Colesterolo a 250: è grave o no, cosa fare e come mangiare per abbassarlo

Pubblicato il 21 Nov 2022 - 10:32am di Alessandra Corbo

Tra le ricerche più importanti da condurre mediante le analisi del sangue vi è quella relativa al colesterolo: come devo comportarmi se quello totale è sui 250 mg/dl? Innanzitutto è bene sapere che il colesterolo è il principale fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e non solo, per questo è molto importante tenere sotto controllo il suo livello all’interno del sangue. In questo articolo vedremo quali sono i valori medi del colesterolo da rispettare, cosa fare per abbassarlo e quale dieta seguire, eventualmente.

Il colesterolo totale a 250 mg/dl è grave?

Per conoscere il significato dei valori del colesterolo è opportuno fare una breve panoramica per comprendere quale sia la funzione del colesterolo all’interno dell’organismo, solamente così, infatti, è possibile comprendere capire appieno i valori espressi all’interno delle analisi del sangue.

Per prima cosa, occorre sapere che, malgrado il termine colesterolo abbia sempre un’accezione negativa, in verità, di per sé, la molecola del colesterolo svolge una funzione molto importante all’interno del nostro organismo. Il colesterolo, infatti: 

  • è uno dei componenti delle membrane cellulari, regolandone la permeabilità e la fluidità;
  • è un precursore della vitamina D, dei sali biliari e degli ormoni steroidei.

Non è necessario introdurre il colesterolo nella nostra dieta, anche perché esso è già presente naturalmente nel nostro metabolismo in una percentuale tra il 70 e l’80% poiché derivante dalla produzione endogena del fegato. Il restante 20%-30% è invece dipeso dalla dieta e dal tipo di alimentazione.

Perciò, se la percentuale di colesterolo presente nel nostro organismo è inferiore alla media, il nostro fegato ne produce una quantità maggiore, corrispondente al nostro fabbisogno; diversamente, se la quantità di colesterolo è eccessiva, allora il nostro organismo ne produce una quantità minore per abbassare i valori. Naturalmente, a influenzare i livelli di colesterolo nel sangue possono concorrere diversi fattori, che devono essere presi attentamente in esame, come, ad esempio, alcune anomalie genetiche e malattie di tipo autoimmune. Tuttavia, esistono due tipi di colesterolo:

  • il colesterolo HDL: che sarebbe il colesterolo “buono”, che protegge l’organismo da malattie cardiovascolari;
  • il colesterolo LDL: che sarebbe quello “cattivo” che, al contrario, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari

Oltre ai singoli parametri, tuttavia, è fondamentale osservare i rapporti tra essi:

Colesterolo totale
Più basso è e meglio è, per questo non c’è una soglia minima, tuttavia:

  • il valore ottimale di riferimento deve essere inferiore a 150 mg/dl;
  • un valore compreso tra  150 e 200 mg/dl è considerato accettabile;
  • valori tra 200 e 240 mg/dl si associano a un aumento del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari;
  • valori superiori a 240 mg/dl sono considerati ad alto rischio.

Da quanto si evince, dunque, un livello di colesterolo totale (dato dal rapporto tra colesterolo HDL e colesterolo LDL) superiore a 250 mg/dl sottopone il soggetto a un altissimo rischio di malattie cardiovascolari ed episodi fulminanti, quali infarto, ischemie, ecc.  

Cosa fare con il colesterolo a 250: medicinali o integratori?

Se quindi il colesterolo risulta sui valori di 250 mg/dl è necessario correre subito ai ripari. In alcuni casi è possibile seguire, in accordo con il proprio medico, una terapia farmacologica che sfrutta le principi attivi di alcuni farmaci per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, come:

  • Statine: classe di farmaci che riducono la sintesi delle LDL nel fegato aumentano, contestualmente la sintesi delle HDL;
  • Fibrati: utili anche, ma non esclusivamente, nella riduzione del colesterolo, e impiegati soprattutto in un contesto di ipertrigliceridemia;
  • Ezetimibe: farmaci che ostacolano l’assorbimento intestinale del colesterolo, solitamente l’assunzione delle ezetimibe viene associata a quella delle statine;
  • Resine sequestranti: finalizzate a ridurre il riassorbimento degli acidi biliari;
  • Niacina (vitamina PP): abbassano i valori ematici di HDL aumentando la frazione delle LDL.

In alternativa ai farmaci è possibile valutare una terapia a base di integratori a base di:

  • oli derivanti da prodotti della pesca;
  • olio di fegato di merluzzo, ricco di omega 3 e vitamina D;
  • olio di krill: ricco di vitamina A;
  • riso rosso fermentato, ricco di molecole simili alle statine farmacologiche
  • oli ricavati dal germe dei cereali
  • fibre solubili: mucillagini, guar, ecc.;
  • lecitina di soia;
  • antiossidanti vitaminici;
  • antiossidanti polifenolici;
  • fitosteroli.

Tanto la terapia a base di medicinali, quanto a base di integratori, sono corrette e consentono di ottenere miglioramenti nel breve/medio termine. Tuttavia, la terapia più adeguata da seguire deve essere attentamente valutata da un medico specialista.

Infatti, la terapia a base di medicinali potrebbe comportare qualche spiacevole effetto collaterale oppure aggravare la funzionalità del fegato e, pertanto, in presenza di pregresse malattie epatiche, sarà opportuno orientarsi verso una terapia a base di integratori; in altri casi, invece, è consigliabile seguire una terapia a base di farmaci per ridurre più velocemente i valori del colesterolo.

Come mangiare per abbassare il colesterolo a 250: dieta da seguire

Oltre alla terapia a base di medicinali o integratori, per abbassare i livelli del colesterolo è possibile adottare uno stile di vita sano basato su assenza di fumo di sigaretta, una costante attività motoria, che accelera il metabolismo e migliora la circolazione sanguigna e un’alimentazione corretta.

Per abbassare il colesterolo che si trova sui 250 mg/dl, la dieta da seguire prevedere di mangaire i seguenti cibi:

  • Pesce: sarda, sgombro, palamita, alaccia, aringa, alletterato, ventresca di tonno, ecc.
  • Alimenti di origine vegetale: soia, semi di lino, semi di kiwi, semi di uva, semi di girasole, germe di grano, sesamo, frutta secca, germe di mais e i relativi oli; amaranto, quinoa, chia, grano saraceno, canapa;
  • Ortaggi e frutti rossi o arancioni: albicocche, peperoni, melone, pesche, carote, zucca, pomodori;
  • Alimenti contenenti vitamina C: limoni, arance, mandarini, pompelmi, kiwi, peperoni, prezzemolo, cicoria, lattuga;
  • Carne magra;
  • Latte scremato;
  • Pane e pasta integrali.

Mentre i cibi da evitare sono:

  • farine bianche;
  • fritto;
  • hamburger, wurstel e carne rossa;
  • alcool;
  • zuccheri aggiunti;
  • caffè.
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