Siena, con Alberto II, per il Mediterraneo

Pubblicato il 18 Ott 2013 - 12:00pm di Redazione

INCONTRO SULLA SALVAGUARDIA AMBIENTALE DEL MEDITERRANEO CON ALBERTO II DI MONACO

Alberto II

Come poter agire in modo concreto a livello ambientale, se colossi economici, come Stati Uniti e Cina, non hanno preso parte a protocolli internazionali di salvaguardia del pianeta?” Questo è stato uno dei quesiti posti dall’ambiente studentesco durante l’incontro con il Principe Alberto II di Monaco, tenutosi nel pomeriggio di giovedì 10 ottobre 2013 presso l’aula magna del rettorato dell’Università degli Studi di Siena sul tema “Il Mar Mediterraneo. Biodiversità e crescente inquinamento: quali prospettive“. Oltre all’eminente presenza di Sua Altezza Serenissima, spiccavano i nomi del sindaco di Siena Bruno Valentini, del rettore Angelo Riccaboni, della giurista Tania Groppi e della professoressa Cristina Fossi.

Nomi importanti per un incontro che ha focalizzato l’attenzione sulle problematiche ambientali del Mar Mediterraneo, patrimonio di tutti, tutelato, però, da pochi. È proprio questo l’elemento più debole di tutta la lotta, quello della poca concretezza presente nelle proposte, altrettanta poca nell’attuazione pratica.

Tra le associazioni per la salvaguardia del “Mare Nostrum” si distingue proprio la “Fondation Prince Albert II de Monaco” che, in questi ultimi anni, avvalendosi di un grande entourage di esperti, si è fatta portabandiera della causa a 360°. Oltre a battersi in modo concreto per il bacino del Mediterraneo, la fondazione monegasca ha appoggiato numerosi progetti – circa 200 sparsi in tutto il mondo – per limitare la deforestazione brutale, per contrastare il repentino cambiamento climatico, per promuovere la diffusione di energie rinnovabili, investendo in tutto ciò denaro, tempo e ottimismo in abbondanza.

La partecipazione attiva del Principe Alberto II nella promozione di queste attività testimonia il grande impegno e la determinazione nel perseguire gli scopi prefissati, sottolineati ancora di più dal suo discorso, tenuto nella prima parte in lingua italiana e nella seconda in inglese. La pacatezza delle sue parole e la cordialità delle medesime, di certo non mascheravano la forza contenuta in esse,che richiamavano alla prassi uomini e donne di tutto il mondo, scienziati e non, capaci e volenterosi di mettersi in gioco per il nostro pianeta.

Il contesto della città senese, e della provincia toscana di cui essa fa parte, rappresenta l’humus ideale per coltivare questo progetto, proprio in virtù dei numerosi riconoscimenti ottenuti a livello internazionale per la gestione ambientale del territorio con una stretta partnership con l’Università. La Provincia di Siena, ad esempio, si è prefissata di azzerare entro il 2015 le emissioni di CO2. A oggi, con una capacità di assorbimento pari al 94% (dati 2012), possiamo dire che sia a un passo dal raggiungimento di tale ambizioso obiettivo, divenendo così la prima vasta area “Carbon Free” in Europa, grazie all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. Tra i tanti progetti, nei quali è al centro l’Università di Siena, è doveroso ricordare “Med Solutions”, un network per la ricerca di soluzioni sostenibili per il Mediterraneo, coordinato dallo stesso ateneo e presieduto personalmente dal rettore.

Gli interventi, di primissimo livello, introdotti da un video esplicativo della fondazione monegasca, dal forte impatto visivo, hanno costituito un palcoscenico eccezionale per riportare le tematiche ambientali all’attenzione dei partecipanti, in modo trasversale, valicando qualsiasi tipologia di differenza che si potesse riscontrare nell’uditorio. Il rettore Angelo Riccaboni, a seguito dell’intervento di uno studente, ha suggerito di costituire un’Europa più coesa e più forte per poter fronteggiare le problematiche climatiche, comprese le loro cause e le loro conseguenze.

Secondo il Magnifico, un impegno comune – associato ad una maggiore trasparenza da parte delle istituzioni, invocata dal Principe di Monaco – potrebbe aiutarci a percorrere la strada di una vera difesa della biodiversità, del paesaggio e dei popoli dai cambiamenti climatici. Lo sforzo, in primis, deve però sopraggiungere dai singoli stati che, mediante l’applicazione, l’utilizzo e l’impiego di maggiori risorse a tutela del paesaggio e dell’ambiente, possono incentivare un doveroso rispetto per ciò che è patrimonio di tutti. Ogni ordinamento giuridico statale è sovrano anche nelle tematiche territoriali ed è giusto che, a seconda delle esigenze nazionali, vengano introdotte leggi che – con l’inasprimento delle pene per chi commette reati ambientali ad esempio – possano sensibilizzare singoli cittadini e grandi aziende verso quelle risorse che, in malo modo, sono sfruttate o addirittura sprecate.

L’incontro con il Principe di Monaco, Alberto II, non solo ha dato lustro alla città di Siena, ma l’ha pure arricchita di  un prezioso contributo umano, che si spera possa servire da monito e sfida per le generazioni future a profondere maggiore passione nella tutela del Pianeta Terra.

Assai apprezzabile è il grande sforzo nel sensibilizzare la platea, ma andrebbe fatto altrettanto anche a livello nazionale e internazionale, dove si decidono veramente le sorti del nostro futuro, per impedire che gli interessi di pochi possano compromettere irrimediabilmente il destino dell’umanità.

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