Il sovraffollamento carceri è un problema ancora molto serio e non è un caso che continuino ad arrivare da più fronti richieste di amnistia e indulto: a fine settembre sono stati comunicati i dati aggiornati del DAP e la situazione, nonostante le voci di un miglioramento che arrivano dal mondo della politica, è sempre preoccupante. I detenuti al 30 settembre sono 52.294: molti di loro sono ancora in attesa di giudizio e sono sottoposti a misure cautelari per le più svariate esigenze.
Sovraffollamento carceri: i dati aggiornati al 30 settembre
Solo 33.682 sono le persone detenute che hanno già subito una condanna definitiva. Le regole prevedono che la capienza massima delle 197 carceri italiane sia di 49.585. Il sovraffollamento è ancora presente, nonostante dei piccoli miglioramenti negli ultimi mesi dovuti a provvedimenti come il decreto svuotacarceri, la legge sulle pene alternative, la riforma della custodia cautelare, il decreto sulla depenalizzazione di alcuni reati, gli accordi con altri Paesi per il rientro in patria dei detenuti stranieri.
Ancora non è possibile fare un bilancio definitivo sugli effetti di tutti questi provvedimenti sulla popolazione delle carceri, ma si può dire che 17.586 persone hanno beneficiato dello svuotacarceri. La maggior parte dei detenuti nelle carceri italiane sono nostri connazionali, mentre sono 17.251 gli stranieri, tra i quali spiccano le massicce presenze di rumeni, marocchini e albanesi.
Le richieste di amnistia e indulto e la nomina del Garante nazionale dei detenuti
Intanto, dopo quelli pronunciati dall’ex presidente Napolitano e dal Papa (che è tornato sull’argomento carceri anche durante il suo viaggio americano, quando, dopo aver chiesto l’abolizione di pene definitive come la pena di morte o l’ergastolo, ha detto di sperare in un provvedimento di amnistia nell’anno del Giubileo), continuano gli appelli di coloro che chiedono interventi di clemenza come amnistia e indulto.
I relativi disegni di legge sono ancora in discussione in commissione Giustizia del Senato, che ieri si è espressa favorevolmente sulla nomina di Mauro Palma come Garante nazionale dei detenuti, una figura ideata per far fronte ai rimproveri dell’Europa in merito alla necessità di creare strumenti in grado di tutelare i diritti delle persone che subiscono una privazione della loro libertà personale.