Canone Rai 2016, dubbi del Consiglio di Stato sul nuovo regolamento: chi, quando e come si deve pagare?

Pubblicato il 16 Apr 2016 - 1:20pm di Ubaldo Cricchi

Il nuovo Canone Rai in bolletta continua a trovare ostacoli nel suo cammino: prima i tanti dubbi dei contribuenti, ora anche la bocciatura da parte del Consiglio di Stato; l’organo che si occupa della tutela dei cittadini nei confronti dell’amministrazione pubblica ha rilevato delle criticità, ovvero dei punti poco chiari, nel nuovo regolamento della tassa sulla TV e su chi, quando e come la deve pagare.

Il nuovo regolamento con pagamento in bolletta

Come indicato dalla legge di Stabilità approvata il 22 dicembre dello scorso anno, dal 2016 il Canone Rai ha un importo ridotto rispetto al passato (100 euro anziché 113,50) da pagare non più con il classico bollettino, ma attraverso delle rate da dieci euro addebitate sulla bolletta della luce. In realtà quest’anno si pagherà la prima maxi-rata da 70 euro nel mese di luglio, poi da agosto inizierà il normale scaglionamento mensile. In molti casi le fatture della luce non sono mensili, ma bimestrali (se non trimestrali), quindi su ogni bolletta verranno addebitate due rate. La legge di Stabilità ha introdotto un nuovo principio, ovvero quello della presunzione di possesso di un apparecchio televisivo nel caso in cui ci sia un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel posto in cui una persona ha la residenza anagrafica.

I dubbi del Consiglio di Stato: chi e come deve pagare il Canone Rai 2016?

In questa nuova regolamentazione del Canone Rai il Consiglio di Stato ha individuato alcune criticità. Prima di tutto nell’intero testo della legge non si fa riferimento a cosa si intende per apparecchio televisivo: visto che al giorno d’oggi i canali TV possono essere seguiti tramite svariati dispositivi forse sarebbe stato meglio precisare che il Canone Rai è dovuto solo per il possesso di apparecchi in grado di ricevere, direttamente o tramite decoder, il segnale del digitale terrestre o satellitare. In più, sottolinea il Consiglio di Stato, non viene detto in maniera abbastanza chiara se la tassa sulla TV va pagata una sola volta anche se si è in possesso di più televisori in casa.

Viene rilevato anche un problema legato alla privacy: l’addebito e la riscossione delle rate del Canone Rai tramite bolletta danno luogo ad un importante scambio di dati tra i vari enti che sono coinvolti dall’intera operazione, ovvero anagrafe tributaria, Ministero dell’Interno, acquirente della TV, Autorità per l’energia, i Comuni e un po’ di società private. Nel testo non viene fatto alcun accenno ad un eventuale regolamento su questo specifico tema, ovvero il rispetto della normativa sulla riservatezza. Il Consiglio di Stato fa notare che il decreto risulta essere scritto in modo poco chiaro anche per quanto riguarda l’individuazione degli utenti obbligati a pagare l’imposta (indicati con formule non comprensibili dai non addetti al settore). Per quanto riguarda l’indicazione dei soggetti che non sono tenuti a pagare il Canone Rai attraverso l’invio di una certificazione all’Agenzia delle Entrate, il testo non prevede una campagna d’informazione adeguata.

L’ultima critica non riguarda direttamente il Canone Rai, ma l’adozione del decreto, che non sarebbe avvenuta nel rispetto dei termini previsti dalla legge di riferimento. Inoltre, sempre a livello tecnico, non risulta che sia stato espresso il concerto del Ministero dell’Economia, come previsto dalla legge di Stabilità 2016, che si è limitato a prendere atto di un decreto scritto dal Ministero dello Sviluppo Economico, senza dare un via libera formale.

Le reazioni di Governo e Codacons

Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni, vuole chiarire che il Consiglio di Stato non ha bocciato il decreto, ma si è semplicemente limitato a dare dei suggerimenti di integrazioni per rendere il testo più chiaro. Di tutt’altro avviso il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, secondo il quale il Consiglio di Stato ha confermato tutte le criticità e i dubbi sulla legittimità della nuova formula del Caonone Rai già sollevati dall’Associazione: fino a quando non saranno superate queste criticità, prosegue Rienzi, non si potranno inserire le rate dell’imposta nella bolletta della luce. A poco più di due mesi da quella che dovrebbe essere la data di debutto del Canone in bolletta (luglio 2016) la situazione sembra ancora in alto mare.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

Lascia Una Risposta