Mutuo casa, come scegliere la durata e l’importo ideali: confronto tasso fisso e tasso variabile

Pubblicato il 27 Dic 2015 - 5:20pm di Giorgio Longobardi

La scelta del mutuo per la casa rappresenta, da sempre, un passo estremamente importante influenzato – e non potrebbe essere altrimenti – da quelle che sono le esigenze e le reali disponibilità della famiglia o de singoli soggetti che lo richiedono.

Tra calcolo delle rate, durata del mutuo stesso e i corrispettivi interessi che maturano, la scelta in questione appare sempre più ardua, non fosse altro per la vastità di soluzioni e proposte che, in un modo o nell’altro, riescono comunque a soddisfare le esigenze clientelari e a non intaccare, eccessivamente, quello che può essere il bilancio lordo di un nucleo familiare.

Mutuo casa, come scegliere la durata e l’importo ideali

La durata ideale del mutuo casa dipende, come detto in precedenza, dalle effettive disponibilità economiche della famiglia richiedente e dal momento – cadenza mensile, trimestrale, semestrale o annuale – in cui queste entrano realmente nel proprio bilancio globale. Ovviamente, scegliere un piano di rimborso da 5 a 10 anni consente di estinguere il mutuo in brevissimo tempo ma con rate ed interessi molto alti; viceversa, per chi opta per un pagamento rateale che si protragga lungo l’arco della propria esistenza (o quasi), va incontro ad importi ridotti e ad una maggiore flessibilità del tutto. A tal proposito, è sempre consigliabile puntare su mutui lunghi, in grado di non gravare troppo sulle spese familiari; inoltre, diverse banche permettono di beneficiare di soluzioni trimestrali, semestrali o annuali, che però ben si adattano a chi può vantare delle entrate periodiche cospicue, frutto, magari, di due o tre stipendi mensili a dir poco considerevoli.

mutuo casa

Per quanto riguarda l’importo del mutuo casa, poi, di solito ci si trova di fronte a richieste che coprano il 100% del valore dell’immobile, arredamento ed eventuali ristrutturazioni inclusi. Tuttavia, gli istituti di credito difficilmente concedono piani di rimborso del genere, qualunque siano le garanzie offerte dai soggetti richiedenti; meglio, quindi, propendere per mutui corrispondenti al 50% del valore immobiliare della propria abitazione, poiché le condizioni in tal senso, in termini di spread scontato e tassi minimi, sono assolutamente vantaggiosi.

Confronto tasso fisso e tasso variabile per il mutuo casa

Volendo affrontare il discorso dei tassi relativi ai mutui per la casa, vale la pena affidarsi a soluzioni fisse con un valore non superiore al 3%; superata questa soglia, è utile orientarsi verso i mutui a tasso variabile, con proposte che, il più delle volte, mantengono una certa stabilità nell’ammontare dell’importo rateale, mensile o semestrale che sia. Per chi può permetterselo, poi, c’è il cosiddetto tasso massimo, ovvero un aumento percentuale di due-tre punti percentuali del tasso base che consente di acquistare una sorta di polizza assicurativa in grado di pagare la spesa eccedente quando il tasso supera una determinata soglia. Il costo di questa copertura viene, solitamente, integrato nel tasso del finanziamento stesso.

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