Scadenze Fiscali Settembre 2019: calendario versamenti previdenziali e fisco

Pubblicato il 11 Set 2019 - 10:02am di Lorenzo Antonelli

Con l’arrivo di settembre 2019 milioni di cittadini italiani si trovano a fare i conti con molte scadenze fiscali da dover onorare. In particolare per il mese corrente sono previsti i termini annuali per i versamenti previdenziali, oltre alla registrazione dei corrispettivi economici per determinati settori, alle imposte e sostitute di iva. Ovviamente occorre ricordare che ogni scadenza può incorrere in modifiche, anticipazioni o proroghe di diversa entità e per questo motivo c’è bisogno di consultare con attenzione il calendario sempre aggiornato sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Andiamo quindi ad esaminare nel dettaglio le scadenze fiscali che attendono gli italiani per il mese di settembre 2019, focalizzandoci soprattutto sulle date utili ad indicare i termini per il pagamento all’erario dei versamenti previdenziali.

Calendario settembre 2019 e suddivisione delle scadenze fiscali

Il cittadino italiano ha solitamente una posizione personale e specifica che risulta aperta nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, condizione per cui durante l’anno solare è tenuto a devolvere nelle casse dello Stato tutte quelle imposte risultanti a suo carico. Il mese di settembre fa parte del periodo che potremmo catalogare da “bollino rosso” per ciò che concerne le scadenze fiscali, in quanto la legge prescrive un insieme di termini temporali molto cospicuo sotto il profilo delle varie imposte da soddisfare. Proprio a causa della grande mole di tasse e annesse scadenze, l’Agenzia delle Entrate pubblica sul suo sito ufficiale un calendario che riporta tutti i termini e le condizioni previste per i prossimi pagamenti, pagina in costante aggiornamento e fruibile liberamente da qualsiasi utente. Tra le principali imposte da onorare entro settembre 2019, una buona parte proviene dal settore previdenziale e dunque dall’INPS. Ovviamente non mancano poi tutte quelle tasse afferenti all’ambito del lavoro, delle concessioni speciali e delle transazioni finanziarie che rientrano totalmente nel calendario fiscale. Tutte queste scadenze sono comunque soggette a delle modifiche, anticipazioni o proroghe e dunque i termini indicati non sono strettamente rigidi. Questo non vuol dire comunque che le date indicate per legge debbano essere oltrepassate: il cittadino con una posizione aperta in merito a qualsiasi forma di versamento dovuto all’erario, è tenuto a presentare il pagamento entro la scadenza fissata in via generale. L’eventuale ritardo accumulato nell’effettuare le operazioni economiche per onorare le tasse a suo carico potrebbe essere soggetto a multe amministrative, specie per ciò che concerne maggiorazioni dell’aliquota stessa. Il consiglio assoluto è dunque quello di muoversi per tempo, onde evitare di incorrere in provvedimenti sanzionatori davvero poco convenienti.

Scadenze fiscali e versamenti previdenziali 2 settembre 2019

La prima data da segnare in rosso sul calendario delle tasse destinate all’Agenzia delle Entrate è quella del 2 settembre 2019. Si parte con esattezza dal primo invio dei corrispettivi telematici relativi allo scontrino elettronico, un nuovo strumento introdotto dalla Legge di Bilancio 2019 che riguarda tutta la registrazione trasmissione dei dati inerenti l’attività mercantile di un esercizio abilitato, comprese le vending machine senza porta di comunicazione e chi ne risulta titolare. Per quanto riguarda i distributori automatici con porta di comunicazione, l’avvio all’accreditamento è scattato già nel 2016, mentre dal 1° aprile 2017 è iniziata la memorizzazione e trasmissione dati. Dal punto di vista dei corrispettivi elettronici per commercianti al minuto, ristoranti, alberghi ed artigiani, l’invio telematico all’Amministrazione Finanziaria recante la tabella degli incassi giornalieri ha avuto carattere facoltativo e ha portato rilevanti vantaggi fiscali. La data importante da sottolineare per quanto concerne i corrispettivi elettronici è quella del 1° luglio 2019, ovvero il momento preciso in cui è entrato in vigore l’obbligo di inoltrare via online tutto il materiale all’Agenzia delle Entrate, pronta a ricevere tutti i dati grazie alla raccolta operata da un apposito registratore telematico. Il Ddl fiscale 2019 ha previsto comunque una partenza differente, facendo riferimento al volume d’affari generato da ogni singola attività commerciale. Da questo punto di vista, l’ingresso in circolazione dello scontrino elettronico dal 1° luglio 2019 ha subito una proroga di fatto in favore dei soggetti con un volume oltre i 400000 Euro annui. Questa posticipazione ha tutelato gli esercenti non ancora in possesso dei registratori telematici, salvandoli dalla consegna delle sanzioni causa invio tardivo dei dati. Inoltre c’è da aggiungere che per tutto il primo semestre i soggetti in questione avranno l’opportunità di spedire le fatture commerciali entro l’ultimo giorno del mese successivo al termine di riferimento, senza incorrere in alcuna sanzione o pena per aver omesso la comunicazione all’Agenzia delle Entrate. La data del 2 settembre 2019 risulta dunque il primo termine utile, considerando la scadenza ordinaria fissata al sabato 31 agosto è da intendersi posticipata al lunedì successivo in quanto festivo. Se sul piano degli scontrini elettronici il mese corrente vedrà importanti termini da onorare, sotto il profilo dei versamenti imposte sui redditi per dipendenti e pensionati la data del 2 settembre 2019 si annuncia un giorno molto importante. Iniziamo da quello che riguarda tutti i contribuenti non titolari di partita IVA: essi dovranno effettuare il versamento dell’Irpef, della cedolare secca e delle addizionali afferenti alla dichiarazione redditi 2019. Per ciò che concerne l’imposta sul reddito per le persone fisiche, ci sono diversi adempimenti compresi nella scadenza sopra indicata da tenere in grande considerazione, ecco quali sono:

  • Versamento della 3° rata Irpef prodotta dalle dichiarazioni dell’anno in corso, valida come saldo in riferimento al 2018 e come titolo di acconto di primo acconto per il 2019, con una misura dello 0,64% in merito agli interessi applicati;
  • Versamento della 2° rata prodotta dalle dichiarazioni dell’anno in corso, valida come saldo in riferimento al 2018 e come titolo di primo acconto per il 2019, in questo caso con un importo maggiorato preventivamente dello 0,40% per quanto riguarda la rateizzazione dell’interesse corrispettivo e applicazione nella misura dello 0,11%;
  • Versamento della 3° rata dell’acconto d’imposta in rapporto al 20% dei redditi soggetti a tassazione separata, da esprimere nella dichiarazione e non sottoposti al criterio di ritenuta alla fonte, con interessi applicati allo 0,64%;
  • Versamento della 2° rata dell’acconto d’imposta con valore corrispondente al 20% dei redditi soggetti a tassazione separata, da esprimere nella dichiarazione e anch’essi non sottoposti al criterio di ritenuta alla fonte, in questo caso con un importo maggiorato dello 0,40% da rateizzare a titolo di interesse corrispettivo e applicazione nella misura dello 0,11%.

Passiamo ora invece alla cosiddetta “cedolare secca”, ovvero il sistema di tassazione sugli affitti introdotto dall’articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011. Ecco tutti gli adempimenti da segnare sul calendario:

  • Versamento della 3° rata riguardante l’imposta sostitutiva a titolo di saldo per il periodo 2018 e di primo acconto per il 2019, con interessi applicati per lo 0,64%
  • Versamento della  2° rata inerente l’imposta sostitutiva a titolo di saldo per il periodo 2018 e di primo acconto per il 2019, con un importo da rateizzare soggetto a maggiorazione dello 0,40% ed interessi applicati allo 0,11%.

Queste sono dunque le principali scadenze fiscale da tenere a mente per quanto concerne la data del 2 settembre 2019, le quali come abbiamo visto riguardano in particolare i versamenti delle rate per acconti e sostituti d’imposta relativi all’Irpef e alla cedolare secca.

Calendario fiscale e scadenze versamenti 16 settembre 2019

Dopo aver analizzato i termini previsti per inizio mese, facciamo adesso un salto in avanti e ci proiettiamo direttamente verso la seconda metà di settembre 2019. La data importante da appuntare sul promemoria è quella del 16, giorno in cui l’Agenzia delle Entrate sarà in attesa di ricevere una mole significativa di versamenti da parte dei contribuenti. Partiamo dalle liquidazioni periodiche iva, anche definite in breve con l’acronimo Lipe, delle quali i cittadini interessati sono tenuti a trasmettere i seguenti dati: 1) identificativi del soggetto a cui si riferisce la comunicazione; 2) operazioni di liquidazione IVA effettuate nel trimestre di riferimento; 3) dati dell’eventuale dichiarante. Spostiamoci invece sul campo delle rateizzazioni inerenti le imposte sui redditi: ad essere chiamati in causa per i versamenti, in vista del prossimo 16 settembre, saranno tutti coloro che risultano titolari di partita IVA e che non hanno beneficiato della proroga al 30 settembre oppure che hanno optato per il pagamento di saldo e acconto seguendo il calendario ordinario relativo alla rateizzazione. Entrando nel merito della questione, il termine del 16 settembre 2019 diventa quindi importante per Irpef, Ires, Irap, imposte sostitutive, IVA e sarà destinato in particolare alle seguenti categorie di contribuenti e tipi di versamenti:

  • 4° rata per i titolari di partita IVA che hanno operato il primo versamento entro la scadenza del 1° luglio 2019, dopo aver scelto la modalità rateale per il pagamento;
  • 3° rata per i titolari di partita IVA che hanno operato il primo versamento entro il 31 agosto 2019, dopo aver scelto la modalità rateale per il pagamento.

Attraverso il comunicato contenente la risoluzione n.71, l’Agenzia delle Entrate ha inoltre precisato che tutti i soggetti ai quali si applicano gli ISA e non hanno optato per la suddetta proroga, non saranno assegnati ulteriori interessi sotto il profilo della rateizzazione tanto quanto la maggiorazione dello 0,40%. La data del 16 settembre è infine molto importante per un’altra scadenza fiscale, ovvero quella dei cosiddetti “adempimenti periodici” relativi ai pagamenti IVA, INPS e a carico dei sostituti d’imposta. Scendendo più nel dettaglio, ecco i seguenti termini da onorare:

  • Versamento riguardante l’Irpef ritenute alla fonte operate dai sostituti d’imposta su:
  1. redditi da lavoro dipendenti e simili erogati ad agosto (comprese le addizionali regionali e comunali);
  2. redditi da lavoro autonomo erogati nel mese precedente più tutte le forme di provvigione derivanti da attività come mediazione e rapporti di commissione devoluti nel mese precedente. Il codice tributo da assegnare al tipo di versamento è il 1040, 08/2019 invece il periodo di competenza.

Ci sarà inoltre la scadenza inerente il versamento l’IVA per agosto 2019, destinato a tutti i contribuenti che liquidano l’Imposta sul Valore Aggiunto con cadenza mensile. Il cittadino interessato da questo onere può compilare il modello F24 indicando, all’interno della sezione erario, il codice tributo 6008. Questi dunque gli adempimenti riguardanti il termine fiscale del 16 settembre 2019, caratterizzati soprattutto dai pagamenti relativi alle dichiarazioni redditi per ciò che concerne l’ambito delle imposte IVA e Irpef, per tutti i contribuenti che abbiano scelto delle specifiche modalità di pagamento.

Scadenze fiscali: pratiche e versamenti da onorare per il 25 e 30 settembre 2019

Le ultime date da tenere in grande considerazione per quanto riguarda il calendario fiscale del mese corrente sono quelle del 25 e 30 settembre. Il primo termine dovrà essere ben attenzionato da tutti i contribuenti che detengono una posizione da operatore intracomunitario, i quali saranno tenuti ad inviare come ogni 30 giorni gli elenchi riepilogativi previa compilazione del modello Intrastat. Hanno dunque obbligo di spedire suddetto materiale all’Agenzia delle Entrate i titolari di partita IVA che abbiano compiuto cessioni di beni e/o servizi in favore di soggetti UE durante agosto 2019. Le modalità di invio degli elenchi segue la procedura in via telematica, usufruendo del Servizio Telematico Doganale oppure rivolgendosi direttamente all’Agenzia delle Entrate. Il secondo ed ultimo termine, giorno che tra l’altro chiuderà il mese fiscale di settembre, riguarderà direttamente le imposte sui redditi sia dei contribuenti non titolari di partita IVA che imprese e professionisti già beneficiari della proroga avvenuta grazie all’esordio dell’ISA (Indici Sintetici di Affidabilità). Lavoratori dipendenti e pensionati saranno tenuti a versare la 3° o 4° rata delle imposte emerse dalla dichiarazione redditi, con una maggiorazione dello 0,40%. Per  tutti i titolari di partita IVA che gestiscono attività commerciali per le quali è stata concessa la formula dell’ISA, la scadenza del 30 settembre 2019 sarà definitiva per versare all’erario saldo e acconto delle imposte sui redditi. Infine sempre lo stesso termine corrisponderà all’ultimo giorno utile per tutti i cittadini che vorranno avvalersi del ravvedimento operoso successivo alla mancata presentazione della dichiarazione redditi PF (Persone Fisiche) al 1° luglio 2019. Sarà necessario allegare, ai fini della regolarizzazione, anche il versamento mediante modello F24 della sanzione per tardiva presentazione della dichiarazione in misura ridotta ed indicata dall’articolo 13 del Decreto Legislativo n. 472/1997. I contribuenti che scelgono invece di presentare il modello redditi tramite invio telematico, dovranno inoltrare il materiale entro il 30 novembre che, essendo un sabato, porterà la scadenza al 2 dicembre 2019. Questi sono dunque tutti i termini fiscali e previdenziali che milioni di cittadini italiani sono tenuti ad onorare con l’arrivo di settembre, un mese da sempre molto importante per ciò che concerne la stabilizzazione delle posizioni contributive di persone fisiche, imprese ed enti pubblici o privati. Ricordiamo che nonostante la legge preveda dei tempi destinati a proroghe, modifiche o anticipazioni, il consiglio rimane sempre quello di fissare sul proprio calendario la data ufficiale per la quale si è coinvolti in un versamento o in una dichiarazione, onde evitare di incorrere in eventuali sanzioni. 

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