. Soltanto a questo punto l’individuo sarà in grado di richiedere il bonus di 50 euro per le pensioni minime, ad esempio, o qualsiasi incentivo o aggiornamento che faccia capo all’istituto di previdenza sociale.

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