Tra meno di una settimana si conoscerà il nome del nuovo sindaco di Milano: al primo turno delle elezioni nessuno dei candidati ha ottenuto il 50% più uno dei voti, quindi ci sarà il ballottaggio tra i due che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze, ovvero Beppe Sala (centrosinistra) e Stefano Parisi (centrodestra). Vediamo la data del secondo turno, cosa dicono le previsioni e quali sono i programmi dei due sfidanti.
Ballottaggio sindaco Milano 2016, data del voto e previsioni: incertezza sull’esito finale
I cittadini di Milano e delle altre città in cui si svolgerà il ballottaggio avranno la possibilità di esprimere la loro preferenza dalle ore 7:00 alle ore 23:00 di domenica 19 giugno 2016. Per votare bisogna andare al seggio di appartenenza, indicato nella tessera elettorale, muniti della stessa tessera e di un documento di identità. Nella scheda sono indicati i nomi dei due candidati al di sotto dei quali sono stampati i simboli delle liste che li sostengono: per indicare la propria preferenza bisogna tracciare con la matita copiativa un segno solo sul nome del candidato scelto (non è quindi possibile il voto disgiunto). Le operazioni di spoglio dei voti dovrebbero essere molto veloci e inizieranno subito dopo la chiusura dei seggi, quindi nel giro di poco tempo si avranno i risultati finali.
Fare delle previsioni su chi vincere il ballottaggio che decreterà il nuovo sindaco di Milano è particolarmente difficile, visto che la corsa a due tra Parisi e Sala è sempre stata all’insegna dell’equilibrio: il primo turno delle elezioni si è chiuso con un distacco minimo (il vantaggio di Sala è stato inferiore al punto percentuale) e neanche i sondaggi clandestini che circolano in queste ore riescono a delineare con precisione il vincitore: si prospetta un duello all’ultima scheda. In questo clima di grande incertezza sarà di fondamentale importanza l’impressione che i due candidati riusciranno a dare al popolo degli incerti: molto probabilmente il loro voto si potrà rivelare decisivo.
I faccia a faccia tra i duellanti al secondo turno delle elezioni amministrative
Nei faccia a faccia che si sono visti in questi giorni sulle diversa emittenti televisive i due candidati a sindaco di Milano hanno potuto illustrare alcuni punti chiave dei loro programmi. Le divergenze sono chiare fin dal punto centrale: per Parisi è la sicurezza, con una migliore gestione dell’argomento immigrazione, mentre per Sala è la tutela dell’ambiente con la riqualificazione delle periferie. Il tema dell’immigrazione ritorna quando ai due candidati viene chiesto cosa pensano della comunità cinese nel capoluogo lombardo: per entrambi la Chinatown meneghina pecca di logistica e dovrebbero esserci spostamenti in alte aree. Si parla anche di accoglienza, con Sala che sottolinea che Milano ha accolto 2.400 persone e Parisi che dice che non si possono più vedere le immagini delle stazioni piene di immigrati.
Argomento privatizzazioni: per Parisi le grandi holding devono essere cedute quando il mercato lo permette, ma tenere A2A non ha più senso e in più da qui potrebbero arrivare i fondi da utilizzare per la riqualificazione delle case popolari; Sala ribadisce che la Serravalle è in vendita e che da questa operazione possono arrivare 100 milioni. Sul tema inquinamento Parisi sostiene che non serve il blocco della auto, ma che bisogna fare qualcosa per rinnovare il parco macchine e cambiare le caldaie; Sala invece punta molto sui mezzi pubblici di trasporto, che devono arrivare fino alle periferie, e dice basta alle macchine sui marciapiedi. Visioni diverse anche per quanto riguarda i centri sociali e del LeonKavallo in particolare: Parisi assicura che non permetterebbe un favoritismo per i centri sociali e gli abusivismi che finora sono stati tollerati, mentre Sala ha intenzione di regolarizzarlo, perché non si può fare finta che non esista.
Sull’urbanistica Parisi ringrazia Albertini e sottolinea che con lui sindaco a Milano ci saranno altri grattacieli; Sala ha risposto dicendo che anche se è orgoglioso della sky-line milanese non c’è bisogno di nuovi grattacieli perché l’invenduto è molto alto. Per quanto riguarda le coppie di fatto entrambi i candidati hanno risposto che faranno rispettare la legge, ma Parisi ha aggiunto di essere contrario alle adozioni da parte delle coppie gay.
I programmi ufficiali di Sala e Parisi
Per conoscere di più sulle intenzioni dei due candidati a sindaco di Milano coinvolti nel ballottaggio è possibile consultare i nostri precedenti articoli relativi a questo argomento oppure navigare sui siti ufficiali di Beppe Sala e di Stefano Parisi dove sono presenti i programmi ufficiali completi: il primo, esponente del centrosinistra punta su un piano di innovazione e sulla creazione di nuovi posti di lavoro investendo maggiormente su settori come la finanza, il design, la moda, l’imprenditoria sociale e culturale, la manifattura digital e le start-up; il secondo invece, rappresentante del centrodestra, mira all’affermazione di Milano come smart-city, con tasse più basse per imprese e famiglie, burocrazia più snella, interventi per l’occupazione di donne e giovani e misure di welfare aziendale.