Mutui INPDAP 2019: regolamento, aggiornamento tassi, calcolo prima casa e surroga

Pubblicato il 27 Mar 2019 - 7:55pm di Emily Pomponi

I nuovi mutui INPDAP del 2019 sono entrati in vigore a partire dal 1° gennaio di quest’anno con alcune novità, sempre in linea con il nuovo regolamento che, dopo la soppressione del 2012, ha sostituito la ex Istituto Nazionale Previdenza Dipendenti Pubblica Amministrazione – Inpdap, con la gestione Inps.

Quando si parla di mutui INPDAP ci si riferisce ai mutui per i dipendenti pubblici, i quali erano un tempo iscritti alla vecchia cassa di previdenza, ormai però controllata e gestita dall’INPS attraverso la sezione Gestione Dipendenti Pubblici.

Questi finanziamenti sono rivolti generalmente all’acquisto della prima casa, ristrutturazioni o anche sostegni per lo studio e per la salute, rigorosamente per coloro che fanno parte dell’amministrazione pubblica: dipendenti e pensionati, pubblici o statali che siano.

Per poter rientrare nella domanda di mutuo Inpdap è necessario che il mutuatario rispetti dei requisiti, perciò andiamo a scoprire nel dettaglio cosa sono i mutui Inpdap, chi può richiederli e come funziona il piano di finanziamento per i dipendenti pubblici, secondo il nuovo regolamento del 2019.

Regolamento mutui INPDAP 2019

Stando alle nuove norme legislative, tutto il procedimento Inpdap è passato alla gestione Inps, apportando con sé novità circa il regolamento dei mutui e che andremo a chiarire lungo il percorso dell’articolo.

Il principio Inpdap rimane invariato nonostante la confluenza: per ottenere il mutuo Inpdap, infatti, bisogna sempre dichiarare il proprio stato di dipendente pubblico o statale con contratto a tempo indeterminato, oppure pensionati.

Il meccanismo creato dall’ex Inpdap, sostenuto dal Fondo Credito, aveva e mantiene ancora come obiettivo di agevolare l’acquisto della prima casa per questa categoria specifica di lavoratori. Rispettato questo principio di base, per presentare la domanda è necessario possedere ulteriori requisiti.

Innanzitutto è fondamentale non possedere immobili nel territorio nazionale a carico del nucleo familiare di appartenenza; si ricorda che si considerano “nucleo” entrambi i coniugi e i relativi figli fiscalmente a carico, siano essi naturali, legittimi, adottivi.

Per ottenere il mutuo è necessario che questa prima casa da acquistare sia totalmente libera e soprattutto che non sia gravata da pignoramenti o ipoteche. Sempre secondo l’articolo DM 1072/1969 del nuovo ordinamento, la tipologia di casa non deve essere di lusso.

Anzi, l’importo massimo erogabile dall’Inps viene calcolato secondo il reddito annuo percepito dal nucleo familiare, e se l’importo della casa supera il costo delle rate da pagare e i relativi tassi di interessi, il mutuo Inpdap non viene  rilasciato.

L’importo massimo erogabile per la prima casa è di 300.000 €, ed è il valore massimo che l’ente è disposta a rilasciare, restituibile in 10, 15, 20, 25, 30 anni. Per chi è pensionato e oltre i 65 anni di età, il tempo di restituzione si restringe a 15 anni.

Infatti i mutui Inpdap contemplano anche prestiti minori destinati, se non all’acquisto dell’immobile, alla sua ristrutturazione per un massimo di 150.000 €, oppure all’acquisto di spazi più piccoli, come i box auto, per i quali è prevista una somma massima di 75.000€.

Esistono, infine, mutui Inpdap finalizzati per lo studio universitario intra ed extra nazionale: si tratta di prestiti per il conseguimento degli studi di laurea e anche corsi post-laurea, per i quali è previsto un prestito massimo di 100.000€, purché i titoli rilasciati siano legalmente riconosciuti.

Ci sono infine sussidi economici che riguardano la sfera della salute: per infortuni, cure specifiche o invalidità esistono mutui specifici che arrivano fino a 6.000€, nei quali rientrano anche gli incentivi per coloro che hanno perso il lavoro.

È di dovere, per il richiedente del mutuo, creare una polizza assicurativa sull’immobile e con l’obbligo di rinnovo fin quando non sarà terminato il mutuo. Inoltre, affinché si possa ottenere il mutuo Inpdap, non è necessario alcun garante, come accade per molti altri tipi di finanziamenti.

Per ottenere il mutuo dall’Inps bisogna però necessariamente iscrivere un’ipoteca volontaria di primo grado sulla casa come garante per la restituzione dell’importo ottenuto con il mutuo; e la cifra dell’ipoteca corrisponde al doppio dell’importo del mutuo.

Per inviare la richiesta di mutuo va presentata la domanda all’Inps con tutta la documentazione che attesti lo status completo del nucleo familiare e che specifichi l’obiettivo del finanziamento, come spiegano i moduli Inps. La domanda si fa online sul sito dell’Inps, accedendo alla propria area riservata con codice fiscale e pin.

La domanda di mutuo Inpdap va presentata nei seguenti mesi dell’anno:

  • dal 1 al 10 gennaio;
  • dal 1 al 10 maggio;
  • dal 1 al 10 settembre;

Per quanto riguarda la documentazione, nel sito è possibile scaricare da un elenco i modelli formato pdf necessari alla compilazione della domanda. Una volta inviata la richiesta, l’Inps provvederà alla valutazione della domanda, basandosi sulla documentazione del dipendente pubblico.

Bisognerà a quel punto attendere l’esito della richiesta, consultando la pubblicazione ufficiale dell’Inps nella specifica sezione, per poi attendere l’uscita della graduatoria dei mutui ipotecari Inpdap.

Se l’aspirante mutuatario rientra nella graduatoria, i tempi dell’erogazione del mutuo contano circa due settimane dal momento in cui è stata approvata la richiesta. Ciò significa che il direttore deve ricevere dai vari funzionari e tecnici la perizia sull’immobile, entro 15 giorni dal consenso.

Pattuito questo, il direttore invierà il contratto di concessione per il mutuo. Se invece non vengono rispettati i requisiti, per insufficienza economica o per altre motivazioni, il richiedente del mutuo può fare ricorso.

Si ricorda, inoltre, che è possibile rinegoziare il contratto con l’Inps se si vogliono modificare alcune condizioni nel contratto. Inoltre, in caso di morte del mutuatario, solo il nucleo familiare può ereditare il titolo del mutuo; se invece ad ereditarne l’immobile sono persone estranee al nucleo, esse dovranno estinguere il mutuo fuori dal contratto Inpdap.

Dal momento in cui un nucleo familiare ottiene finalmente la nuova casa, bisogna, in ultima istanza, ricorrere a cambiare la residenza in circoscrizione e nei documenti d’identità, sostituendo il vecchio con il nuovo indirizzo.

Aggiornamento tassi sui mutui INPDAP 2019

Entrando nella parte economica della questione, i mutui Inpdap si avvalgono di un processo di rateizzazione, anch’esso sottoposto ad interessi sui costi su tutte le tipologie di mutuo sopra citate, e relativi importi.

Gli interessi che gravano i finanziamenti Inps variano sostanzialmente con il variare dell’economia, apportando, di volta in volta, un nuovo aggiornamento dei tassi di interesse sui mutui ipotecari Inpdap, che adesso andiamo a vedere nel dettaglio.

Innanzitutto, il piano di ammortamento con cui si affronta il rimborso del prestito consiste in un pagamento trimestrale delle rate, quindi per un totale di quattro pagamenti annuali.

Quando si sceglie il tipo di mutuo Inpdap e relativo piano di ammortamento, si può scegliere tra due modalità di interesse: il tasso fisso e il tasso variabile.

Entrambi i tassi d’interesse, come abbiamo accennato, presentano novità rispetto al passato e tendono a variare continuamente. La prima scelta è il tasso fisso Inpdap che segue l’aggiornamento del 2017 ed è ancora in vigore in questo 2019, con un tasso attuale che si aggira tra l’1,70% e il 2,95%; il tasso fisso viene calcolato dall’Inps in base alla durata prestabilita del pagamento del mutuo ipotecario (maggiore è la durata del mutuo e maggiore è il valore del tasso) e in base al suddetto rapporto credito/valore.

Il Loan-To-Value, così conosciuto a livello economico, è sostanzialmente un sistema, usato dalle banche e dagli istituti del credito, per stabilire il valore economico della rateizzazione: fondamentalmente il principio del LTV o del rapporto credito/valore funziona che più alto risulta il suo valore e più alti saranno i costi degli interessi del mutuo.

Esiste poi la variante del mutuo a tasso variabile. Il tasso d’interesse, in questo caso, segue l’andamento della borsa europea, calcolando sostanzialmente il tasso di

Spread sommato al tasso d’indice Euribor a 3 mesi calcolato su 365 giorni.

È chiaro che l’andamento di questo tasso d’interesse sia caratterizzato da un andamento oscillante, ma attualmente il suo tasso è di 1,687%. Detto ciò, le rate Inpdap vanno pagate online oppure agli sportelli tramite bollettini postali o bancari precompilati MAV.

Accanto ai tassi d’interesse, il mutuatario Inpdap è tenuto a versare un contributo amministrativo dello 0,5% e alcune spese inerenti alla gestione notarile e polizza assicurativa.

Calcolo Mutuo Inpdap prima casa 2019

Per avere un prospetto completo della spesa da affrontare lungo il percorso del mutuo Inpdap, può tornare utile calcolo prima casa. Con questa operazione è possibile sapere in anticipo quale importo corrisponderà alle rate del proprio mutuo.

Per realizzare questa opzione, la piattaforma Inps ha inserito nel proprio sito ufficiale il simulatore calcolo rata. La simulazione è un’operazione piuttosto semplice, in cui è necessario inserire i propri dati relativi al piano di ammortamento del mutuo ipotecario.

La pagina di simulazione si trova nel sito Inps nella sezione gestione dipendenti pubblici e inserendo importo, tasso e durata sarà possibile visualizzare il prospetto di rata, sia esso tasso fisso o tasso variabile, siano essi 10 o 30 anni, siano essi 100.000 o 300.000 euro.

Surroga Mutui INPDAP 2019

Come gli altri mutui, anche nella gestione Inps è possibile incorrere alla surroga mutui Inpdap. Qualora un dipendente pubblico, infatti, avesse iniziato un mutuo presso un’altra banca e volesse ora rivolgersi all’agevolazione Inpdap, con questa manovra può farlo.

Con la surrogazione del mutuo, un mutuatario può cambiare direzione alla propria pratica avviata, senza perdere quanto esborsato nelle precedenti rate. E con la Legge Bersani del 2007, questa operazione è divenuta gratuita.

È una manovra che capita sovente nel mondo delle finanziarie e dei mutui, considerato il loro lungo corso d’opera. Questo consente al richiedente del mutuo, sotto la tutela della legge, di intraprendere il mutuo che gli sia più congegnale, per godere delle diverse agevolazioni che possono cambiare nel tempo.

E in questo caso specifico, parliamo di agevolazioni per i dipendenti pubblici o statali,che vogliono procedere con l’estinzione di un mutuo già avviato altrove e trasferirlo presso l’Inps.

Nel processo di surrogazione del mutuo Inpdap (conosciuta anche come portabilità del mutuo) vengono trasferiti tutti gli importi emessi dalla banca iniziale al nuovo istituto del credito. E in base a quanto esborsato in passato e in base a quanto ancora vi è da esborsare, l’Inps stabilisce il nuovo piano di rateizzazione.

Prima di procedere con il mutuo, l’ente tiene conto di tutte le condizioni del rimborso, valutando la documentazione personale, lo stato del risarcimento e il lasso di tempo con il quale il mutuatario affronterà il rimborso del mutuo Inpdap.

Tale procedimento è conosciuto nell’universo Inps sotto la voce di surroga mutuo ipotecario. Come per la normale richiesta di mutuo Inpdap, anche per la surroga è necessaria una domanda preliminare.

Il nuovo cliente, a patto che sia ovviamente un dipendente pubblico, deve rispettare  inoltre tutti quei requisiti richiesti dall’Inps e che abbiamo affrontato nella parte antecedente dell’articolo. Una volta inviata la domanda per la surroga, l’Inps procederà con la valutazione della domanda e dei requisiti.

Si ricorda, in ultimo, che come per la richiesta di mutuo, anche l’accettazione della surroga e il relativo trasferimento del mutuo prevedono dei tempi e delle pubblicazioni in graduatoria.

Info sull'Autore

Lascia Una Risposta