Uefa under 21 in Israele e Palestina

Pubblicato il 27 Mag 2013 - 3:47pm di Redazione

Proteste e sit-in per negare il privilegio di Israele di ospitare il campionato di calcio europeo

IsraeleA pochi giorni dall’inizio della Uefa Under 21, che si terrà dal 5 al 18 giugno 2013, sono molte le proteste in atto da parte di associazioni e organizzazioni che dicono no all’evento. Infatti, il campionato europeo di calcio avrà luogo sui territori di Israele e su quelli che lo stato ebraico ha occupato illegalmente in Palestina. Il privilegio di ospitare la Uefa è in contrasto, a tutti gli effetti, con i principi dello sport e con l’immagine di democrazia che Israele vuole promuovere.

Israele, infatti, occupa illegalmente da oltre 60 anni i territori palestinesi, impedendo al popolo di Palestina di avere un futuro e di autodeterminarsi, né di praticare sport. Durante i bombardamenti su Gaza dell’Operazione Pilastro di Difesa nel novembre 2012 sono state distrutte molte infrastrutture sportive palestinesi tra cui la sede del Comitato Nazionale Paralimpico e lo stadio di calcio di Gaza. Gli atleti palestinesi sono, inoltre, vittime di atteggiamenti gravissimi da parte dell’esercito israeliano, sono a continuo rischio di incarcerazione, non possono svolgere le loro attività e non godono della libertà di movimento all’interno e all’esterno dei Territori Occupati Palestinesi e in molti casi è stato impedito loro di viaggiare all’estero o per competizioni sportive o addirittura di rientrare in Palestina.

Emblematico è il caso del calciatore palestinese Mahmoud Sarsak, che giocava nella nazionale palestinese. È  stato incarcerato per 3 anni senza accuse né processo e rilasciato nel mese di luglio del 2012, solo dopo 92 giorni di sciopero della fame e una protesta internazionale. Si è schierato in prima persona per la causa palestinese al fianco di altri 50 atleti europei che chiedono, attraverso una lettera al presidente della UEFA Michel Platini, che a Israele sia negato il privilegio di ospitare la competizione. “Il fatto che Israele ospiti il campionato europeo UEFA Under 21, in queste circostanze, verrà visto come un premio per azioni che sono contrarie ai valori dello sport”, affermano gli atleti nella lettera. Con loro anche l’ex ministro francese dello sport, Marie-George Buffet, che ha chiesto alla Uefa di spostare la coppa Under 21.

Numerosi sono stati anche i sit-in in Italia ed Europa negli ultimi mesi, l’ultimo giovedì 21 maggio di fronte alla sede nazionale della Federcalcio, in cui i manifestanti hanno denunciato la mancata presa di posizione da parte della federazione italiana pur dichiarando un impegno per il calcio palestinese. Una richiesta abbracciata anche dalla campagna “Cartellino rosso contro l’apartheid” che in questi mesi ha raccolto firme e sostegno, da parte di sportivi e non, che chiedono alla Uefa di mettere in discussione la decisione di far giocare in Israele gli Europei Under 21.

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