Italia manda armi ai combattenti anti Isis in Iraq

Pubblicato il 25 Mar 2015 - 12:47pm di Irene Masala

Il governo italiano ha deciso di intensificare il rifornimento di armamenti alle milizie anti Isis, deciso già lo scorso settembre, in seguito all’aumento delle minacce rivolte dallo Stato Islamico all’Italia. Il carico bellico, consistente in una cinquantina di unità tra camion, rimorchi e container, è stato imbarcato dai bunker sotterranei dell’isola di Santo Stefano sul “Maior”, traghetto che negli ultimi vent’anni ha trasportato diverso materiale bellico per conto del ministero della Difesa, con direzione Piombino. La parte di armamenti destinati al Kurdistan iracheno ha proseguito il viaggio verso l’aeroporto internazionale di Baghdad, dove verrà preso in consegna dall’esercito iracheno e distribuito tra milizie curde e combattenti islamici contrari al Califfato. Il resto del materiale bellico prelevato avrà invece come destinazione i depositi militari in provincia di Parma, gestiti dall’Agenzia Industrie Difesa. Questo spostamento serve per lasciar spazio, nei bunker della base di Santo Stefano, per i nuovi armamenti in dotazione alle forze Nato.

L’espansione delle forze dell’Isis in Libia, le ripetute minacce alle capitali europee, in particolare a Roma, e il recente attacco al Bardo in Tunisia  rappresentano “gravi motivi di sicurezza nazionale e internazionale” per il governo italiano. A proposito di sicurezza, è utile ricordare l’inchiesta aperta dalla Procura di Tempio (OT) nel 2012,  quando ben cinque container colmi di esplosivi, missili, razzi e munizioni sono stati fatti viaggiare su un traghetto della Tirrenia su cui si trovavano altri 750 passeggeri civili, 100 dei quali bambini. Gli standard di sicurezza e segretezza da allora ad oggi sono decisamente aumentati, non resta che sperare che queste armi non giungano nelle mani sbagliate.

Info sull'Autore

Laureata in Scienze Politiche e Giornalismo ed Editoria, da anni si occupa di geopolitica e relazioni internazionali, con particolare interesse per il Medio Oriente e il conflitto arabo-israeliano. Due grandi passioni, scrivere e viaggiare, l'hanno portata a trascorrere gli ultimi sei anni tra Roma, Valencia e Israele/Palestina. Ha inoltre frequentato il Master in Giornalismo Internazionale organizzato dall'IGS (Institute for Global Studies) e dallo Stato Maggiore della Difesa, nell'ambito del quale ha avuto modo di trascorrere due settimane come giornalista embedded nelle basi Unifil in Libano.

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