Pensioni, assegni più vantaggiosi per i sindacalisti: lo studio dell’Inps e la doppia contribuzione

Pubblicato il 5 Set 2015 - 10:06am di Ubaldo Cricchi

Lo studio “Porte aperte” dell’Inps mostra che i sindacalisti in media possono contare su pensioni decisamente vantaggiose rispetto a quelle degli altri lavoratori. Questo perché gli appartenenti alla categoria per uno stesso periodo possono cumulare la contribuzione dell’attività nell’organizzazione e quella figurativa del lavoro in aspettativa, ovvero svolto prima di entrare nel sindacato.

In più, prima di lasciare il proprio lavoro, i sindacalisti possono farsi pagare dalla loro organizzazione degli incrementi alle pensioni. Cgil e Uil hanno reagito alle informazioni diffuse dall’Inps dicendo che in realtà non esiste nessun privilegio e che vengono semplicemente rispettate in modo rigoroso le leggi vigenti. Questo però non smentisce il fatto che esistono regole previdenziali e contributive diverse rispetto agli altri lavoratori.

Pensioni, la doppia contribuzione per i sindacalisti

Nello suo studio, l’Inps spiega anche come funziona il meccanismo che, di fatto, dà origine ad una doppia contribuzione. Per i sindacalisti che sono in aspettativa non retributiva o in distacco c’è il diritto di ricevere i contributi figurativi nel periodo di assenza dal loro lavoro; per il medesimo intervallo di tempo vengono versati anche i contributi da parte del sindacato. Per i dipendenti pubblici si possono ancora applicare le regole che esistevano prima del ’93, con un calcolo dell’assegno agganciato all’ultimo stipendio.

Le simulazioni dell’istituto previdenziale dimostrano che se non ci fossero queste differenze, l’assegno dei sindacalisti sarebbe in media più basso del 27% (con punte del 66%). Secondo le ultime statistiche a disposizione, nel 2013 tra i dipendenti pubblici c’erano 1.045 lavoratori in distacco sindacale e 748 in aspettativa; nel settore privato, i lavoratori in aspettativa non retribuita erano 2.773. Da allora, bisogna sottolinearlo, è entrato in vigore il dl Madia che dall’agosto del 2014 ha dimezzato i distacchi e i permessi sindacali retribuiti.

Cgil e Uil: tutto secondo le leggi, dall’Inps notizie imprecise

La Cgil ribadisce che il sindacato rispetta le leggi, che non contemplano nessuna forma di lavoro non retribuita e, quindi, in nero: per questo per i lavoratori che hanno svolto un’attività nel sindacato, e quindi hanno percepito una retribuzione maggiore, le organizzaioni versano la relativa contribuzione supplementare. La Uil esprime gli stessi concetti, aggiungendo che l’Inps ha diffuso delle informazioni imprecise sulle pensioni dei sindacalisti, esprimendo una valutazione generica che potrebbe far pensare che l’intento non sia quello di fare chiarezza, ma quello di screditare i sindacati.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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