Alternanza Scuola Lavoro 2017: guida operativa, normativa liceo scientifico e classico, ore richieste e compensi

Pubblicato il 21 Set 2017 - 12:46pm di Lorenzo Antonelli

L’alternanza scuola-lavoro è un progetto d’istruzione ricompreso nella legge numero 107 del 13 luglio 2015, è destinato a tutti gli studenti che frequentino in Italia il triennio della scuola secondaria superiore ed è strutturato su normative specifiche differenti per il liceo scientifico e classico rispetto alle scuole tecnico/professionali, in particolare dal punto di vista delle ore richieste di stage e dei compensi previsti. Questo progetto di istruzione si basa fondamentalmente su un modello di insegnamento che prevede, all’interno delle classiche ore di lezione scolastiche, un’integrazione con un’attività formativa lavorativa che l’alunno può svolgere presso un’impresa, un’azienda o un Ente territoriale. Tale programma di apprendimento è obbligatorio e ogni studente è tenuto a completarlo entro la fine del quinto anno di scuola.

Alternanza scuola-lavoro 2017: guida operativa al progetto

Il Ministero dell’istruzione università e ricerca (Miur), successivamente all’approvazione legislativa della legge di riforma del settore scolastico nel luglio 2015 e della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ha diramato una guida operativa esplicativa dei principali punti teorici e pratici del nuovo progetto formativo di alternanza scuola-lavoro. Il manuale si compone di 94 pagine e, oltre ad essere stato inviato dal Ministero a tutti gli istituti di insegnamento superiore nel territorio italiano, è consultabile da ogni utente del web e si può trovare sul sito del Miur in formato PDF.

Il manuale offre una dettagliata spiegazione dei vari punti cardine che interessano la riforma, in particolare il richiamo alle normative europee nell’introduzione, la strutturazione dei criteri organizzativi di alternanza tra il periodo scolastico e quello lavorativo nella parte centrale e, nella parte finale, la regolamentazione a livello di salute e sicurezza dello studente, oltre ovviamente alla scheda valutativa che l’ente ospitante dovrà compilare per formulare il giudizio complessivo sull’esperienza professionale del ragazzo.

L’alternanza scuola lavoro nel liceo scientifico e classico: monte ore e compensi previsti

Il piano formativo inerente all’alternanza scuola-lavoro disciplina in modi diversi l’attuazione del progetto in base ai vari indirizzi scolastici. Se per tutti gli istituti di insegnamento superiore tecnico/professionale sono richieste un totale di 400 ore lavorative da svolgersi entro il triennio, per ciò che concerne gli altri indirizzi è stato adottato un programma differente. Per il liceo scientifico e quello classico il monte ore previsto ammonta infatti a un totale di 200, esattamente la metà rispetto alle scuole tecnico/professionali.

Per gli alunni di liceo classico e scientifico  ci sono soprattutto i musei e gli enti legati ai beni culturali tra le possibili destinazioni da scegliere per svolgere l’attività di tirocinio, ma il ventaglio di opportunità non è precluso anche ad aziende ed imprese nel settore industriale e commerciale. La difformità nella pianificazione della durata dello stage è stata prodotta dal Miur proprio per mantenere una distinzione chiara nel ruolo di contatto che diversi indirizzi scolastici hanno con il Mondo del lavoro: nel 2017 il 30% circa degli studenti italiani frequenta un istituto tecnico o professionale, il quale prevede un inserimento più diretto nell’impiego una volta terminato il ciclo di studi, discorso diverso per il 54% degli studenti iscritti ai vari licei, i quali dopo il diploma di maturità prediligono nella maggior parte dei casi la scelta di proseguire la loro formazione iscrivendosi all’Università.

La riforma prevede uno specifico potenziamento del raccordo scuola-territorio-lavoro con la creazione di poli appositi di congiunzione tra questi elementi. Dal punto di vista dei compensi previsti, l’alternanza scuola-lavoro non prevede invece alcun tipo di forma retributiva per gli alunni, differenziandosi dall’apprendistato lavorativo vero e proprio.

Il ruolo del tutor nel piano formativo dello studente

Gli alunni delle scuole italiane che sono coinvolti nel nuovo progetto di alternanza con il Mondo del lavoro saranno accompagnati durante l’intera durata del loro percorso di apprendimento professionale dalla supervisione di adeguati tutor, sia a livello interno che esterno. Ogni istituto superiore del territorio nazionale ha infatti diritto all’assegnazione di questa figura, la quale dovrà concordare con il singolo studente lo specifico piano formativo seguendone l’ideazione, l’elaborazione e lo svolgimento.

A livello esterno, ovvero dal punto di vista professionale, ogni azienda, impresa o ente che invece riceverà i ragazzi provenienti dalle classi del triennio scolastico, sarà tenuta a fornire l’assistenza ad ogni tirocinante impiegato tramite un tutor scelto dalla stessa struttura ospitante, che accompagnerà lo studente nell’inserimento dentro al contesto lavorativo. La legge prevede quindi l’istituzione di un doppio tutor, uno destinato ad occuparsi dell’orientamento formativo dell’alunno all’interno della scuola ed un altro invece deputato al compito di supervisore dell’attività lavorativa del ragazzo nell’ente scelto per svolgere il periodo di stage previsto dalla nuova riforma.

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