Le ultime elezioni politiche, tenutesi lo scorso 25 settembre, che hanno visto la vittoria della coalizione guidata da Fratelli d’Italia, hanno riportato all’attenzione di molti alcune dinamiche politiche che, seppur note, forse, potrebbero non essere sufficientemente chiare. Una circostanza in particolare, a destare sempre l’attenzione generale, è sicuramente quella espressa dalla formula del Governo Tecnico. Durante le ultime legislature, infatti, questa espressione è stata utilizzata moltissimo ed è entrata di diritto nel lessico comune, ma cosa significano davvero le espressioni Governo Tecnico e Governo Politico? Scopriamolo in questo articolo.
Ministri Tecnici: qual è il significato del termine?
Prima di vedere nel dettaglio che cosa significa Governo Tecnico e da quali membri esso è composto, occorre fare una precisazione necessaria.
Con l’espressione Governo Tecnico si indica una circostanza che nel nostro ordinamento politico non è contemplata ufficialmente. In altre parole, nella nostra Costituzione – la più importante fonte normativa del nostro Paese – tale espressione non compare, nemmeno come alternativa al Governo Politico. Malgrado ciò, l’espressione è oramai entrata a far parte del lessico comune per indicare una particolare circostanza nella quale si viene a creare un governo che non rispecchia l’orientamento politico del Parlamento.
Il Governo Tecnico è quindi contraddistinto da membri che hanno una certa neutralità politica e che sono scelti in virtù delle specifiche capacità tecniche in un determinato ambito del Governo. Per tale motivo, il Governo tecnico può anche essere definito Governo dei tecnici, laddove i componenti sono infatti membri dotati di un’elevata conoscenza, affatto ordinaria, delle dinamiche politico economiche del paese. Ne consegue che i membri che compongono questa particolare tipologia di governo siano effettivamente dei ministri tecnici. Il termine tecnico, lascia intuire che questa forma di governo si associa al concetto di tecnocrazia, termine che, letteralmente, vuol dire “governo dei tecnici”, e cioè un governo che ha a capo personalità di altissimo profilo.
Solitamente, quando si ricorre all’intervento di ministri tecnici, ai quali è demandato il compito di governare il Paese, è perché il Parlamento non riesce a trovare la maggioranza “politica” sufficiente a indirizzare le scelte del governo, soprattutto in situazioni delicate e di difficile risoluzione (specialmente di tipo socio-economico). Tutte le decisioni che vengono prese, quindi, non provengono dai politici eletti dal popolo e questo comporta che gli indirizzi del governo non siano più discussi all’interno dei partiti, come invece dovrebbe avvenire in una situazione ordinaria.
Governo Tecnico: significato e storia
Da quanto abbiamo appena visto, è comprensibile quindi, come la circostanza che si viene a configurare con l’avvento di un Governo tecnico, sia da ascrivere all’ambito della straordinarietà. Proprio per la sua peculiarità, infatti, il Governo Tecnico è un governo speciale, che serve a guidare il Paese in alcune delicate situazioni.
Pur trattandosi di una circostanza eccezionale, tuttavia, nella storia della legislatura italiana sono stati molti i governi tecnici che si sono avvicendati nel corso degli anni, motivo per il quale siamo arrivati a considerare come consueta una situazione che invece consueta non è affatto.
Nel sistema parlamentare italiano, il processo che porta alla formazione del governo comporta la formazione di governi politici nei quali entrano in campo forze politiche che sono espressione, o meglio, rappresentanza – della volontà e dell’ideologia popolare. Lo strumento fondamentale che può comportare la nascita di un governo tecnico e che si inserisce in questo contesto, previsto dalla disciplina costituzionale e dal quale non si può prescindere, è la mozione di fiducia/sfiducia, con il quale il Parlamento manifesta o meno la sua fiducia al Governo: se il Governo ottiene la fiducia in Parlamento, il governo politico, eletto dal popolo, può proseguire il suo operato; nel caso in cui il governo venisse sfiduciato, allora il governo cade e si viene a configurare un governo tecnico che, come abbiamo visto è un governo neutrale e al di fuori degli schieramenti politici.
Nella storia politica italiana, i governi tecnici sono stati molti:
- Tra il 1995 e il 1996: il primo governo tecnico della storia della Repubblica italiana, guidato da Lamberto Dini;
- Tra il 2011 e il 2013; il secondo governo tecnico, questa volta guidato da Mario Monti.
Oltre a questi due classici esempi, durante la storia della legislazione italiana, abbiamo assistito anche a forme di governo tecnico per così dire miste, come:
- Governo Ciampi (1993-1994): è stato il primo governo tecnico a non essere presieduto da un parlamentare in quanto Carlo Azeglio Ciampi proveniva dalla carica di governatore della Banca d’Italia, mentre l’esecutivo che si venne a creare era in larga parte costituito da politici. Tecnicamente quindi, andrebbe considerato come un governo politico comandato da un tecnico;
- Governo Draghi (2021-2022): si è trattato di una fattispecie ancora più particolare poiché è stato un incrocio tra un governo politico e uno tecnico, presieduto da un presidente indipendente dal contesto politico e costituito da membri in parte tecnici e in parte politici, ma comunque tutti rappresentanti dei partiti presenti in Parlamento. Nello specifico è stato un governo cosiddetto di unità nazionale.
Differenze tra Governo con Ministri Tecnici, Governo Politico e Governo Tecnico
Nella sostanza, quindi, esistono delle differenze piuttosto evidenti tra un governo tecnico e uno politico. Alla luce di quanto appena analizzato possiamo quindi definire che:
Governo Politico è quel governo i cui rappresentanti sono eletti dal popolo mediante votazione. Una volta terminate le votazioni, le forze politiche elette si organizzano in gruppi parlamentari andando a costituire così una forza parlamentare utile a sostenere il governo. Il partito politico che ha ottenuto più voti è il partito di maggioranza che quindi la maggioranza numerica di seggi che si traduce in maggioranza politica. E dal momento che il governo è espressione della maggioranza parlamentare, il Governo sostenuto da questa maggioranza si qualifica come governo politico.
Governo Tecnico è quel governo che si viene a creare quando le forze politiche in Parlamento non raggiungono spontaneamente un accordo tale da consentire il raggiungimento di una maggioranza parlamentare. A questo punto dovrebbe accadere, teoricamente, che il Presidente della Repubblica scioglie le due Camere (Camera dei Deputati e Senato) e indice nuove elezioni, tuttavia, poiché il processo è troppo lungo e rischia di paralizzare il Paese, le forze politiche concordano nell’attuazione di un governo tecnico che non è più espressione della maggioranza parlamentare, e quindi politica. A seconda poi delle sfumature e delle peculiari caratterizzazioni, il governo tecnico potrà poi essere un governo di larghe intese, di unità nazionale, istituzionale ecc.
Come abbiamo visto, quindi, la vera differenza tra un governo tecnico e un governo politico è la diversa rappresentazione parlamentare del voto popolare. Tuttavia, è bene ricordarlo, un governo tecnico non comporta in alcun modo un indebolimento della rappresentanza democratica che, per quanto riguarda lo Stato, si manifesta nella elezione del Parlamento da parte dei cittadini aventi diritto di voto che non sono chiamati mai a eleggere in modo diretto altri organi istituzionali.