Da mesi si sente parlare tanto di Ius Soli, sui social, alla televisione, ma nessuno poi sa esattamente cosa sia. Facciamo allora un po’ di chiarezza in questo articolo capendone il significato, la traduzione letterale, i pro e contro, cosa prevede e quando ne è prevista l’approvazione. Bisogna sempre tenere presente che solo quando si conoscono bene le cose allora è possibile farci un’idea ed esprimere un parere, ma se non si sa nulla, se non si è certi e si sanno solo notizie sparse e non sicure, è bene tacere ed informarsi. Solo una corretta informazione può portare ad un giudizio concreto, altrimenti si fa solo confusione.
Qual è il significato di Ius Soli?
Prima di spiegare bene in cosa consiste lo Ius Soli, riportiamo la traduzione letterale che ci permette di chiarirne bene il significato che ne segue. Lo Ius Soli significa letteralmente “diritto del suolo”. Questa espressione è legata al mondo giuridico ed equivale all’acquisizione della cittadinanza di un Paese come conseguenza dell’essere nati su quel territorio a prescindere dalla cittadinanza dei genitori. Si comprende da subito che è diverso dal “diritto del sangue”, il cosiddetto Ius Sanguinis che è la trasmissione della cittadinanza dei genitori al bambino.
Circoscrivendo il discorso solo in Italia, secondo le norme attuali che sono in vigore dal 1992 un ragazzo che nasce in Italia, ma da genitori di origini straniere, può richiedere la cittadinanza entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, ma può farlo se è stato residente in Italia, legalmente e senza interruzioni, fin dalla nascita. Questa è una legge che da tempo viene considerata abbastanza scadente dal momento che lega i bambini – nati e cresciuti in Italia, ma da genitori stranieri – alle condizioni dei loro stessi genitori che potrebbero, qualora il loro permesso di soggiorno, essere costretti a tornare al proprio paese impedendo così successivamente ai proprio figli di acquisire la cittadinanza italiana arrivati alla maggiore età.
Specificando che lo Ius Soli “pure” è il diritto legato al territorio che prevede che coloro i quali nascano nel territorio di un certo stato, ottengano in automatico la cittadinanza (questo è valido già negli Stati Uniti, ma non negli stati dell’Unione Europea, Italia compresa), vediamo che la nuova legge prevede due nuovi criteri che permettono di ottenere la cittadinanza prima dei 18 anni. Questi nuovi criteri sarebbero:
- Ius Soli Temperato che prevede che un bambino che è nato in Italia diventi in automatico italiano se uno dei due genitori si trova legalmente qui da almeno 5 anni;
- IusCulturae è il diritto legato all’istruzione e prevede che la cittadinanza italiana può essere richiesta se i minori nati in Italia – o arrivati entro i 12 anni – abbiano frequentato le scuole italiane per almeno 5 anni e superato un ciclo scolastico. Se il genitore che ha il permesso di soggiorno non è dell’Unione Europea deve possedere tre parametri, che sono: un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale. Deve disporre di un alloggio con determinati requisiti e infine deve superare un test di conoscenza della lingua italiana.
Pro e contro dello Ius Soli
Dopo aver definito del dettaglio la nuova legge cosa introdurrebbe, vediamo quali sono i pro e i contro. Per quanto riguarda i pro, possiamo dire che i parametri previsti per giudicare sarebbero più stringenti di quelli in vigore ora, inoltre si prenderebbe finalmente atto di quel tanto noto processo di “globalizzazione”. A questo si aggiunge un pro di livello demografico: questo comporterebbe una crescita della popolazione italiana che invece vive da molto tempo un enorme calo demografico. Tra i contro vengono individuati quelli secondo cui il concetto di cittadinanza diverrebbe come una merce e non un sentimento di appartenenza ad una determinata nazione, ma è vero anche che questo non è strettamente correlato allo Ius Soli, ma è una diretta conseguenza della globalizzazione.
Per quanto riguarda l’approvazione della nuova legge sullo Ius Soli sembra che nemmeno per il mese di settembre entrerà in vigore. Sono ancora molti le titubanze verso il nuovo provvedimento che non sarà esaminato ancora dall’Assemblea di Palazzo Madama perché manca ancora una maggioranza e quindi non ci sono i voti necessari per l’approvazione.