Per cercare di arginare un fenomeno in preoccupante espansione la prevenzione forse non basta più: si pensa ad una legge sul bullismo che indichi come reato quegli atti persecutori tramite strumenti informatici e telematici e che introduca delle sanzioni penali graduate in base all’età di chi li commette; le pene ipotizzate per i minorenni vanno dai percorsi educativi al Daspo informatico con sequestro dello smartphone.
Un adolescente su due vittima del bullismo: il Senato approva il piano di prevenzione
Ormai le notizie sulle vittime del bullismo sono all’ordine del giorno, secondo l’Istat un adolescente su due ha dovuto subire esperienze di questo tipo: i giovanissimi e le ragazze sono i soggetti più colpiti da questo fenomeno che presto potrà essere definito crimine. Il Senato ha infatti già approvato un testo che il presidente Grasso spera che la Camera confermi in tempi brevi: nelle scuole si dovrà creare una sorta di rete di protezione per i ragazzi più fragili e si dovrà spiegare ad ogni singolo studente quali sono i danni che certe parole e determinati comportamento possano causare, ma questo non è più sufficiente. Il presidente della Commissione Infanzia, Michela Vittoria Brambilla, ha fatto una proposta di legge sul bullismo per l’introduzione di un reato specifico con interventi educativi per i minorenni e sanzioni per i maggiorenni.
Fenomeno in espansione, serve l’introduzione di un reato specifico e perseguibile d’ufficio
La Brambilla non è l’unica a pensarla così, visto che anche il presidente della Commissione Giustizia alla Camera, Donatella Ferranti, ha affermato che servono misure più incisive, aggiungendo che presto (probabilmente già la settimana prossima) la discussione sulla legge sul bullismo verrà calendarizzata. Il lavoro fatto dal Senato con la predisposizione di un piano di educazione e prevenzione, spiega la Ferranti, è importantissimo e urgente, ma le molestie (la cui diffusione è aumentata a dismisura grazie alle nuove tecnologie) hanno raggiunto un’invasività tale che si deve pensare ad una repressione penale. La sanzione dovrà essere modulata in base alla minore o maggiore età della vittima e dell’indagato.
Legge bullismo, sequestro dello smartphone e Daspo informatico tra le pene proposte
La legge sul bullismo dovrà racchiudere nel reato un’ampia gamma di fattispecie (e la lista potrà essere continuamente aggiornata con l’inserimento di nuovi comportamenti): si va dalla diffamazione allo stalking, passando per le molestie e addirittura la diffusione di materiale pedopornografico. La creazione di un reato specifico e perseguibile d’ufficio potrebbe essere un buon deterrente per convincere i ragazzi ad evitare certe condotte. Per chi si macchia di atti persecutori utilizzando strumenti informatici e telematici si pensa all’applicazione di pene graduate: per i ragazzi sotto i 14 anni si ipotizza un intervento educativo (con coinvolgimento dei servizi sociali e di un pool all’interno della scuola); tra i 14 e 17 anni la pena potrebbe consistere nella confisca dei dispositivi utilizzati e l’obbligo alla frequentazione di corsi di riqualificazione della personalità; per i maggiorenni entreranno in gioco le procure.
Le proposte ci sono, a marzo probabilmente inizierà la discussione in Aula. Ma le pene previste da questa ipotesi di legge sul bullismo creano qualche dubbio: come sarà possibile assicurarsi che il minorenne che viene punito con questa sorta di Daspo informatico possa davvero rimanere alla larga dai tantissimi strumenti digitali che oggi sono a disposizione di chiunque? Trovare il giusto rimedio ad un fenomeno come il bullismo non sarà affatto facile per la politica. Per il momento bisognerà proseguire con la sensibilizzazione e la responsabilizzazione di scuole e genitori; la Polizia di Stato ha riproposto la campagna “Una vita da social”, ribadendo una serie di consigli utili che tutti i ragazzi dovrebbero seguire con attenzione. La battaglia si fa sempre più ardua se pensiamo che i bambini e gli adolescenti passano tante ore davanti ad uno schermo (PC , televisione o smartphone), esponendosi ai pericoli che si nascondono nella Rete.