Fisiokinesiterapia: cos’è e a cosa serve

Pubblicato il 16 Giu 2021 - 12:39pm di Redazione

A seguito di un trauma o di un’operazione chirurgica, il paziente ha bisogno di affrontare un percorso di riabilitazione per il completo recupero delle funzioni proprie motorie. A tale scopo, un medico specializzato dispone specifiche terapie, effettuate da professionisti in possesso delle necessarie competenze per operare, in maniera attiva o passiva sulla zona interessata dal trauma o dall’intervento. Oltre alla tradizionale fisioterapia, in questo ambito si ricorre sempre più spesso alla fisiokinesiterapia: vediamo di seguito di cosa si tratta e in quali circostanze vi si fa ricorso.

La fisiokinesiterapia: una definizione

Il termine fisiokinesiterapia (o fisiochinesiterapia) indica una branca della scienza medica, ed in particolare della fisioterapia, che si occupa del trattamento riabilitativo delle parti del corpo responsabili del movimento (non a caso, ‘kinesi’ deriva dal greco e vuol dire ‘movimento’). In altre parole, la fisiokinesiterapia identifica una serie di specifiche tecniche fisioterapiche, finalizzati alla riabilitazione motoria del paziente a seguito di un trauma o di un intervento chirurgico.

In base all’approccio riabilitativo, è possibile distinguere tra fisiokinesiterapia attiva e passiva. La prima prevede il coinvolgimento attivo del paziente, che effettua movimenti ben precisi su indicazione del fisioterapista; questo approccio caratterizza soprattutto le fasi più avanzate del protocollo riabilitativo. La terapia passiva, invece, viene generalmente utilizzata all’inizio del percorso di riabilitazione: il paziente non è coinvolto attivamente ma è il terapista, attraverso la manipolazione degli arti e della muscolatura, ad effettuare gli esercizi di riabilitazione. In tal modo, lo specialista è in grado di gestire correttamente il movimento degli arti o delle articolazioni, impostando correttamente il decorso riabilitativo nella sua fase più delicata.

In aggiunta, è possibile – in alcuni casi – ricorrere alla fisiokinesiterapia strumentale, ossia una serie di trattamenti che prevedono il ricorso a dispositivi tecnologici; in particolare, questo tipo di terapie può avvalersi di onde d’urto, ionoforesi, laser terapia, ultrasuoni, radar, elettrostimolazione, neuroregolazione e magnetoterapia.

Dove e come sottoporsi a fisiokinesiterapia

La fisiokinesiterapia è un trattamento specialistico; di conseguenza, è necessario rivolgersi a figure specializzate e a strutture professionali. Chi ha bisogno di un centro di fisiokinesiterapia a Bologna può rivolgersi a Ionoforetica, uno dei tanti ambulatori privati che consentono di prenotare le sedute anche online, tramite il proprio portale online di riferimento.

La necessità di un trattamento riabilitativo di tipo fisioterapico viene valutata da un medico specializzato, il fisiatra. Questi, dopo un apposito consulto (la visita fisiatrica), finalizzato alla valutazione delle necessità cliniche del paziente, può disporre un percorso di fisiokinesiterapia, indicando la cadenza delle sedute in relazione alla specifica situazione del soggetto. In genere, la frequenza diminuisce con il passare del tempo e con il miglioramento delle condizioni complessive del paziente; la riabilitazione può essere integrata anche con un apposito trattamento farmacologico.

Quando è necessaria la terapia fisiokinetica

In linea di principio, la fisiokinesiterapia si rende necessario quando, a seguito di un consulto medico specialistico, viene accertata una sintomatologia trattabile per mezzo di una riabilitazione fisioterapica di questo tipo. La fisiokinesi, infatti, rappresenta un ottimo strumento terapeutico non solo dal punto di vista riabilitativo ma anche nel trattamento di determinate afflizioni provocate da relativi specifiche patologie, in particolare:

  • ortopediche: distorsioni, scoliosi, lussazioni, lesioni muscolari, infiammazioni, lombalgia, cervicalgia, fratture ossee e lesioni tendinee;
  • neurologiche: sclerosi multipla, ictus, problemi di carattere neuromuscolare e qualsiasi altra patologia o afflizione che compromette le capacità neuromotorie;
  • cardiovascolari, in particolare quelle coronariche;
  • respiratorie, connesse principalmente all’indebolimento dei muscoli toracici a seguito di un prolungato periodo di immobilità;
  • reumatologiche: artriti e spondiliti.

Naturalmente, la capacità curativa di un percorso di fisiokinesiterapia è commisurata alla gravità dei sintomi (e della patologia che li provoca) oltre che dalle condizioni generali e dal quadro clinico del singolo paziente.

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