Legge Unioni Civili Cirinnà 2016, novità pensioni e mutui: cosa cambia tra rate non pagate e detrazioni

Pubblicato il 19 Mag 2016 - 1:19am di Ubaldo Cricchi

L’approvazione della legge sulle Unioni Civili, il tanto chiacchierato Ddl Cirinnà, è stato approvato e porta diverse novità; quello che può sembrare un grande passo in avanti per quanto riguarda i diritti civili delle persone porta con sé alcune importanti conseguenze anche sul piano economico: vediamo cosa cambia per i mutui e le pensioni.

Unioni Civili. cosa cambia in tema di casa e mutui: detrazioni e rate non pagate

Esattamente come accade per il matrimonio, le unioni civili, se non viene espressamente stabilito il contrario, prevedono in automatico il regime di comunione dei beni; da questo punto di vista quindi non ci sono differenze con quanto accade con le famiglie “tradizionali”: il codice civile prevede che tutti gli atti relativi agli immobili che appartengono ad una coppia unita civilmente debbano essere trascritti. Per il momento non è stata definita una diversa disciplina, quindi anche l’acquisto di una casa verrà regolato dalle norme presenti sul codice civile; in caso di acquisto con mutuo cointestato varranno lo solite regole, con la possibilità di detrazione degli interessi passivi se l’acquisto è in comproprietà o si è in regime di comunione di beni. Ciascun componente della coppia potrà quindi detrarre il 19% della sua quota di interessi passivi (fino ad un massimo di 4.000 euro). Se non vengono pagate le rate del prestito, la banca non potrà rivalersi su uno dei componenti, ma solamente sulla coppia.

Scioglimento, eredità e pensioni

Anche in caso di scioglimento si dovrà seguire quanto indicato dal codice civile: se al momento della separazione il mutuo è ancora in corso, chi verrà obbligato al versamento degli alimenti potrà continuare a pagare le rate del prestito, sottraendole dall’assegno che dovrà versare al suo ex compagno. Per evitare complicazioni di questo tipo gli esperti tendono a suggerire due strade alternative, ovvero vendere l’immobile per estinguere il mutuo oppure rinegoziare il finanziamento intestandolo a nome solo di chi è intenzionato a rimanere proprietario dell’immobile. In caso di morte di un componente della coppia unita civilmente il codice prevede la successione ereditaria, con il superstite che ha l’obbligo di subentrare al defunto nel contratto di mutuo in essere, a meno che non rinunci per intero all’eredità.

In molti si chiedono anche quali possono essere le novità che arriveranno con le unioni civili sul fronte della reversibilità delle pensioni. Dal punto di vista dei rapporti economici i componenti delle coppie unite civilmente sono equiparabili ai classici marito e moglie, quindi non ci sono differenze per quanto riguarda la legittima (ovvero la non possibilità di diseredare) e le pensioni di reversibilità a favore del superstite.

Le novità per le convivenze di fatto

Quindi per quanto riguarda casa, mutui e pensioni per le unioni civili valgono le stesse identiche regole previste per la coppia tradizionale formata da marito e moglie. Lo stesso non si può dire invece per i conviventi di fatto: nonostante la legge Cirinnà preveda anche per queste coppie il riconoscimento di alcuni diritti, non c’è equiparazione al matrimonio per quanto riguarda i rapporti economici. In questi casi il regime patrimoniale può essere regolato da un contratto di matrimonio sul quale è possibile indicare se c’è comunione o separazione dei beni e come ci si comporterà in caso di scioglimento della coppia o di morte di uno dei componenti.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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