Conto Corrente Dedicato: dichiarazione conto in via esclusiva, modello legge 136-2010 e regole

Pubblicato il 1 Ott 2018 - 4:37pm di Tiziana Biviano

Quella del conto corrente dedicato è un’iniziativa che ha preso piede qualche anno fa, quando è stata avvertita l’esigenza di dare alle aziende pubbliche una possibilità di riuscire a dimostrare i flussi di denaro in entrata e in uscita, ma in quello che riguarda l’ambito degli appalti pubblici. E’ per tale ragione che il conto andrà poi ad essere definito come “dedicato”, perché creato solo ed esclusivamente per monitorare ogni qualsivoglia movimento di denaro seppur nell’ambito di una gara pubblica. Andiamo a scoprire i dettagli relativi alla costituzione di questo conto corrente, soffermandoci anche su come deve essere effettuata la comunicazione di un conto.

A cosa serve il Conto Corrente Dedicato e cosa dice la legge

La tracciabilità del denaro e quindi la conseguente trasparenza del suo utilizzo, sono i due motivi chiave per i quali è stato proprio pensato il conto corrente dedicato. L’azienda che avrà intenzione di concorrere ad una gara d’appalto all’interno del nostro Paese, dovrà dunque dimostrare di essere in possesso di un conto corrente del genere proprio per evitare truffe o strane scomparse di denaro. Tutte le somme che l’azienda vincitrice della gara d’appalto otterrà, dovranno essere appunto monitorate, gestite ed utilizzate solo ai fini previsti dal bando di gara. Potrà capitare che il denaro dovrà essere diviso tra più studi, più fornitori o comunque più professionisti incaricati di portare a termine il medesimo lavoro, ed anche in tal caso tutti dovranno essere in possesso di un conto corrente dedicato.

Parlando in termini di legge, quella che indica ogni dettaglio sull’utilizzo di tale conto è la 136 dell’anno 2010, e tra le varie disposizioni da questa previste, vi sono anche quelle che riguardano proprio la gestione del denaro in maniera dettagliata. Ad esempio, gli intestatari di un ipotetico conto corrente dedicato, non potranno fare uso delle seguenti modalità di pagamento: assegni, carte di credito, bancomat o ancora contanti. Qualsiasi utilizzo del denaro ottenuto mediante l’appalto dovrà essere certificato e giustificato, e sono infatti ammessi a tale proposito i bonifici bancari. I pagamenti inoltre effettuati da chi possiede il conto corrente, dovranno possedere dei codici di identificazione, quali CIG e CUP, ossia il codice identificativo di gara, ed il codice unico di progetto.

La legge 136 del 2010 prevede anche l’apertura di un conto corrente in via esclusiva o meno; questo elemento verrà esplicitamente dichiarato al momento dell’apertura del conto corrente, argomento che affronteremo successivamente, ed indica di fatto che il conto può essere aperto sia solo per un’offerta pubblica, ma anche per più di una, in quanto per più commesse pubbliche è ammesso anche comunicare il medesimo iban purché si tratti di un conto corrente dedicato.La legge che è entrata in vigore, a partire dal mese di settembre del 2010, prevede che la ditta appaltatrice anche per delle semplici spese generali, non può utilizzare il pagamento in contanti, ma sono invece ammessi bonifici giornalieri di importi inferiori o pari a 1.500 euro. Il mancato rispetto di uno dei punti della legge, come ad esempio quello riguardante l’utilizzo dei metodi di pagamento ammessi, può anche apportare gravi conseguenza all’appaltatore, come ad esempio la scissione del contratto e quindi la perdita della gestione della commessa.

Se state pensando di mutare un conto corrente normale in un conto corrente dedicato in via esclusiva, sappiate che è possibile farlo; l’appaltatore infatti potrà indicare come suo riferimenti iban quello di un conto già esistente, ma dovrà strettamente attenersi alla legge per quanto riguarda la gestione e la tracciabilità del denaro ai fini del lavoro pubblico, proprio per evitare truffe o speculazioni di denaro pubblico. Andiamo a comprendere quale modulo è allora necessario per far sì che il proprio conto venga considerato come dedicato per poter così partecipare al bando di concorso per i lavori pubblici.

Come aprire un conto corrente dedicato in via esclusiva e come compilare il modulo

Prima di procedere all’apertura di un conto corrente dedicato, è bene soffermarsi sul dove andare a cercare tutta la modulistica riguardante la sua comunicazione; sarà sufficiente andare online sul sito della cosiddetta Amministrazione territoriale, oppure recarsi di persona presso un ufficio pubblico per richiedere il cosiddetto Modello di Comunicazione del Conto Corrente Dedicato. Dovrà essere il titolare del conto corrente a compilare il modulo in ogni sua parte e ad allegare i propri documenti di riconoscimento che verranno richiesti. A questo punto si arriverà alla seconda fase di compilazione del modulo, che è quella riguardante solo ed esclusivamente l’azienda,  per cui anche qui andranno elencati tutti i dettagli richiesti come ad esempio l’anagrafica della ditta o il numero dei lavoratori.

La terza parte da compilare è quella che riguarda la comunicazione del codice bancario, e una volta inviato il modulo all’ente di competenza come previsto da ogni differente bando di gara, si avranno tutte le carte in regola per poter partecipare alla gara d’appalto con un conto abilitato alla tracciabilità del denaro. Sempre all’interno del modulo verrà chiesto poi all’intestatario, di specificare se il codice iban fa riferimento ad un conto da utilizzare in via esclusiva o dedicato invece a più commesse. Ma nel caso in cui si voglia proprio aprire un nuovo conto senza utilizzare quello aziendale, dove è possibile richiedere l’apertura di questo genere di conti corrente dedicati a tali scopi?

Le banche che promuovono le loro offerte a ditte pubbliche ed individuali sono molteplici; ad esempio Che Banca mette a disposizione degli utenti un conto corrente a zero spese, e con zero euro anche di canone mensile. Visto l’utilizzo del conto dedicato, a zero euro sono anche proposti da Che Banca tutti i bonifici, che lo ricordiamo rappresentano l’unico metodo di pagamento ammesso dalle legge.  Con un costo di 5 euro  saranno emessi invece  bonifici urgenti o di importo superiore a mille euro. Una proposta simile è quella della Credit Agricole, che propone alle ditte appaltatrici un conto a zero spese e con la possibilità di guadagnare anche l’1% di interesse. Anche con questa banca i bonifici sono tutti gratuiti, così come anche pagamenti MAV e F23/F24 da internet banking. Le offerte delle varie banche sono molteplici, basta trovare quella che chiaramente offre i bonifici ad un costo meno elevato, essendo l’unico metodo praticamente riconosciuto dalla legge.

Anche Poste Italiane infine, da la possibilità di aprire un conto corrente dedicato proprio per partecipare ad una gara di appalto; ecco cosa prevede: si tratta del Conto Banco Posta che viene a costare 30 euro al mese. In definitiva qualsiasi conto corrente può essere comunicato al momento della compilazione del modulo da inviare all’ente, ma bisogna però essere scrupolosi nell’utilizzarlo solo ed esclusivamente per gli scopi per i quali è stato creato. Se non si rispettano infatti le regole previste, oltre alla cessazione del contratto si va incontro anche a delle pesanti sanzioni: ad esempio se l’appaltatore effettua un pagamento che abbia una forma diverse da quelle previste può essere soggetto a restituire anche il 50% della medesima somma, oppure ancora può essere soggetto a rimborsare fino al 5% della cifra se questa invece non viene resa tracciabile e non viene dimostrata, può ancora restituire fino al 10% della somma se questa viene pagata attraverso un conto non dedicato.

Vi sono poi anche delle sanzioni ulteriori nelle quali poter incorrere che riguardano ritardi o omissioni volontarie di informazioni riguardanti il conto corrente dedicato, ed ecco che in questi casi la multa può anche arrivare a costare all’appaltatore fino ad un massimo di 5 mila euro.  Da sottolineare è il fatto che la legge 136 del 2010 non obbliga in un certo qual modo l’intestatario a possedere un solo conto corrente dedicato, infatti si possono possedere differenti conti per varie commesse, o viceversa un conto solo per più appalti, ma ciò su cui punta la legge è prettamente la totale trasparenza in ciò che riguarda il movimento del denaro che questo sia in entrata o in uscita.

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