DDL Povertà 2017: testo, importo reddito minimo garantito dal decreto legge e novità approvazione Camera e Senato

Pubblicato il 12 Ott 2016 - 1:47pm di Francesco Agostini

Il DDL sulla Povertà è balzato agli onori delle cronache verso i primi di luglio di quest’estate 2016, quando la Camera aveva iniziato a discuterne seriamente. L’idea era quella, giusta e sempreverde, di aiutare le famiglie bisognose in modo costante e concreto. La Camera aveva discusso a lungo su questo DDL da rendere esecutivo solo a partire dal 2017. Andiamo più a fondo nell’argomento e vediamo quale sarà l’importo minimo garantito per ogni famiglia bisognosa.

La povertà aumenta in Italia

Inutile nascondersi dietro a un dito, se c’è stato bisogno di discutere riguardo a un DDL sulla povertà, il nostro Paese non naviga nell’oro. Le famiglie che arrivano a fine mese con crescente difficoltà stanno aumentando sempre di più e il fenomeno non accenna a diminuire. Quelli che erano i ‘poveri’ di almeno una decina di anni fa, adesso sono dei veri e propri ‘bisognosi’. Per far fronte a questo grave e drammatico problema, la Camera dei Deputati ha proposto il suddetto DDL.

Al momento il DDL si sta discutendo al Senato. Con questa mossa, il Governo prevedeva di aiutare in maniera concreta la popolazione indigente che, pertanto, senza un valido aiuto non è in grado di far fronte al costo sempre crescente della vita. Si è stimato che, senza questo reddito di inclusione, queste persone bisognose non riuscirebbero ad andare avanti. Il decreto legge, però, se da una parte ha segnato diverse novità in fatto di aiuti umanitari, dall’altro si sta scontrando con problemi sempre più oggettivi. Vediamoli assieme.

Pro e contro del DDL

Se da una parte l’idea di base è quella di aiutare le persone povere, dall’altro lato bisogna fare i conti con la reale situazione italiana. L’Italia stessa è un Paese in oggettiva difficoltà e questo è sotto l’occhio di tutti. Le imposte sono sempre più alte, a differenza degli stipendi medi che tendono continuamente al ribasso; questo genera, chiaramente, una situazione sempre più complessa.

Qualora dovesse andare in porto questo DDL, le cifre di cui stiamo parlando sono risibili. Come ‘aiuto’ alle famiglie bisognose si parlerebbe di all’incirca 20 euro al mese. Nel caso dei nuclei familiari più corposi, l’importo sarebbe di circa 50 euro al mese. Alla luce di queste cifre è chiaro, quindi, che l’auto ‘concreto’, non sarebbe più molto ‘concreto’. Le cifre appena elencate non basterebbero nemmeno per effettuare la classica spesa settimanale.

Proprio per questo motivo, infatti, non tutti i partiti (o i movimenti) politici diedero il loro assenso a un tale DDL. Il Movimento 5 stelle, ad esempio, fin da subito fece sentire il suo vibrante no. Il motivo di questo no è oggi molto chiaro, alla luce di questi eventi. In primo luogo, le cifre di sostegno  non sono adeguate e, in secondo luogo, non tengono conto di tutte le fasce di povertà ma solo delle più gravi.

Info sull'Autore

Laureato presso l'Università degli Studi ROMA TRE in Lettere e Filosofia. Giornalista Pubblicista presso l'Ordine dei Giornalisti del Lazio.

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