Si chiamerà Spid (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) la strategia che permetterà agli utenti italiani di accedere con un unico Pin a 600 servizi pubblici inerenti fisco, scuola e sanità. In un’epoca fatta di collegamenti tecnologici d’avanguardia e di identità create ad hoc per qualsivoglia esigenza, non fa stupore che l’Agenzia delle entrate abbia approvato una struttura capace di offrire nominativi digitali ad almeno 10 milioni di cittadini (questo l’obiettivo fissato per il prossimo anno). Ma quale sarà l’iter attraverso cui più utenti riceveranno i propri dati per il log-in? Scopriamolo assieme.
Tim, Poste Italiane e Infocert creano il Pin per l’identità digitale
Martedì 15 marzo 2016 Tim, Poste Italiane e Infocert pubblicheranno le loro identità digitali, grazie alle quali poter accedere ai servizi online di fisco, scuola e sanità. Per effettuare l’accesso ai portali basterà dunque digitare il nome utente ed una password; quest’ultima, oltre a dover essere aggiornata ogni sei mesi, dovrà essere composta da almeno otto caratteri in cui siano presenti un numero ed un simbolo speciale (tra questi l’asterisco, il simbolo dell’euro o la percentuale). Tali restringimenti sono il frutto di un’attenta analisi dedicata alla privacy del cittadino, tanto che il Garante ha volontariamente sancito tre livelli di sicurezza: per accedere al livello base dei siti della Pubblica Amministrazione basterà essere in possesso di Pin e password; per accedere ai livelli più avanzati sarà necessaria la cosiddetta “one time password”, un codice valido una sola volta; per trasferire file, documenti o denaro bisognerà invece ottenere una “smart card”, ovvero un supporto fisico.
Identità digitale 2016, come ottenere il Pin?
Lo Spid sarà inviato tramite mail o raccomandata su esplicita richiesta dell’utente, il quale dovrà cedere alcuni dei suoi dati più significativi come: cognome, nome, luogo di nascita, data di nascita, sesso, codice fiscale, carta d’identità, numero di telefono personale ed email. L’operazione di richiesta è del tutto gratuita ad eccezione dell’ottenimento della “smart card”.
Durante la conferenza stampa di lancio, tenutasi al Ministero della pubblica amministrazione, è stato specificato che ben 114 servizi dell’Istituto nazionale di previdenza, così come 103 servizi dell’Inail, saranno accessibili tramite l’identità digitale unica. A questi si aggiungono i servizi pubblici e quelli dell’Agenzia delle Entrate, ai quali ne faranno presto seguito altri, così come previsto dai tanti comuni italiani impegnati nel progetto.
Ovviamente, Marianna Madia, Ministro della semplificazione e della pubblica amministrazione, si è detta soddisfatta per la presentazione del progetto, il quale eliminerà senza ombra di dubbio interminabili file e faldoni, restituendo ai cittadini, spazientiti per i disagi, il loro prezioso tempo. Del resto, in un mondo che fa di Internet e delle sue sterminate opportunità un punto fisso dell’evoluzione comunicativa ed amministrativa, il passo fatto dal Governo appare quanto mai giusto ed allo stesso tempo inevitabile. Non ci rimane dunque che aspettare ancora una settimana per avviare le pratiche per l’ottenimento dell’identità digitale unica.