Come diventare insegnante di sostegno: corsi universitari, studi e master

Pubblicato il 19 Gen 2022 - 2:44pm di Alessandra Corbo

Nel sistema scolastico del nostro paese, l’insegnante di sostegno è una figura professionale piuttosto delicata, poiché si tratta di un docente a cui è affidato il compito di favorire l’inclusione sociale di alunni affetti da disabilità.

Ne consegue che per svolgere l’attività di sostegno all’interno delle scuole occorrano specifiche competenze, conseguite al termine di un percorso dedicato alla formazione di docenti di sostegno. Pertanto, non è possibile pensare di improvvisarsi insegnanti di sostegno, ma al contrario occorrerà fin da subito indirizzarsi verso una formazione adeguata allo svolgimento di questa professione. Vediamo quali sono i corsi universitari e i master che consentono di diventare insegnante di sostegno.

Quali corsi universitari consentono di diventare insegnante di sostegno?

Per diventare un docente di sostegno occorre seguire obbligatoriamente un iter di formazione ben specifico che consente di acquisire le competenze necessarie e i requisiti fondamentali per esercitare al meglio questo tipo di professione.

Sebbene la formazione sia un elemento fondamentale per diventare insegnante di sostegno, tuttavia non esistono corsi universitari specifici per intraprendere questo percorso, ma esistono corsi di laurea che sono necessari per ricevere una formazione di base e che nei percorsi di specializzazione successivi sono considerati requisiti fondamentali per l’ammissione al percorso concorsuale.

Naturalmente i titoli variano a seconda che si decida di concorrere per la scuola dell’infanzia o primaria oppure per la scuola secondaria.

All’interno della scuola dell’infanzia o primaria i titoli universitari occorrenti sono:

  • un titolo di abilitazione all’insegnamento
  • corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria oppure un titolo equipollente conseguito presso un corso di laurea affine (purché riconosciuto in Italia)
  • un diploma magistrale a indirizzo psicopedagogico con valore di abilitazione

Per la scuola secondaria, analogamente, occorre possedere uno dei seguenti titoli:

  • l’abilitazione all’insegnamento;
  • una laurea (magistrale o a ciclo unico) idonea all’accesso ad una classe di concorso, oltre a 24 CFU in materie socio, psico-pedagogiche. Nella fattispecie gli ulteriori crediti formativi andranno conseguiti nelle seguenti materie: pedagogia, pedagogia speciale, didattica dell’inclusione, psicologia, antropologia, metodologie e tecnologie didattiche generali.

I crediti formativi andranno inoltre conseguiti in almeno 3 degli ambiti e per ognuno di essi andranno certificati almeno 6 CFU.

Qualche anno fa, per intraprendere la strada dell’insegnamento (compresa anche quella del sostegno) era necessario effettuare un tirocinio formativo attivo (TFA) della durata di un anno. Il percorso di tirocinio serviva ad ottenere il titolo di abilitazione all’insegnamento in una delle classi messe a concorso. Oggi però il TFA e le sue successive modifiche sono state abolite e ad oggi l’abilitazione all’insegnamento viene conseguita attraverso il superamento di concorsi periodici. Tuttavia, prima di conseguire l’abilitazione all’insegnamento per poter diventare insegnante di sostegno occorre seguire un percorso di specializzazione. Vediamo quali sono disponibili e come funzionano.

Master per aspiranti insegnanti di sostegno

Sia nei casi in cui si voglia insegnare presso la scuola dell’infanzia o primaria sia presso le scuole secondarie per svolgere l’insegnamento andrà conseguito un ulteriore titolo di specializzazione per le attività di sostegno.

Sono molte le realtà e le scuole di formazione che in Italia sono adibite all’erogazione di master pensati appositamente per rilasciare crediti formativi spendibili nel settore del sostegno scolastico. Sono realtà ove è possibile seguire in presenza, da remoto o in formula mista. Vediamone alcune:

AlterEdu

Si tratta di una piattaforma online destinata alla formazione online certificata.

Il master è riconosciuto dal Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) e vi si accede con una laurea triennale, specialistica o magistrale. Il master per diventare insegnante di sostegno prevede la scelta tra due aree formative, psicopedagogica e didattica metodologica e ha una durata complessiva di 1500 ore, al termine delle quali si conseguono 60 CFU.

Icotea. Orientamento e Formazione

Icotea è un Istituto formativo ministeriale, pertanto il master erogato è riconosciuto dal Miur. Il master ha una durata annuale, al termine del quale si ottengono i 24 CFU richiesti per l’insegnamento presso una scuola di formazione secondaria, più ulteriori 36 crediti.

e-Campus Università

L’università e-Campus è la principale università online d’Italia. Anche in questo caso per accedere al master di insegnante di sostegno, occorre essere in possesso di un titolo di laurea ed è destinato a tutti gli aspiranti docenti e operatori del settore scolastico. Anche in questo caso il master ha una durata annuale ed è composto da 1500 ore, al termine delle quali si ottengono 60 CFU. Inoltre, frequentando tutto il master si ha diritto a 1 punto in più nella graduatoria del concorso successivo.

Oltre a questi enti, che sono tra i più accreditati nel nostro paese, vi sono numerose offerte formative e master di specializzazione che consentono di ottenere una formazione specifica sulla didattica del sostegno, necessaria ai fini del superamento del concorso pubblico.

Perché diventare insegnante di sostegno: motivazioni e doti necessarie

Se la rassegna dei corsi di specializzazione e dei master lascia intendere quali siano i requisiti professionali per diventare insegnante di sostegno, tuttavia non specifica, con altrettanta insistenza, tutte quelle doti e qualità che invece sono parimenti necessarie per svolgere questo tipo di professione.

Alla base è necessario possedere una predisposizione naturale per lavorare in un ambito di assistenzialismo, ma solo questo non basta e sarebbe comunque riduttivo per spiegare la complessità di questa professione.

L’insegnante di sostegno, infatti, deve possedere molte doti tra le quali compare una spiccata sensibilità nel comprendere che il suo ruolo non è puramente ascrivibile all’ambito dell’assistenza alla persona, ma che nei suoi compiti rientrano, soprattutto, una serie di attività volte al rispetto dell’alunno e alla valorizzazione delle sue capacità. L’insegnante di sostegno deve anche lavorare come mediatore tra il singolo caso e il gruppo intero costituito dalla classe di ragazzi, affinché comprendano che la disabilità non è un disvalore, ma una situazione di accrescimento umano.

Impegnarsi per un’integrazione totale dell’alunno con difficoltà e per il riconoscimento integrale della sua dignità, significa lavorare per far comprendere soprattutto agli alunni senza disabilità che una società migliore parte anche da un impegno attivo e costante e nel riconoscimento della diversità.

Empatia, rispetto e sensibilità sono quindi le capacità personali e anche i valori verso i quali un buon insegnante di sostegno deve sempre orientarsi per svolgere al meglio il suo compito. 

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