Editoriale Coronavirus, 28 marzo 2020: Dalla Russia con Amore

Pubblicato il 28 Mar 2020 - 10:06am di Alessandro Spalvieri

Grande Putin

Leggere che il Presidente della Russia Vadimir Putin, il moderno zar di tutte le Russie, quello che è riuscito a dispetto dell’intero mondo occidentale nel miracolo (forse con dei metodi non del tutto ortodossi) nell’impresa di trasformare la Russia post comunista ridotta alla fame, nella moderna potenza che noi tutti oggi conosciamo per me è stato piacere. Lo zar, in vari articoli apparsi questa settimana sulla stampa ed in particolare sull’autorevole Sole 24 Ore, ha dichiarato di voler tassare in modo straordinario i ricchi così da volerli far contribuire a finanziare lo stato nello sforzo economico straordinario di sostenere i ceti medio bassi dalla crisi economica che il Coronavirus sta scatenando sull’economia mondiale. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che Putin è uno Stalin moderno. Ma non è grazie al lui e soprattutto al suo esercito se gran parte della Siria e indirettamente il mondo intero sono stati liberati dall’incubo dell’ISIS? Non è grazie a lui che le mire espansionistiche del capo di stato turco Erdogan almeno per il momento sono state messe a tacere? Allora diamo a Cesare ciò che è di Cesare: grande Putin!

Dalla Russia tasse su capitali e rendite finanziarie

Lo zar sembra fare sul serio. In un discorso fatto alla nazione ha detto che le risorse che contribuiranno a finanziare lo sforzo dello stato verranno anche da nuove tasse del 15% su capitali depositati all’estero e sulle rendite finanziarie. A questo riguardo, Putin si riserva di interrompere le intese con i paesi che non accetteranno la doppia tassazione (in sostanza che non restituiscano alla Russia la tassa sulle rendite finanziarie). Certo, non è molto e non credo sia sufficiente per salvare il bilancio dello stato, ma di certo si tratta di un bel contributo, una specie di patrimoniale, tassa tanto cara fin dai tempi di Bertinotti alla sinistra italiana a cui però Putin proprio non piace. Boh!

E se Putin…

E se Putin avesse aperto una strada? E se avesse ragione lo zar? In fin dei conti in un momento straordinario come questo in cui tutti parlano di solidarietà non sarebbe il caso che mega paperoni, come il patron di Amazon Jeff Bezos che da solo possederebbe 112 miliardi di dollari, non metta a disposizione del mondo intero almeno il 70% del suo capitale? Io penso proprio di sì, in fin dei conti al nostro paperone rimarrebbero circa 40 miliardi di dollari per non morire di fame. Pensate che la rivista Forbes, specializzata nel settore finanziario, ha stilato la speciale classifica dei 100 uomini più ricchi del mondo che tutti insieme possederebbero 8,7 trilioni di dollari, ovvero 8,7 miliardi di miliardi di dollari. Ma poi dico io: che ci dovranno mai fare con tutti questi soldi?

Troppi soldi in poche mani

Qualcuno penserà che sono cattivo, ma in tempi di crisi come quelli che si prospettano all’orizzonte, penso che gli stati abbiano il diritto e dovere morale di confiscare (senza per questo ridurli alla fame) ingenti quantità di patrimonio nei confronti di chi ha veramente troppo, tanto da non poterlo spendere eredi compresi nei centomila anni. In fin dei conti sarebbero ricordati sui libri di storia come i mecenati di un tempo.

Ancora caramelle

Ancora tante caramelle, applausi, solidarietà e un grande grazie a tutti gli operatori sanitari. Voi siete i veri eroi di questi giorni, persone che a rischio della vostra stessa vita, purtroppo in quarantaquattro ci avete già lasciato, con coraggio combattete per stappare vite a Covid-19.

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