Aminoacidi Ramificati: controindicazioni ed effetti collaterali, quando e perché fanno male

Pubblicato il 17 Feb 2019 - 5:47pm di Martina Sarra

Gli aminoacidi a catena ramificata sono un gruppo di tre aminoacidi essenziali, ovvero la Leucina, la Isoleucina e la Valina.

Sono aminoacidi a “catena ramificata”, proprio per la loro struttura a ramificazione. Gli aminoacidi ramificati rappresentano il 35% degli aminoacidi essenziali nelle proteine muscolari.

Gli aminoacidi ramificati servono per “costruire” le proteine ed hanno principalmente due funzioni essenziali per l’organismo: una funzione plastica, ovvero di costruzione di tessuti ed una funzione energetica, ovvero quando c’è una trasformazione di carboidrati e grassi in energia, utile all’organismo, così da avere una fonte alternativa di energia.

Possiamo definire gli aminoacidi ramificati come dei “mattoni” che formano quelle macromolecole chiamate proteine, che serviranno, poi, per la ricostruzione dei tessuti, soprattutto per la rigenerazione del muscolo scheletrico.

Questo tipo di aminoacidi non può essere sintetizzato dall’organismo, perciò devono essere assunti mediante fonti esterne, come il cibo.

Negli ultimi anni, gli aminoacidi ramificati sono stati i protagonisti nell’integrazione nutrizionale, soprattutto nel campo dietetico e sportivo.

Sono piuttosto utilizzati, soprattutto, per l’elevato tropismo muscolare ed il loro ruolo ergogenico emioprotettivo.

Dove si trovano gli aminoacidi ramificati e qual è la loro funzione

Gli aminoacidi ramificati sono presenti in diversi alimenti, ma prevalentemente in proteine come pollo, manzo e pesce, ma anche latte, legumi ed alcuni derivati animali, come il parmigiano reggiano ed i formaggi stagionati.
La loro assunzione, abbinata all’assunzione di carboidrati, aumenta il rilascio di insulina; l’insulina, inoltre, è un ormone fortemente anabolico e questo agisce sullo sviluppo muscolare).

Gli aminoacidi ramificati vengono utilizzati, in campo medico, per alcune patologie, come la patologia epatica, l’encefalopatia epatica e la broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Ma possono essere utilizzati anche nelle fasi di recupero dopo traumi ed ustioni.

Ma, prevalentemente, gli aminoacidi restrittivi vengono utilizzati nel campo sportivo, come integratori, soprattutto per chi opta per un esercizio fisico utile ad aumentare la massa muscolare.

Ovviamente, l’assunzione di aminoacidi ramificati è inutile, se non dannosa, se non c’è un giusto apporto nutrizionale o una sana e regolare attività fisica.

Questo tipo di aminoacidi serve per un aiuto ergonomico prima dell’attività sportiva, come rimedio anticatabolico, come integratore in caso di danni muscolari dopo un eccesso di attività sportiva, come integratore per ridurre il senso di fatica e la stanchezza muscolare dopo lo sport e come integratore per accelerare i tempi di recupero e la crescita muscolare.

Se gli aminoacidi ramificati vengono assunti prima dell’allenamento, allora apportano energia al sistema muscolare e proteggono contro i processi catabolici; se, invece, gli aminoacidi ramificati vengono assunti dopo l’allenamento, allora svolgono un effetto stimolante sulla biosintesi delle proteine e favoriscono lo sviluppo muscolare e la rigenerazione di esso.

Diverse sono le funzioni degli aminoacidi ramificati, ecco quali:

  • Aiutano nella funzione mentale e nella sua reattività: alcuni studi hanno dimostrato che, una dieta ricca di aminoacidi ramificati, aiuta la funzione mentale ed il suo tempo di reazione.
  • Umore: l’integrazione degli aminoacidi ramificati può essere utile per la funzionalità del cervello con l’avanzare dell’età. Gli aminoacidi ramificati agiscono sulla produzione dei neurotrasmettitori e contribuiscono alla produzione di energia quando l’organismo ne ha bisogno; inoltre, la loro assunzione è utile anche in soggetti che manifestano sintomi depressivi, aumentando la serotonina nel loro organismo e, quindi, migliorando l’umore.
  • Salute del fegato: uno studio interessante ha notato come gli aminoacidi ramificati riescano a favorire la rigenerazione del fegato, anche nel caso ne sia stato rimosso una parte; inoltre, migliorano la sensibilità all’insulina, essenziali per chi ha avuto problemi epatici (quindi, sono molto utili anche per i pazienti che soffrono di diabete).
  • Sistema immunitario: l’assunzione di aminoacidi ramificati aiuta nella produzione delle citochine, molecole proteiche che sono utili alla funzione immunitaria.
  • Memoria: l’assunzione di aminoacidi ramificati può essere molto utile in soggetti adolescenti o giovani, alle prese con impegni scolastici o universitari. Proprio per la sua funzione protettrice del cervello, l’assunzione di questo tipo di aminoacidi aiuta lo studente a mantenere la concentrazione durante un esame e ciò, ovviamente, aiuta anche durante lo studio: per uno studente concentrato, sarà più facile memorizzare e tenere a mente le nozioni.
  • Sport: abbiamo già citato il grande aiuto che gli aminoacidi ramificati danno durante l’attività sportiva. Questo accade perché gli aminoacidi ramificati vengono metabolizzati dal muscolo scheletrico. Inoltre, la loro assunzione aiuta nella produzione di urea, quindi maggiore è l’esercizio fisico, maggiore è la metabolizzazione degli aminoacidi e, quindi, maggiore sarà la formazione di urea.

Controindicazioni degli aminoacidi ramificati: quando possono fare male?

Solitamente, l’assunzione di aminoacidi ramificati è sicura e ben tollerata, ma può portare ad alcuni effetti collaterali, anche gravi.

Innanzitutto, diversi studi recenti, hanno scoperto un aumento della mortalità dei pazienti con la sclerosi laterale amiotrofica, se sottoposti a dosi elevate di aminoacidi ramificati; proprio per questo, l’assunzione non deve essere fatta senza una prescrizione o un controllo medico.

L’uso e l’assunzione degli aminoacidi ramificati è controindicata anche nel caso di ipersensibilità a qualsiasi componente dell’integratore e nei rari casi di deficit di enzimi congeniti.

Sicuramente, l’assunzione di aminoacidi ramificati deve avvenire sotto prescrizione e controllo medico; per un’eventuale assunzione durante la gravidanza deve essere preso in considerazione il parere medico, idem durante il periodo di allattamento al seno.
Anche i soggetti che soffrono di ansia devono consultare un medico prima dell’assunzione.

Una certa attenzione va data soprattutto ai pazienti che soffrono di encefalopatia epatica, pazienti con grandi ustioni e traumi estesi, insufficienza renale, epatopatie di alto grado e patologie neurodegenerative (come, appunto, la già citata sclerosi laterale amiotrofica).

L’assunzione eccessiva di aminoacidi ramificati aumenta il lavoro dei reni, che faticano di più per eliminare i composti azotati. Essendo degli aminoacidi, un loro eccesso può portare a problemi per reni e fegato, come la gotta, l’insufficienza renale, fino al cancro ai reni. Questo accade perché l’elevata assunzione di aminoacidi ramificati può portare ad un aumento dell’azotemia, con conseguente sovraccarico renale.

Per evitare queste problematiche, bisogna tenere conto dell’assunzione degli aminoacidi ramificati nel conto delle proteine giornaliere assunte, così da non sovraccaricare l’attività dei reni.

Solitamente, si assume un grammo di aminoacidi ogni 10 chilogrammi di peso corporeo, quindi, mediamente si assumono dai 7 ai 10 grammi di aminoacidi ramificati ogni giorno.

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