A margine di un’assemblea della Crui il ministro Giannini ha svelato delle buone notizie per quanto riguarda le soglie Isee e Ispe per accedere alle borse di studio: la sera del 16 marzo 2016 è stato firmato un decreto che ritocca i valori minimi e che quindi recupera quasi per intero il calo di borse di studio che era stato registrato con l’introduzione delle nuove regole.
Il ministro Giannini comunica i nuovi parametri Isee e Ispe per le borse di studio
Più nel dettaglio, la soglia Isee è stata portata a 23.000 euro, mentre quella Ispe a 50.000. Il calo del numero delle borse di studio era stato stimato al 21%, ma con questi ritocchi si pensa di recuperarne il 20% (quindi quasi tutte). La rivisitazione delle soglie, ha spiegato Stefania Giannini, è un tema importante: avevano ragione quegli studenti che affermavano che l’applicazione di determinati parametri era particolarmente penalizzante. Ora sono stati rivisitati per andare incontro proprio alle richieste degli studenti e con il Ministero del Lavoro è stato possibile valutare quante borse di studio si potrà recuperare e se si riesce a mantenere uno scenario di equità e di diagnosi dell’evasione fiscale
Il Ministro ha aggiunto che il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari aveva già fatto le sue proposte, chiedendo di alzare leggermente la soglia dell’Ispe e abbassando quella dell’Isee. La soglia Ispee è stata mantenuta a 50.000 perché portarla a 55.000 avrebbe creato alcune difficoltà tecniche per il Ministero del Lavoro; nonostante ciò ci sarà un recupero quasi totale delle borse di studio non assegnate.
Gli studenti universitari: vittoria importane, ma non basta, serve nuova legge sul diritto allo studio
Il 28 febbraio scorso erano scaduti i termini per l’emanazione del decreto e questo fatto aveva ulteriormente alimentato le proteste degli studenti presso tutti gli atenei italiani. Come spiega il portavoce di Link – Coordinamento Universitario, Alberto Campailla, il decreto può essere visto come una grande vittoria per tutti quegli studenti che sono stati esclusi e che l’anno prossimo potranno rientrare nei requisiti per accedere alle borse di studio. Questo però non cancella il fatto che c’è stato un ritardo, pagato a caro prezzo da molti studenti che quest’anno si sono ritrovati in difficoltà.
Ma la rivisitazione dei parametri non è abbastanza: l’Ispe andrebbe abolito, dicono gli studenti: si tratta di un parametro superfluo, visto che è già considerato nel calcolo dell’Isee. In più richiedono la copertura degli idonei tramite un Fondo statale adeguato alle reali necessità, altrimenti tutti gli sforza fatti fino ad ora non avrebbero senso. Campailla ha spiegato che c’è ancora del lavoro da fare: in Italia il diritto allo studio è di fatto residuale, visto che solo il 10% degli studenti è esente dal pagamento delle tasse e solo l’8% riesce ad ottenere una borsa di studio; sono numeri ben al di sotto delle altre realtà europee, quindi il Comitato cercherà di farsi promotore di una nuova legge di iniziativa popolare sul diritto allo studio.