Tra due settimane circa, più precisamente il 2 novembre, scadono i famosi venti giorni di tempo che ha Marino per ritirare le sue dimissioni, ma ormai le elezioni del nuovo sindaco di Roma sono l’argomento principale dei dibattiti politici non solo nella Capitale, ma in tutta Italia; il toto-candidati è già scattato e tra stampa e web sono comparsi i primi sondaggi per scoprire a chi i cittadini affiderebbero il governo della città eterna e per il momento in testa alle preferenze ci sarebbe Di Battista, esponente del Movimento 5 Stelle.
Sondaggi elezioni 2016: chi sarà il nuovo sindaco di Roma?
In realtà nessuna forza politica ha già espresso il nome del suo candidato e ognuna di esse sta pensando a come individuare la persona giusta da proporre come nuovo sindaco di Roma. Tra le file del Partito Democratico si parla di primarie, il Movimento 5 Stelle si prepara a chiedere alla base, tramite la Rete, di esprimere il proprio pensiero, nel centrodestra i partiti sono alla ricerca delle giuste alleanze. I cittadini che hanno partecipato ai sondaggi elaborati da vari istituti di statistica, quotidiani come il Tempo o portali come Romatoday però hanno già indicato i loro preferiti: Giorgia Meloni, Alessandro Di Battista e Alfio Marchini.
Movimento 5 Stelle: Di Battista candidato ideale, ma le regole lo bloccano
Le elezioni si terranno solamente nella primavera del 2016, ma se i romani fossero chiamati alle urne oggi, i sondaggi dicono che il nuovo sindaco di Roma sarebbe un esponente del Movimento 5 Stelle. I cittadini non hanno dubbi: il candidato ideale dei grillini è Di Battista, che raccogliendo circa il 65% delle preferenze sbaraglia la concorrenza interna; Virginia Raggi, la seconda classificata, ha ottenuto un consenso che tra i vari sondaggi oscilla tra il 13 e il 21%.
Alessandro Di Battista però ha già chiarito che non si candiderà: le regole del Movimento 5 Stelle impediscono ai loro esponenti che sono stati eletti per un ruolo di passare su un’altra poltrona prima che finisca il mandato del primo incarico. Quindi, nonostante il dominio nei sondaggi e il massiccio tam tam sui social network a colpi di hashtag Dibbasindaco, il deputato non potrà partecipare alla corsa al Campidoglio. C’è chi apprezza la scelta di Di Battista perché dimostra di saper rispettare le regole, ma ci sono anche coloro che accusano l’onorevole di nascondersi dietro il regolamento del Movimento per non prendersi le proprie responsabilità.
Alfio Marchini e il centrosinistra
La posizione di Alfio Marchini viene vista in modo diverso dai sondaggi; pur essendo indicato da tutti come uno dei più seri candidati al ruolo di nuovo sindaco di Roma, alcuni lo hanno inserito nell’elenco degli esponenti del centrosinistra e altri invece lo hanno escluso, considerando la Lista Marchini una forza a parte. Resta comunque il fatto che Marchini rientra tra i tre favoriti assoluti del toto-sindaco insieme a Di Battista e Meloni.
Tra gli esponenti del centrosinistra hanno ottenuto un buon numero di preferenze Roberto Giacchetti e Federica Angeli, ma anche Raffele Cantone (responsabile dell’Autorità Anticorruzione), Franco Gabrielli (prefetto della Capitale) e il ministro Marianna Madia.
Gli elettori del centrodestra scelgono Giorgia Meloni, sorpresa Souad Sbai
Giorgia Meloni è il candidato preferito tra gli elettori del centrodestra che hanno partecipato ai sondaggi sulle elezioni 2016. Nei giorni scorsi per la leader di Fratelli d’Italia sembrava esserci quasi l’unanimità, ma nelle ultime ore il suo indice di gradimento (pur rimanendo ad alti livelli) è un po’ sceso. Recupera posizioni Souad Sbai: all’inizio sembrava che la sua candidatura virtuale lanciata qualche giorno fa da Matteo Salvini fosse solo una provocazione, ma la politica di origini marocchine ha raccolto diverse preferenze, piazzandosi seconda davanti a Sveva Belviso.
i conti li fate senza l’oste.Roma non vuol tornare indietro piena di strozzini,di parassiti,che Marino ha voluto combattere,per dare una dignita’ a roma citta eterna non quelladei papi ma quella dei cesari.anche il pd si accoda al volere del papa,le unioni civili non s’hanno da far,e Marino si sara’ convinto che poteva farne a meno di discuter diquesto tema e impelagarsi in acque non calme per lui