Decreto Terremoto 2016: novità approvazione DDL e cosa prevede, importo fondi ricostruzione Amatrice e Centro Italia

Pubblicato il 12 Ott 2016 - 11:50am di Pietro Paolucci

Ad un mese e mezzo circa da quella tragica mattinata del 24 agosto, è stato approvato nelle ultime ore il decreto terremoto. Di seguito vediamo tutte le informazioni contenute in tale piano istituito dal Governo Renzi e le ultime dichiarazioni alla luce della pubblicazione di tale piano di ricostruzione.

Decreto Terremoto 2016: informazioni generali, i numeri per la ricostruzione

Un tweet di Matteo Renzi ha confermato ieri l’effettiva approvazione da parte del Cdm del DDL studiato per la ricostruzione e il soccorso dei paesi terremotati. La promessa del premier “Non vi lasceremo soli” dichiarata ai cittadini di Amatrice, Accumoli, Arquata ed a quei borghi del Centro Italia gravemente colpiti, pare finalmente realizzarsi.

Tale Decreto Legge prevede lo stanziamento immediato di cifre che raggiungono i 300 milioni di euro. La somma totale, tuttavia, sarà ben più cospicua stando a quanto emerso nelle ultime ore: circa 4,5 miliardi di euro. Tali fondi andranno così suddivisi: 3,5 miliardi saranno investiti per la ricostruzione di edifici e strutture private, il restante miliardo servirà al ripristino dei complessi pubblici. A differenza dei 300 milioni disponibili da subito già approvati dal Consiglio dei ministri, l’accessibilità a tali importi sarà approvata nei prossimi giorni, con ogni probabilità sabato prossimo, perché trattasi di misure aggiuntive già previste all’interno della Legge di Bilancio 2016.

Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, ha subito esplicitato che i 4,5 miliardi di cui poter disporre proverranno fondamentalmente da risorse nazionali, soltanto un 6% risale a contributi finanziati dalla Commissione Europea. Ad ogni modo, per far fronte al gran lavoro che ha occupato e occuperà la task force nei comuni colpiti dal terremoto dello scorso 24 agosto 2016, il Decreto Terremoto contiene numerosi articoli e capisaldi di cui tener conto per portare avanti un’operazione scevra dai problemi presentatisi nel passato in alcune esperienze analoghe.

I capisaldi del Decreto Terremoto

Attraverso la stesura di 53 articoli il Governo è intenzionato ad effettuare un piano che punta alla trasparenza e all’efficienza riguardo il cosa succederà nel futuro imminente ed il come si svolgeranno i lavori, la ridistribuzione dei patrimoni perduti, la ricostruzione e quant’altro relativo ai paesi del centro Italia colpiti dal terremoto del 24 agosto. Qui di seguito i capisaldi del Decreto Terremoto.

Innanzitutto, per quanto riguarda le case e gli edifici colpiti dal sisma, fra i quali oltre la metà risulta ad oggi inagibile, sarà operato un risarcimento integrale al 100%, anche per le seconde case. A ciò ne conseguirà una ricostruzione intelligente, direzionata ossia a migliorare le strutture con adeguamenti antisismici. Prestiti a tasso zero saranno ben presto disponibili per coloro i quali detengono un’impresa di qualsiasi tipo. Con ciò si punta a tutelare i lavoratori determinati a restare nei propri paesi e allo stesso tempo ad evitare un deflusso eccessivo della popolazione dalla zona così da stimolare il ripristino di attività produttive e turistiche.

In aggiunta a quanto detto, i lavoratori presso le imprese coinvolte dalla calamità potranno beneficiare di un sostegno riguardante la concessione dell’utilizzo della cassa integrazione in deroga. Per quanto concerne le imposte, coloro i quali documenteranno l’impossibilità di effettuare i pagamenti in conseguenza di cause connesse al sisma, avranno tasse bloccate fino a diverse indicazioni.

Il DDL non ha tralasciato nemmeno, come anticipato, le questioni inerenti alla trasparenza ed alla legalità. In proposito, oltre alla collaborazione del ministero dei Beni Culturali e delle Infrastrutture e trasporti, verrà istituita una centrale unica di committenza alla quale saranno affiancate 4 stazioni, una per regione. Inoltre, tutte le imprese che prenderanno parte alla task force saranno obbligate a sottoscrivere una ‘white list’, sorta di foglio d’iscrizione trasparente destinato anche alle parti che opereranno in sub-appalto.

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