Già da qualche mese si sente parlare di Brexit, ma in questi giorni non esiste telegiornale, quotidiano o sito internet che non tratti l’argomento: ma qual è il significato di questa parola? Quali saranno gli effetti del referendum che si terrà in Gran Bretagna il prossimo 23 giugno 2016? Vediamo cosa dicono i sondaggi al momento e diamo uno sguardo alle conseguenze che potrebbero verificarsi anche sul Forex, e in particolare sul cambio Euro-Dollaro.
Significato e definizione di Brexit
Partiamo dalla definizione: Brexit è l’unione delle parole Britain e Exit ed è il termine che viene utilizzato per indicare l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. In realtà non si tratta di un’espressione nuova di zecca, visto che non molti mesi fa si sentiva spesso parlare di Grexit quando si ventilava l’ipotesi di un’uscita della Grecia a causa della crisi economica che per lungo tempo ha attanagliato il paese ellenico.
Il referendum e i sondaggi
L’attuale primo ministro Cameron aveva fatto del referendum sulla Brexit una delle bandiere della sua campagna elettorale: pur essendo a favore della permanenza nell’Ue, aveva captato il malcontento di quella platea di persone che considera il legame con l’Europa e alla sua burocrazia solo una limitazione all’economia britannica e una fonte di tasse. Politicamente parlando, i liberaldemocratici e i laburisti si dicono contrari all’uscita dall’Unione, i conservatori sono favorevoli al referendum, ma divisi sull’In o sull’Out, mente è favorevole all’uscita il partito di destra Ukip. In realtà lo scarso feeling tra i britannici e le isituzioni europee non è mai stato tanto nascosto: ne è un segnale anche la mancata adozione della moneta unica. Ma cosa ne pensa il popolo della Gran Bretagna sulla vicenda Brexit? Secondo gli ultimi sondaggi condotti da Orb per l’Indipendent, a meno di due settimane dal voto gli euroscettici sarebbero in vantaggio con il 55%, anche se non tutti gli istituti la pensano allo stesso modo: secondo il Financial Times la fazione dei pro-Ue sarebbe leggermente davanti. Un clima di incertezza che in queste ore sta avendo effetti sulle Borse: le Piazze europee nel giro di una giornata hanno bruciato più di 170 miliardi di euro.
Le conseguenze di una vittoria del fronte pro-Brexit
I dubbi sono tanti perché non si possono stabilire con precisione quali sono le possibili conseguenze di una vittoria del fronte Brexit: si tratterebbe del primo caso di uscita dall’Unione Europea (se si esclude la Groenlandia nel 1982, ma si trattava di una situazione molto diversa). Di sicuro se il referendum dovesse conludersi con la vittoria della Brexit inizierebbe un periodo di transizione durante il quale si svolgerebbero i negoziati tra Bruxelles e Londra: in questa fase della durata di due anni la Gran Bretagna continuerà a rispettare le regole Ue (ma senza avere più voce in capitolo), quindi almeno fino al 2018 le cose rimarranno così come sono.
Al termine delle trattative, che secondo molti esperti dureranno più di due anni, si sentiranno i primi effetti. Chi ha già ottenuto la residenza in UK non avrà nessun tipo di problema, ma in futuro c’è la possibilità che vengano imposte delle restrizioni alla circolazione delle persone anche comunitarie, che potrebbero aver bisogno di un visto per vivere e lavorare in Gran Bretagna. Questo è il progetto che ha in mente l’Ukip, ma in realtà difficilmente si arriverà a questo, anche perché per il principio di reciprocità questo comporterebbe problemi ai tanti cittadini britannici che vivono e lavorano all’interno dell’Unione Europea. Al momento quindi è difficile prevedere quali saranno le nuove regole sull’immigrazione: se Londra vuole continuare a far parte del mercato libero e pretende la libera circolazione delle merci dovrà accettare anche la libera circolazione delle persone (la Svizzera, pur non essendo parte dell’Unione, ha accettato questa soluzione). Bisogna poi considerare le diverse anime all’interno della Gran Bretagna: la Scozia ad esempio è filo-europea e in Irlanda del Nord gli accordi di pace tra cattolici e protestanti prevedono che all’interno dell’isola le persone possono liberamente circolare.
Gli effetti sull’economia
Per quanto riguarda l’aspetto economico tutti sono d’accordo sul fatto che, almeno inizialmente, l’uscita dall’Ue avrebbe un impatto negativo, con effetti su sterlina e mercati finanziari. Quelli che sono schierati a favore della Brexit però dicono che queste difficoltà sarebbero solo una fase, al termine della quale l’economia britannica si rilancerà e Londrà tornerà ad essere il centro finanziario del Vecchio Continente. Quelli che invece spingono per il Remain (supportati da Ocse, FMI e gli uffici studi delle principali banche) sono convinti che il danno sarebbe permanente, con crollo degli investimenti, dell’export e del Pil, con tre milioni di posti di lavoro a forte rischio.
Secondo gli esperti l’impatto sarebbe negativo anche per l’economia europea in generale: tra le varie ipotesi, quella peggiore consiste in una nuova caduta in recessione. La Bce ha già fatto sapere che si sta preparando ad ogni evenienza per essere pronta ad intervenire (soprattutto sul piano della liquidità) per stabilizzare i mercati. Lo scossone si farebbe sentire in tutta Europa, visto che tutti i 29 Paesi che ne fanno parte sono, in un modo o nell’altro, collegati fra loro. Secondo Standard & Poor’s Irlanda, Malta, Cipro e Lussemburgo sarebbero i Paesi che subirebbero il contraccolpo più grave (l’Italia invece sarebbe tra gli Stati meno vulnerabili).
Forex: come reagirà il cambio Euro-Dollaro
Per quanto riguarda il Forex il referendum sulla Brexit 2016 avrà effetti anche sul cambio più seguito tra i trader, ovvero quello Euro-Dollaro. La paura sta già influenzando l’andamento della coppia: negli ultimi tempi l’Euro è stato visto come una sorta di bene rifugio e questo ha portato ad una spinta rialzista del cambio Euro-Dollaro, che era arrivato a sfiorare quota 1,14; con l’avvicinarsi della data del referendum lo scambio è tornato a scendere. Nel caso di una vittoria del fronte Brexit gli esperti prevedono che EUR/USD possa scendere tra il 2% e addirittura il 6%, mentre in caso di vittoria dei Remain è prevista una salita dall’1% al 3%.
Data del referendum: quando si conosceranno i risultati?
I cittadini della Gran Bretagna potranno esprimere il loro voto nella giornata di giovedì 23 luglio, dalle ore 7:00 alle ore 22:00; il quesito presente sulle schede è molto semplice: La Gran Bretagna deve restare membro dell’UE o deve lasciare l’UE? Potranno votare i cittadini britannici, gli irlandesi e i cittadini dei Paesi del Commonwealth e che hanno residenza in UK (sono quindi esclusi i residenti che sono cittadini di altri Stati che appartengono all’Unione Europea). Non c’è un quorum, quindi l’esito della consultazione sarà valido a prescindere dall’affluenza. Il conteggio dei voti inizierà subito dopo la chiusura dei seggi, quindi per conoscere i primi risultati bisognerà attendere almeno mezzanotte (in Italia sarò l’una). L’annuncio ufficiale della consultazione verrà comunicato dal Municipio di Manchester il 24 mattina.