Sono già cinque milioni gli italiani che sono stati colpiti dall’influenza in questa stagione 2017/2018: sono numeri da record, visto che da nove anni non si vedeva un impatto del genere; a gennaio è stato superato il picco, ma secondo gli esperti anche a febbraio 2018 la stagione influenzale continuerà ad essere molto attiva. Riepiloghiamo ancora una volta come si può manifestare la malattia e vediamo quali possono essere i rimedi per contrastare i sintomi come la febbre, il raffreddore, la tosse secca o grassa o i problemi intestinali.
Superato il picco, ma incidenza ancora alta a febbraio 2018
Come abbiamo scritto qualche riga fa, durante il primo mese del 2018 è stato raggiunto il picco di questa stagione influenzale, ma per ora non è possibile stabilire quanto potrà essere rapido il processo di riduzione dei casi: la comparsa di un numero ancora molto elevato di nuovi episodi (soprattutto tra i bambini) e lo spettro del virus A-H3n2 (che in Italia non ha ancora colpito quanto ha fatto all’estero) possono rappresentare degli indizi su una possibile lunga durata della coda dell’ondata influenzale. Alla fine della stagione è previsto che il numero totale dei casi si aggiri intorno agli otto milioni: sicuramente ha influito anche la comparsa di qualche virus non previsto (soprattutto il B Yamagata: consideriamo che una buona parte dei vaccini somministrati è trivalente e non fornisce una copertura contro questo virus come invece fanno quelli quadrivalenti).
Il momento più alto dell’epidemia è stata toccata durante la terza settimana di gennaio 2018, quando sono stati registrati quasi 800.000 contagi; l’incidenza, pur essendo in leggero calo (da 14,5 a 13,1 casi per ogni mille assistiti), viene considerata ancora alta. I più colpiti sono i bambini, in special modo quelli di età inferiore ai cinque anni: per questa categoria di pazienti l’incidenza è di 40,3 casi su mille, mentre per i ragazzi dai 6 ai 14 anni il dato scende a 21,9 casi su mille. Si riducono più sensibilmente i dati relativi ai giovani adulti (11,1) e agli anziani (5,8). In quasi tutte le Regioni del Paese il livello di incidenza è almeno pari ai dieci casi ogni mille assistiti: solo nella Provincia autonoma di Bolzano la statistica è inferiore.
Sintomi, durata e contagio
Può capitare che la malattia abbia un decorso asintomatico, ma nella stragrande maggioranza delle volte si manifesta con i suoi classici sintomi: tra questi i più ricorrenti sono la febbre (anche oltre i 38,5 gradi), i dolori muscolari, il mal di testa e il senso di malessere generale, ai quali si accompagnano i sintomi respiratori, che possono andare dal respiro affannoso al mal di gola, passando per il naso chiuso o che cola, la tosse e il raffreddore. I bambini possono risultare più irritabili e nei lattanti si possono manifestare episodi di vomito e diarrea. Di norma l’influenza passa da sola nel giro di quattro o cinque giorni (difficilmente va oltre la settimana), ma bisogna ricordare che si può essere contagiosi fin dal giorno prima della comparsa dei sintomi (anzi, durante il periodo di incubazione si è maggiormente contagiosi) e fino a qualche giorno dopo la loro scomparsa; nei bambini la durata della malattia può essere leggermente superiore.
Come dimostrano anche i numeri che abbiamo illustrato prima, purtroppo non è difficile essere contagiati: l’influenza si trasmette per via aerea tramite le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie degli ammalati; il contagio può avvenire in modo diretto, ovvero inalando direttamente queste goccioline da un soggetto malato che tossisce, starnutisce, parla o respira a distanza ravvicinata, o in modo indiretto, cioè portandosi a naso, bocca e occhi le mani dopo aver toccato delle superfici contaminate.
Anche l’influenza intestinale (che sarebbe più corretto chiamare gastroenterite virale) è causata da una serie di virus e il contagio può avvenire in modo diretto (ovvero da persone malate) o tramite l’ingestione di cibi o liquidi contaminati. I sintomi possono variare in base al virus responsabile della malattia, ma quelli più comuni sono la diarrea, il vomito e il senso di nausea; a questi si possono aggiungere, a seconda dei casi, i dolori addominali, il mal di testa, la debolezza, la mancanza di appetito e, non molto frequentemente, la febbre. L’influenza intestinale ha una durata che di solito non supera i due/cinque giorni, anche se si registrano casi gravi in cui i sintomi si presentano per una settimana e oltre.
Influenza stagionale e influenza intestinale: prevenzione, cure e rimedi
Il modo migliore per combattere l’influenza è fare prevenzione: il vaccino è lo strumento più potente che si ha a disposizione per limitare i rischi di contagio dell’influenza stagionale, ma il pericolo può essere contenuto anche tenendo dei semplici comportamenti (che possono essere validi anche per quanto riguarda la gastroenterite): è importantissimo lavarsi spesso le mani (in particolar modo dopo aver toccato superfici che molto probabilmente son state contaminate), tenersi alla larga dalle persone malate e seguire le norme di igiene respiratoria (coprirsi la bocca quando si tossisce o si starnutisce, e poi trattare i fazzoletti usati e rilavarsi le mani). Se c’è un malato in casa dovrebbe utilizzare biancheria, asciugamani e posate non condivisi da altri e sarebbe importante che se ne rimanesse a letto, sia per riposare (il riposo, come vedremo tra poco, è fondamentale per il recupero) che per evitare di diffondere il virus.
Purtroppo molte persone hanno il brutto vizio di imbottirsi di medicinali senza chiedere il parere del loro medico: l’influenza di norma passa da sola, senza ricorrere all’uso di farmaci, che dovrebbero essere presi solo su indicazione del dottore (a cui bisognerebbe rivolgersi soprattutto se ci sono rischi di complicazioni). Tra l’altro in farmacia non esistono dei prodotti specifici contro l’influenza, ma solo dei farmaci sintomatici: il medico, ad esempio, potrebbe consigliare di assumere il paracetamolo per far abbassare la febbre o un antidiarroico in caso di gastroenterite. Per accelerare i tempi di recupero e soffrire di meno è comunque possibile rispolverare i rimedi classici, quelli della nonna.
Il riposo è la “medicina” più efficace: restando a letto si dà al corpo la possibilità di recuperare e si evita di contagiare gli altri. Pure l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale: la frutta e la verdura non devono mancare mai, visto che sono un’importantissima fonte di vitamine e sali minerali importantissimi per far funzionare bene i sistemi di difesa del nostro organismo, e si deve seguire una dieta a base di cibi leggeri, rinunciando per un po’ ai condimenti pesanti, ai fritti, agli zuccheri e agli alcolici; altri potenti alleati in cucina possono essere l’aglio e la cipolla, il pepe e lo zenzero. L’alimentazione è ancor più importante in caso di influenza intestinale: durante la fase più acuta bisognerebbe evitare di mangiare, per poi riprendere gradualmente, iniziando magari con verdure bollite, agrumi, banane mature, parmigiano e petto di pollo. Per evitare la disidratazione (conseguenza più importante della gastroenterite) bisogna bere molto.
Come contrastare la tosse secca e grassa
Uno dei sintomi più fastidiosi dell’influenza può essere la tosse: in questo periodo non è difficile accendere la televisione e imbattersi nella pubblicità di qualche sciroppo che viene presentato come il miglior rimedio a questo problema. Di solito i medici sconsigliano l’uso di medicinali per la tosse o il raffreddore nei bambini con meno di sei anni: in farmacia si possono trovare prodotti sia contro la tosse secca (farmaci sedativi) che contro la tosse grassa (farmaci mucolitici o farmaci espettoranti), ma non sono l’unico modo per contrastare il problema. In caso di tosse secca si possono provare le apposite caramelle, i fumenti possono aiutare contro la gola secca, bevendo molti liquidi si favorisce lo scioglimento del muco, agevolandone l’espulsione. E poi c’è il rimedio naturale numero uno in questo campo, ovvero il miele, perfetto per calmare la tosse e sciogliere il catarro.
Una buona idea è affidarsi alle verdure di stagione! In inverno troviamo carciofi, spinaci e cavoli pronti a darci il giusto mix per depurare e disintossicare il nostro organismo!